Senz’altro Luca Abbà non si
aspettava di rimanere folgorato. In cima al traliccio, con la mano fra gli
isolatori e lo zainetto che sfiorava i cavi dell’alta tensione, immortalato da
quel video che impazza in rete. Un video che fa venire i brividi a chiunque
conosca l’abc dell’elettrotecnica, che dovrebbe essere nozione elementare per
chi non sia analfabeta. Da un momento all’altro poteva scoccare l’arco che
avrebbe fulminato l’incauto scalatore, combattente in nome dell’ignoranza e
della stupidità, vessilli dei nemici della tecnologia e dello sviluppo
industriale. Avrà imparato, il movimento dei no-tav, che basta avvicinarsi a un
cavo dell’alta tensione per essere folgorati? Che non è indispensabile
toccarlo? Che per evitare lo scaricarsi a terra del potenziale elettrico che
corre nei fili, ci sono gli isolatori di vetro, quelli che il nostro rivoluzionario
ha anche toccato con la mano nuda? Quel gesto della mano che si avvicinava agli
isolatori è stato, per me, come un pugno nello stomaco. Mi è parso di assistere
all’orrendo spettacolo della morte in diretta. Chissà se il comico Beppe Grillo
sa che l’alta tensione non è come la 220 delle prese di casa? Quanti dei
politici e dei giornalisti lo sanno? Pochi, altrimenti non si spiegherebbe lo
stupidario che siamo costretti a leggere ogni giorno. E che dire delle bande di
imbecilli, che invece di sotterrarsi per la vergogna per la rappresentazione di
tragica ignoranza che hanno messo in scena, continuano a manifestare, a
lanciare petardi, a incolpare la polizia. Daniele Leoni, Bagnacavallo (RA)
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