venerdì 31 agosto 2012
IL PD E MONTE PASCHI: PRELUDIO A QUEL CHE CI ASPETTA DOPO LE ELEZIONI DI PRIMAVERA
MPS E’ NATA 20 ANNI PRIMA DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA, MA DI
TUTTI I GUAI AFFRONTATI NEI SECOLI IL PEGGIORE SI RILEVA IL PD CHE L’HA
FERREAMENTE CONTROLLATA.
Quando una banca vale ormai 2,8 miliardi e lo Stato gliene dà 3,4
allora è inutile girarci intorno: è nazionalizzata. E’ quanto avviene al
MontePaschi. Rottamato dalla politica e da un partito, il Pd. Dopo 540 anni di storia. In un
quadro bancario italiano generale che non si ferma solo alla vicenda
senese.
A furia di negare che esista in Italia un problema
bancario,
i piu’ deboli degli istituti vanno nei guai uno dopo l’ altro. In un Paese che
ha 55 agenzie bancarie per 100mila abitanti rispetto alle 19 olandesi,
Bankitalia per prima doveva proporre ai governi in carica un fondo nazionale di
ristrutturazione. I 25 mila esuberi annunciati negli ultimi mesi dalle banche
sono ancora lontani dal risolvere il problema. Roe azzerato; cost/income
altissimo per troppi dipendenti, dirigenti e agenzie; rettifiche da perdite sui
crediti per non meno di 20 miliardi; ripatrimonializzazioni troppo a lungo
rinviate per tener la coda alle fondazioni; svalutazioni di goodwill e attivi
illiquidi troppo a lungo rinviati; incorporazione persistente del rischio
sovrano nei costi di provvista della liquidità, e traslazione ai clienti del
montante totale.Un bel quadro, non c’è che dire. Nel frattempo, tre paradossi
al Montepaschi.
Primo: si nazionalizza di fatto e il contribuente ci
perde. Il Tesoro, assetato com’e’ di alti rendimenti nel conto economico sui
Tremonti bonds, finisce poi per farci rimettere patrimonialmente, visto che in
assenza di interessi pagati da MPS rilevera’ più o meno il 3% della banca
quest’anno e analoga cifra l’anno prossimo se le perdite continueranno, ma a
valori di carico della banca e non a prezzi di mercato, cioe’ facendoci pagare
il titolo come contribuenti quattro volte piu’ di quanto oggi valga in Borsa.
Secondo: la speculazione ringrazia.
Aver negato per anni che a Siena si andava a sbattere prima ha distrutto valore
e titolo, oggi alimenta insider e aggiotaggio. Se Bankitalia avesse per tempo
messo la fondazione alle strette, invece di esitare di fronte alla politica, si
sarebbe potuto e dovuta organizzare una cessione dei quattro quinti della sua
quota in blocchi, identificando soci istituzionali esteri, a prezzi che per la
fondazione sarebbero stati piu’ intessanti perche’ antecedenti al precipizio
che si e’ preferito aspettare. Ora invece sono le dichiarazioni della
Fondazione stessa – vendiamo solo a quotazioni prossime al nostro valore di
carico – a strappare dell tutto innaturalmente il titolo verso l’alto: roba da
Consob. Terzo, la lezione vera e di fondo: la politica rottama le
banche. Mps e’ nata 20 anni prima della scoperta dell’ America, ma di tutti i
guai affrontati nei secoli il peggiore si rivela il Pd che l’ha ferreamente
controllata. Al festival di Venezia Mps sponsorizza un bel film d’animazione su
Pinocchio. Profumo e Viola – il management attuale per la prima volta non
espressione diretta di una banca in cui anche gli autisti hanno il contratto
dei bancari – non hanno colpe del passato, ma finanziare un film sul discolo di
legno è coerente all’idea di banche devastate dalla politica. Oscar Giannino da CHICAGO BLOG
giovedì 30 agosto 2012
LA PREMIATA DITTA FRATELLI ERRANI&C DICE NO.
TERREMERSE LA SOCIETA’ IN CUI E’
CONFLUITA LA COOPERATIVA DEL FRATELLO DI VASCO ERRANI HA PRESENTATO RICORSO AL
TAR
La società “Cantina dei colli romagnoli” non ci sta e si rivolge
al Tar contro la decisione della Regione Emilia-Romagna di revocare il
finanziamento da un milione di euro datato 2006. E’ l’ennesimo capitolo
della vicenda Terremerse, la cooperativa agricola che sei anni fa, all’epoca in
cui era presieduta da Giovanni Errani, fratello di Vasco, ricevette da viale
Aldo Moro un sostanzioso finanziamento per la realizzazione di uno stabilimento
vinicolo. Dopo l’apertura
dell’inchiesta della Procura della Bologna e poco più di un mese prima che
per il governatore dell’Emilia-Romagna Errani arrivasse la ‘tegola’ della
richiesta di rinvio a giudizio (per il reato di falso ideologico), alla fine di
giugno la Regione aveva messo le mani avanti e chiesto indietro il
finanziamento una volta per tutte. Con una determina del 12 giugno, infatti, in
cui l’amministrazione so- stiene di essere stata indotta in “grave errore” dal fratello
di Errani (per le menzogne sulla data di conclusione dei lavori per la
realizzazione della cantina a Imola), viale Aldo Moro ha chiesto indietro il
milione di euro ma non solo quello. Alla società “Cantina dei colli
romagnoli” (con cui nel frattempo si era fusa Terremerse) sono stati
chiesti anche altri 353.000 euro a titolo di interessi. Ma la società, che tra
l’altro la Regione col provvedimento di fine giugno ha escluso da ogni
agevolazione in materia di agricoltura per tre mesi, evidentemente non ne vuole
sapere di pagare e ha deciso di tentare la strada del Tribunale
amministrativo.
SINDACATI RICCHISSIMI
Palermo - “Referendum o Class
Action” - La contestazione che è stata fatta alla triade ABC
(Angeletti,Bonanni,Camusso) da una parte dei lavoratori tarantini è sacrosanta.
C'è un profondo malessere operaio che può esplodere soltanto in certe occasioni
nelle piazze e che deriva dalla passivizzazione della base del sindacato che
deve subire gli accordi che i vertici nazionali stipulano spesso scavalcando anche
i sindacati di categoria come viene fatto sistematicamente con i pensionati che
pur essendo potenti non contano una cippa e debbono soltanto raccogliere
deleghe e divulgare il Verbo della Loro Confederazione. I lavoratori non hanno
nessuna sede dove fare prevalere le loro ragioni. L'autoritarismo dei sindacati
è fortissimo e pervasivo delle strutture. L'Italia ha un problema grossissimo
che si chiama democrazia sindacale. Tutti gli accordi dovrebbero essere
sottoposti all'approvazione per referendum dai lavoratori. Cosa che non avviene
mai oppure soltanto quando conviene al padrone (vedi Fiat). Quindi ci vuole una
legge di regolamentazione del sindacato italiano. Una legge che si occupi anche
dei loro bilanci che non destinano neppure un centesimo di euro alla
solidarietà contrariamente a quando fanno altri sindacati nel mondo. Eppure
sono sindacati ricchissimi. Io stesso ho una trattenuta dalla mia pensione
anche se non sono mai stato onorato di ricevere una tessera o di essere
invitato ad un congresso. Credo che se i
sindacati dovessero resistere nel loro autoritarismo si dovrebbe promuovere nei
loro confronti una class action e chiedere ai giudici il disconoscimento di
tutti gli accordi che non sono stati ratificati. di Pietro Ancona.
mercoledì 29 agosto 2012
PROVINCIA UNICA DELLA ROMAGNA, RIMINI IN RIVOLTA CONTRO L’ASSE TRA FORLI E RAVENNA
SPUNTA
L’IPOTESI REFERENDUM. ANCHE IL PDL RIMINISE LA PENSA DIVERSAMENTE
Rimini, 28 agosto 2012 - RAVENNA ‘capitale’ della Romagna? «Non rinunceremo alle
nostre prerogative per ordini superiori, questo non è un risiko in cui si
scimmiotta Yalta:
è una partita che riguarda la vita delle persone, non la spartizione a
capocchia di sedi e poltrone». Lo afferma il presidente provinciale riminese, Stefano Vitali, che
critica il Pd mentre
i quattro segretari del Partito democratico romagnolo marciano spediti verso il
progetto della maxi Provincia. E mentre spunta l’inedita ipotesi referendum, Vitali si dice «molto
preoccupato perché vedo che il Pd e qualche amministratore del Pd, con mosse
incaute, stanno
dando l’impressione di avvallare un disegno ristretto di gestione di un
processo complesso» (con il via libera alla Spending review resta poco più di un
mese per portare lo schema di riordino al Cal, Consiglio delle autonomie locali
dell’Emilia Romagna). Vitali sembra condividere una preoccupazione di tanti.
Ovvero, che quelli del Pd «abbiano già deciso in federazione ciò che i sindaci
e i presidenti delle Provincie dovranno ‘proporre’ nel Cal e che l’assemblea
regionale dovrà ‘deliberare’ sul tema delle Province», come sostiene Marco
Lombardi. Si spiegano in questo quadro le recenti stilettate tra il capogruppo
provinciale Pd Lino Gobbi e il segretario provinciale Emma Petitti. Col Pd litigante il
rischio è che Rimini venga fatta a pezzi e spartita voracemente dalle consorelle
di Romagna,
col placet di Bologna. Il rischio è che il territorio venga svuotato di
contenuti: ci si riferisce al destino di Prefettura, Questura, Comando dei
carabinieri e della Finanza, Camera di Commercio con i suoi corposi
investimenti patrimoniali in fiera, palacongressi, aeroporto ecc.
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L’ACCORPAMENTO DELLE PROVINCE E’ INUTILE. ALLA FINE PURTROPPO NON SI RISPARMIERA’ NULLA.
Leggendo la cronaca di questi giorni sia in
Romagna, in Emilia in Toscana e in tutta Italia è i natto la lotta per restare
capoluogo". "No, con Ravenna ma da soli”, “Con Livorno e Pisa per
essere nella provincia più forte!". "Con Pisa mai, piuttosto
l'annessione all'Emilia!". "Province più grandi per competere con
Cina ed India!". Il teatrino di proposte in merito al riassetto delle
province (alcune che in questi giorni sta animando la scena politica italiana,
è un'ulteriore dimostrazione di quanto questo intervento si sia rivelato
l'ennesima occasione che il governo, "tecnico", è riuscito a perdere
per dimostrare di voler effettivamente fare qualcosa per i cittadini. Si fa un
gran parlare di come procedere agli accorpamenti, ma nessuno spiega nel dettaglio
o anche solo accenna a come questa operazione (per il momento solo mediatica) consentirà una riduzione della spesa
pubblica. Come saranno riorganizzati gli uffici che resteranno? Quale sarà
la nuova struttura politica e amministrativa deputata al governo del
territorio? Che ne sarà dei dipendenti provinciali in esubero? Sono convinto
che il semplice accorpamento, e non l'abolizione, di enti inutili come le
province non porterà ad un risparmio consistente della spesa pubblica, ma
ridurrà certamente al minimo la perdita di quelle poltrone così tanto care ai
partiti. Personalmente continuo a
credere che le Province siano inutili, toglierne la meta per poi accorparle,
alle altre lasciarle pochi compiti è una presa in giro. Vanno tolte e basta ma
purtroppo vedrete che succederà come con le Comunità Montane tolte dal governo
Berlusconi, ma rimaste nella, con stessi costi perché la maggior parte delle
Regioni le ha trasformate in Unione dei Comuni, non c’è stato alcun risparmio! Nulla. Succederà purtroppo anche con
le Provincie che oltre a mantenere alcuni compiti non lasceranno le altre
competenze. Chi vivrà, vedrà. Vincenzo
Galassini
martedì 28 agosto 2012
ABOLIRANNO LE PROVINCE? MAH…..INTANTO FESTEGGIAMO IL XX ANNIVERSARIO DEI GEMELLAGGI TRA LA PROVINCIA DI RAVENNA E L’OSTALBKREIS
Per festeggiare il XX anniversario dei gemellaggi
tra i comuni della Provincia di Ravenna - Cervia, Faenza e Fusignano - e la
provincia tedesca dell'Ostalbkreis in calendario per il mese di settembre un
programma musicale della Junge Philarmonie. La Junge Philarmonie è un'orchestra
composta da 70 giovani di età compresa tra i 14 e i 25 anni. Fondata nel 1995
ha partecipato a grandi eventi sia nell' Ostalbkreis che all'estero. In occasione del XX anniversario del
gemellaggio tra la Provincia di Ravenna e l'Ostalbkreis, la Junge Philarmonie
si esibirà
- a Cervia,
Piazza Garibaldi domenica 2 settembre ore 21.30;
- a Faenza,
Piazza Nenni lunedì 3 settembre ore 21.15;
- a
Fusignano, Teatro Moderno, Corso Emaldi 32, martedì 4 settembre ore 21.00.
I
concerti sono realizzati in collaborazione con i Comuni di Cervia, Faenza e
Fusignano. Il programma prevede: Peter I. Tschaikowski, Concerto per pianoforte
No.1b-moll; Johannes Brahms, Ouverture
accademia c-moll; Antonin Dvorák, sinfonia No.8 G-Dur. Maestro:Uwe Renz; Solista: Elias Opferkuch (
pianoforte). La Provincia di Ravenna e
la Provincia tedesca dell'Ostalbkreis - Land del Baden Württemberg, uno dei
maggiori bacini di riferimento per la promozione turistica del nostro
territorio - sono gemellate dal 1992 e da anni promuovono scambi economici,
sociali, culturali, scolastici e sportivi.
In tale ambito sono cresciute le relazioni, con particolare attenzione al mondo
giovanile, con la convinzione che, attraverso scambi tra scuole, incontri
sportivi e visite reciproche si esaltino i valori dell'amicizia,
dell'accoglienza, della lealtà. Di
seguito l'elenco dei Comuni ravennati che, nel corso di questi venti anni, si
sono gemellati a loro volta con Comuni dell'Ostalbkreis: Bagnacavallo Neresheim Bagnara Adelmannsfelden, Casola Valsenio
Bartholomä, Castel Bolognese Abtsgmünd , Cervia Aalen ,Cotignola Hüttlingen , Faenza
Schwäbish Gmünd , Russi Bopfingen , Solarolo Kirchheim am Ries ,
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IL DEBITO ITALIANO CRESCEVA NEL 1999 DI 2 MILIARDI DI EURO AL MESE, NEL 2008 DI 3,8 MILIARDI, NEL 2011 DI 6,4 MILIARDI, MA NEL 2012 GRAZIE A MONTI SIAMO GIA’ A 9 MILIARDI AL MESE DI CRESCITA. SI VEDE LA MANO DEL PROFESSIONISTA
Il governo Italiano ha caricato il paese con
un debito enorme ed ora, mentre procede nella Missione Impossibile di ripagarlo, le tasse
stanno facendo a pezzi quello che rimane dell’attività imprenditoriale,
incapace di sostenere tale onere. Il debito Italiano è arrivato alla tremenda
cifra di 1,973 miliardi di euro. Quello che davvero sorprende, oltre alle varie
chiacchiere sull’austerità, sui tagli alla spesa e
sulle riforme, è il ritmo a cui sta crescendo questo pesante carico. Il debito Italiano nel
1999 aumentava ad un ritmo di circa 2 miliardi di euro al mese; nove anni dopo (grazie
anche all’entrata
nell’euro
e la facilità di finanziamento dovuta ai tassi di interesse della Germania) questo ritmo è quasi
raddoppiato a 3,8 miliardi al mese. Sin dal 2008, dopo lo scoppio della crisi e
le ridicole ricette
Keynesiane
sulla spesa e sui deficit, il ritmo si è impennato ancora di più arrivando a
6,4 miliardi al mese. Ma non è finita qui. Il bello è arrivato con il governo tecnico che negli ultimi 9 mesi è
riuscito ad aumentare la velocità dell’indebitamento fino a 9.5 miliardi di euro in
più al mese. E
Monti parla ancora di ripresa? Nel suo mondo
fatato,
forse, dove i Keynesiani vanno girando con bacchette magiche e trasformano lo sterco in
IOU del governo.
r.c
lunedì 27 agosto 2012
UDC ABOLIRANNO LE PROVINCE? MAH…..
Le tradizionali e incrollabili feste dell’Unità o, meglio,
feste del Partito Democratico, rappresentano ormai un pezzo di storia sociale e
politica perfettamente inserita nel nostro contesto. Oltre agli aspetti ludici
- ricreativi aperti a ogni tipo di età, gli organizzatori di tali
manifestazioni riservano momenti di dibattito e di confronto sui
principali temi di attualità, tra cui quelli che riguardano la vita delle
istituzioni pubbliche locali. A tal proposito è in programma un confronto sul
futuro delle province che catturerà sicuramente l’interesse e la curiosità di
molti amministratori ed eletti nelle istituzioni, oltre a quella di numerosi cittadini. Sarebbe, tuttavia, molto importante che il futuro di questo ente
intermedio trovasse maggiori occasioni
di approfondimento nelle aule deputate all’attività degli eletti dal popolo,
proprio per evitare che le strategie di programmazione e d’ indirizzo,
prerogativa esclusiva dei consigli provinciali, non passino prima dai palchi
riservati ai dibattiti delle feste.
E’ vero che la
sovranità appartiene al popolo, ma è altrettanto vero che quest’ultimo sceglie
attraverso il voto, i propri
rappresentanti. Gianfranco Spadoni consigliere provinciale UDC
sabato 25 agosto 2012
NUBI IN CIELO PER MONTI:”SILVIO RITORNA”
Rimini, 19 agosto 2012 - IERI pomeriggio i bagnanti
delle spiagge della Romagna, e non solo, hanno avuto una curiosa sorpresa.
Verso le 16 è stato avvistato da milioni di villeggianti un aereo che, da
Fano a Lido di Classe, ha portato in giro il messaggio «Silvio ritorna».
L’idea è del senatore ed ex sottegretario Mario Mantovani che, assieme a
parte del Pdl di Bellaria, ha deciso di affittare il velivolo per circa 1.500
euro e spedire un segnale: Berlusconi deve tornare al centro della politica.
«Ho assitito alla scena dalla spiaggia di Bellaria — racconta Mantovani — e
credo che saranno stati quasi 3 milioni quelli che hanno visto passare l’aereo.
Le reazioni sono state le più svariate: chi esultava, chi diceva ‘È ora’, chi
non sopportava l’idea dicendo ‘Ancora lui’». Dopo circa un’ora
dall’atterraggio dell’aeroplano, verso le 19, l’ex presidente del Consiglio ha
chiamato Mantovani per manifestargli il proprio apprezzamento. «BERLUSCONI
non sapeva che stavamo organizzato questa sorpresa — prosegue il senatore —,
qualcuno lo ha informato mandandogli alcune foto del volo. Era molto
contento, sono segnali di affetto che restano impressi. Berlusconi al
telefono ha aggiunto: ‘Non state a mettere in piedi tante iniziative però, sono
ancora incerto se scendere in campo. Poi guardate quanti problemi mi dovrei
prendere in carico’. Prima di salutarlo gli ho fatto l’in bocca al lupo per la
partita di questa sera (Milan-Juventus di ieri sera a San Siro)». Il momento
del passaggio dello ‘spot’ volante (di cui c’è un precedente proprio a Igea
Marina nell’estate 2010 con la scritta ‘Per fortuna che Silvio c’è’) è avvenuto
quasi in contemporanea all’entrara in scena al Meeting del premier Mario Monti.
Di certo non un caso.
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venerdì 24 agosto 2012
ANTONIO MANGANELLI IL CAPO DELLA POLIZIA, IL MANEGER PUBBLICO PIU’ PAGATO D’ITALIA, FA RICORSO PERCHE’ CON 294.000EURO/ANNO NON PUO’ VIVERE
Il decreto del presidente del Consiglio Mario Monti, quello con
cui è stato fissato per legge che chi lavora per l’amministrazione pubblica non
possa guadagnare di più del primo presidente della Corte di Cassazione (294mila euro l’anno),
non è stato digerito da tutti. A guidare la fila dei ribelli ci sarebbe Antonio Manganelli: il capo della polizia,
il manager pubblico più pagato d’Italia, avrebbe infatti presentato ricorso
contro quel decreto che, di fatto, gli dimezza lo stipendio che oggi lo vede
percepire qualcosa come 621mila euro all’anno. La polemica del capo della polizia sulla notevole
decurtazione della sua busta paga (passerà da circa 52000 euro/mese a soli 24000
euro/mese)
è solo la prima ufficiale, e non è da escludere che possa essere presto seguita
da altre. La lista degli amministratori pubblici scontenti per questo nuovo
(e improvviso) taglio, infatti, risulta essere molto lunga. Ecco alcuni funzionari di stato che rischiano di vedersi
tagliato il loro magro stipendiuccio:
1.
Antonio
Manganelli, capo della polizia: 621.253,75
2. Mario Canzio, ragioniere generale dello Stato: 562.331,86
3. Franco Ionta, capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria: 543.954,42
4. Vincenzo Fortunato, capo di gabinetto del ministero dell’Economia: 536.906,98
5. Biagio Ambrate Abate, capo di stato maggiore della Difesa: 482.019,26
6. Raffaele Ferrara, direttore monopoli di Stato: 481.214,86
7. Giuseppe Valotto, capo di Stato maggiore esercito: 481.021,78
2. Mario Canzio, ragioniere generale dello Stato: 562.331,86
3. Franco Ionta, capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria: 543.954,42
4. Vincenzo Fortunato, capo di gabinetto del ministero dell’Economia: 536.906,98
5. Biagio Ambrate Abate, capo di stato maggiore della Difesa: 482.019,26
6. Raffaele Ferrara, direttore monopoli di Stato: 481.214,86
7. Giuseppe Valotto, capo di Stato maggiore esercito: 481.021,78
BERLUSCONI E’ UN FUORI CLASSE RISPETTO AI BROCCHI DELLA POLITICA ITALIANA……
Ormai è chiaro come l’acqua cristallina. Nel centrodestra
l’idea che il Cavaliere possa ricandidarsi Premier fa
venire atroci mal di pancia. Del resto, nelle file del PDL (e
non solo) sono in molti – in verità, più che nel centrosinistra – ad auspicare
un pensionamento dorato per Berlusconi, nella convinzione
precisa che la sua ingombrante figura alle prossime elezioni sia più dannosa
che utile. La verità è però ben più sfaccettata. In primo
luogo, se il centrodestra perderà le prossime elezioni, le responsabilità
dovranno essere imputate a tutti gli attori principali della passata
legislatura (quella attuale). È comodo infatti prendersela con un solo
uomo, comunque bersagliato quotidianamente dalla stampa di sinistra e da una
giustizia non sempre obiettiva. Soprattutto è comodo quando nelle fasi del
passato governo, c’era chi remava contro e chi ha persino tradito il
proprio elettorato.Dunque, se è vero che Berlusconi non si è impegnato
abbastanza per creare una casa dei moderati liberisti, preoccupandosi
giocoforza di altre faccende più… personali, è anche vero che i suoi “amici” e
“collaboratori” non sempre (in verità quasi mai) sono stati all’altezza
della situazione. Ognuno ha tirato acqua al proprio mulino,
innaffiando il proprio orticello personale, e si è altamente
sbattuto del futuro degli italiani, oggi costretti a subire un governo
del palazzo (persino con il loro voto) e la prospettiva di peggiorare la
situazione se al governo poi ci andrà il più grande sponsor del
palazzo: il centrosinistra. La situazione è decisamente nera,
non solo per il centrodestra, che ha assunto le fattezze di un’armata
brancaleone senza capo né coda, ma pure per l’Italia, infilatasi in un
tunnel dal quale non riuscirà a uscire, costretta com’è a un scelta tra la
sbobba politica offerta dal trio Bersani-Casini-Vendola e
l’antidemocrazia europea, sponsorizzata da banche e speculatori. Davanti a
questa trista realtà, l’ennesima discesa in campo del Cavaliere
rischia di essere il proverbiale raggio di sole in una giornata di temporale;
l’arma vincente, o comunque il muro di gomma capace di arginare la deriva
cattocomunista in cui ci stanno trascinando Monti, Bersani e
Casini. E seppure non la ritengo la scelta ottimale, è una
scelta certamente obbligata, davanti a una classe politica che ha
perso, ancora una volta, l’occasione di creare un grande partito moderato
contrapposto alla sinistra. Ma forse è pure comprensibile: è difficile se non
impossibile aspirare a un siffatto alto e nobile ideale, quando gli uomini che
dovrebbero perseguirlo non riescono proprio ad andare oltre il loro
interesse di bottega. Ora non ci resta che il ruolo della gazza ladra,
capace per natura di rubare consenso e scena.
Nel bene e nel male Berlusconi in questo ruolo è un fuoriclasse rispetto ai brocchi della politica italiana… rischio calcolato
Nel bene e nel male Berlusconi in questo ruolo è un fuoriclasse rispetto ai brocchi della politica italiana… rischio calcolato
giovedì 23 agosto 2012
COLPO GROSSO ALLA FESTA DELL’UNITA’ DI COTIGNOLA BOTTINO: 30MILAEURO. DUE PESI E DUE MISURE?
Dalla stampa apprendo: “Colpo grosso alla Festa
dell'Unità di Cotignola nel corso dell'ultima serata, quella di lunedì 20
agosto, al campo sportivo di via Alighieri: sono stati rubati circa 30mila euro in contanti, nel bel mezzo della festa,
intorno alle 22. I malviventi sono entrati nello spogliatoio dove era custodito
l'incasso e nel giro di pochi secondi hanno fatto razzia del denaro, portando
via anche alcuni documenti. I malviventi
hanno agito nel bel mezzo della serata essendo l'ultima sera, c'erano anche più
soldi del solito: li tenevamo lì per fare i
pagamenti. Chi
ha agito deve avere dato una forte 'spallata' alla porta per riuscire ad
entrare». Anche quest'anno la Festa dell'Unità aveva riscosso una grande
partecipazione. Solo ieri sera c'erano oltre 700 persone a cena.” A Riolo
Terme alla Festa dell’Unità, non si conosce
l’incasso, ma con una cena a
scopo benefico per i “terremotati” hanno
raccolto per i terremotati la somma di 3.000 euro a Brisighella, sempre alla
Festa dell’Unità all’interno delle Terme, nella cena dedicata ai terremotati hanno raccolto solo 2.500euro con la partecipazione di 400
persone al costo di 10 euro. Una“cattiva”
riflessione, alla ”Andreotti”, con le nuove norme i pensionati sopra le 1.000
euro debbono aprire il conto corrente in banca,
e tutti devono pagare le “fatture” con bonifico bancario o assegno, il Pd è esentato o c’è qualcosa altro? Vincenzo
Galassini Consigliere Provinciale Ravenna PDL.
TROPPE 25 POLIZIE IN ITALIA, PAGHIAMO UNA MULTA DA 30MILA EURO ALL’EUROPA PER LA MANCATA UNIFICAZIONE DEL NUMERO DI EMERGENZA. URGENTISSIMO CAMBIARE, DOPO LA RIVOLUZIONE DELLA VITA AMMINISTRATIVA, COME IL NUOVO RUOLO DELLE PROVINCIE E IL “FISCAL COMPACT”.
Nel silenzio di
tutti, la Camera ha ratificato il “Fiscal compact”. Il trattato che impegna
l’Italia con l’Europa per il rientro del debito. La notizia passa sotto
silenzio. Divisioni all’interno di tutti i gruppi in quanto è un impegno che
solo per il prossimo anno vale 50 miliardi di euro di tagli di spesa.
Abbiamo uno
Stato (1861) con leggi ancora di due secoli
adeguate in alcune parti ma con la stessa struttura di quando si
scriveva a mano e non è mai stato
completamente aggiornato alle realtà
completamente sconvolta in tutti i sensi.
Abbiamo caserme dei carabinieri ancora in tanti piccoli Comuni e nelle
sue frazioni, con costi notevolissimi e
superati nella realtà che non si vogliono cambiare per puro “campanilismo” degli amministratori e
cittadini quando le esigenze sono completamente cambiate. Paghiamo una multa
giornaliera alla Ue di 30mila euro, presto lieviterà a 90mila, piuttosto che
costringere gli apparati a piegarsi alle esigenze del contribuente, unificando
il numero d’emergenza. Abbiamo un agente di polizia ogni 175 italiani, 50 e 20
per cento in più rispetto a Gran Bretagna e Germania. Non sappiamo quante sono le polizie e quanto
si spende e la sicurezza è garantita da polizie numerose, piuttosto che ben
addestrate, ridotte all’osso e non ben pagate Le polizie sono apparentemente sette:
polizia di Stato, arma dei carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale
dello stato, polizia penitenziaria, capitaneria di porto, corpo nazionale dei
vigili del fuoco. Solo sommando carabinieri,
polizia e fiamme gialle superiamo ogni record europeo. Sommate le altre
quattro, abbiamo mezzo milione di uomini. Sin dal fascismo la «funzione di
polizia» è connessa anche alle licenze e alle autorizzazioni, cioè al
sottopotere o quanto meno alle contravvenzioni, alla paletta che spalanca la
corsia d’emergenza, ai biglietti gratuiti. Ogni ministro ha la sua polizia,
propri aerei, motoscafi, navi, elicotteri, scorte, foresterie, privilegi, più o
meno legittimi, tutti dispendiosi. Alle
duplicazioni delle funzioni delle polizie ad ordinamento statale fanno da
controcanto le duplicazioni locali. Sulle strade, infatti, incontrate anche
polizia locale, provinciale e gli ausiliari del traffico. Sui cibi vegliano carabinieri, forestali dello
stato e delle regioni, come pure polizia sanitaria promanante dalle Usl. Sui
morti, sul lavoro e sui morti del lavoro, sulle opere d’arte e sulle monete contraffatte
e persino sulle frontiere, ovunque una quantità di polizie, statali e non,
veglia sulla vostra perpetua insicurezza quotidiana. Nessuno sa il totale, neppure lo stato che
paga. Solo il contribuente se ne accorge. chiediamo
Alla Provincia
nell’ambito della nuova organizzazione amministrativa delle province di
promuovere l’unificazione delle polizie provinciali con altre già esistenti.
Al Governo,
al Parlamento, alla Regione, nell’
ambito del “fiscal compact” una nuova
organizzazione dello Stato, delle Regioni e dei Comuni e solo
tre corpi di polizia come avviene
in tutta Europa
Una
organizzazione completamente diversa articolata
in dimensioni di area più vasta
ma dotata di mezzi e collegamenti con il territorio anche con minori strutture
e fabbricati e personale amministrativo, ma con più uomini sul territorio che
fanno capo ad una sede più centralizzata .
Uomini ancor
meglio preparati, e utilizzando una parte dei risparmi che si otterranno con la
riorganizzazione e diminuzione di comandanti e sedei di adeguare
gli stipendi di chi opera in un settore così vitale per la sicurezza dei
cittadini.
Al governo di
unificare immediatamente i numeri dell’emergenza 113 o 112, 118, 1717 o 1515
per non continuare a pagare le multe europee. Il consigliere provinciale Vincenzo
Galassini (Pdl)
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mercoledì 22 agosto 2012
IL PDL E IL CALO DEI TURISTI IN RIVIERA: I TEDESCHI SPECULANO SUL SISMA-
ILDI PRESENZE E’ DA IMPUTARE “ALLA LOBBY DEI TOUR OPERATOR TEDESCHI, CHE FANNO TERRORISMO MEDIATICO” SUL TERREMOTO
I tour operator tedeschi "speculano sulla
paura del terremoto", secondo il Pdl, che collega il calo di presenza in
Riviera al sisma del 20 e 29 maggio in Emilia. "Anche il turismo ha
risentito dell'effetto terremoto- afferma Luca Bartolini, consigliere regionale
berlusconiano - la riviera romagnola ha certamente subito un danno". Per
il consigliere, in Romagna "quest'anno non ci sono tedeschi, non ci sono
stranieri o comunque ce ne sono pochi". Tra i motivi di quest'assenza,
sostiene, c'è sicuramente la crisi. Ma anche "la lobby dei tour operator
tedeschi, che hanno interessi altrove, ha fatto un vero e proprio terrorismo
mediatico". L'esponente Pdl cita come esempio la scossa di giugno al largo
di Ravenna. "In televisione in Germania annunciavano che c'era stato
questo ennesimo terremoto e che si era sentito molto bene a Cervia e a Rimini -
spiega Bartolini - e contemporaneamente mandavano in onda le immagini della
zona della bassa emiliana disastrata dal sisma. Questo è terrorismo
mediatico". Ancora oggi, segnala il consigliere regionale del Pdl,
"ci sono turisti che telefonano agli albergatori esprimendo loro la
propria solidarietà. Gli albergatori puntualmente rispondono che loro sono in
un'altra regione, che sono in Romagna e non in Emilia, per cui possono venire
tranquillamente".
IL PDL COMMENTA I DATI SULLA SICUREZZA IN PROVINCIA DI RAVENNA
"I dati sulla sicurezza dimostrano come la
nostra opposizione sia sempre stata attenta, puntuale, obiettiva e
moderata". I dati sui reati commessi in provincia di Ravenna inseriti in
una classifica nazionale dimostrano la correttezza delle nostre posizioni
quando abbiamo denunciato una situazione fortemente degradata e come corrispondesse
al vero la percezione dei cittadini di un ambiente poco sicuro. Nonostante ci
sia stato qualcuno che ha tentato di dissuaderci nella nostra puntuale azione
di denuncia e abbia cercato di tratteggiare una situazione assai distante dalla
realtà oggi i dati sono lontani dall'essere rosei, smentiscono e mettono
fortemente in discussione le politiche a presidio del territorio, la gestione
dei flussi migratori e dell'accoglienza. In qualità di Consiglieri comunali
invitiamo quindi in primo luogo i Sindaci ad attivare in ogni territorio, con
cadenza almeno trimestrale, tavoli straordinari per la sicurezza con le
autorità competenti, chiediamo inoltre un giro di vite nella concessione dei
permessi di soggiorno. Antonella Brini Raffaella Ridolfi Francesco
Zannoni consiglieri comunali Massa Lombarda, Faenza, Bagnacavallo PDL
martedì 21 agosto 2012
IGHINA PIERLUIGI: MACCHINA DELLA PIOGGIA, ATOMO MAGNETICO. SE CI PRENDONO MI FANNO FUORI.
TRATTATO COME BENDANDI?,
Macchina della pioggia, Atomo Magnetico, Valvola antisismica. Tre delle scoperte più interessanti dello scienziato italiano “Pierluigi Ighina”.
lunedì 20 agosto 2012
ERRANI SE LA RIDE: TANTO A GIUDICARLO E’ UNA TOGA ROSSA
L’UDIENZA SUL MILIONE ALLA COOP DEL
FRATELLO SI TERRA’ DAVANTI A UN GUP DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA
Le minoranze (Pdl, Lega,
grillini) l'hanno costretto a presentarsi in consiglio regionale alla vigilia
di Ferragosto e lui, Vasco Errani, governatore democratico dell'Emilia Romagna,
non si è sottratto. Nella seduta si è anche parlato del
terremoto, ma il tema principale era l'inchiesta Terremerse, nell'ambito della
quale il presidente è indagato per falso ideologico. Terremerse è la coop che
ricevette ingenti finanziamenti regionali quando era presieduta da Giovanni
Errani, fratello maggiore del governatore. Quei fondi sono oggetto di indagine
perché, come rivelato dal Giornale tre anni fa, sarebbero state commesse gravi
irregolarità dalla coop e dalla stessa regione. La procura di Bologna ha
chiesto il rinvio a giudizio per i fratelli Errani (per Giovanni l'accusa è di
truffa aggravata ai danni di un ente pubblico), assieme ad alcuni funzionari
pubblici e tecnici.Martedì Errani si è mostrato sereno e sicuro. «Ho sempre
espresso rispetto e fiducia nell'operato della magistratura e continuo a farlo
- ha detto tra l'altro - non per una ragione di forma ma per intima
convinzione. So bene di non aver mai favorito o sfavorito alcuno». Parte di
questa tranquillità potrebbe derivargli dal nome del giudice davanti al quale
dovrà comparire il prossimo 7 novembre per l'udienza preliminare. Il gup
chiamato a decidere se processare o no il governatore è Bruno Giangiacomo,
presidente aggiunto della sezione Gip del tribunale di Bologna. Ma soprattutto,
il dottor Giangiacomo, è uno dei leader di Magistratura democratica, la
IL PDL REGIONALE SI MUOVA: COMINCI A CHIEDERE LA RIDUZIONE DELLE SPESE, ALTRIMENTI I CITTADINI NON CI VOTANO PIU’
IN TV CON I SOLDI DELLA REGIONE,
COINVOLTI TUTTI! SMETTETELA
Alla fine c'è cascato anche il Pd. Nella polemica sulle
comparsate tv a pagamento dopo Movimento Cinque Stelle, Pdl, Sel e Udc questa
volta tocca ai Democratici. Il consigliere democratico Thomas Casadei ha pagato
per il programma «In Regione», trasmesso dall’emittente televisiva Teleromagna.
«C’è un regolare contratto non sulla singola puntata, ma sull’intero servizio
offerto dall’emittente, che oltre una serie di apparizioni prevede anche la
fornitura del cd con la registrazione. Tutto molto trasparente, in accordo con
il mio capogruppo». Il Pdl nei Comuni, nelle Provincie, nelle Regioni, nel Parlamento deve
condurre una battaglia al risparmio e alla riduzione delle spese, dai
consiglieri, ai vitalizi, alle indennità, ridurre i deputati, i cittadini ci
chiedono per primo questo. Coraggio vogliamo tornare a vincere!.
PROVINCE POCA VOGLIA DI CAMBIARE, SPERIAMO BENE PURTROPPO NON SCOMPARIRANNO: RICORDIAMOCI DEL GATTOPARDO “SE VOGLIANMO CHE TUTTO RIMANGA COME E’, BISOGNA CHE TUTTO CAMBI”
RAVENNA. La Provincia unica della
Romagna per il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci è la «taglia minima» a cui
si deve puntare. Meglio ancora
sarebbe pensare ancora più in grande e includere nella “Grande Romagna” anche
Imola e Ferrara.«Questa volta pare proprio che ci siamo, sulla
riduzione del numero tramite accorpamento delle Province - è la premessa del
primo cittadino -. A mio giudizio la Provincia Romagna, che unisce le attuali
Province di Ravenna, Forli-Cesena e Rimini, è la taglia minima a cui dobbiamo
puntare».Taglia minima vuol dire - esplicita poi il proprio pensiero - «seguire
con attenzione il dibattito su questo tema nella provincia di Ferrara e ancor
più nel territorio imolese».Matteucci passa poi a indicare «i due traguardi
concreti che dobbiamo perseguire per “dare un senso a questa storia”: il primo
è che dall’accorpamento delle Province devono nascere semplificazione
burocratica, velocità delle decisioni e della loro attuazione, riduzione dei
costi e qualificazione dei servizi pubblici; il secondo è un progetto per la
crescita dell’economia romagnola che unisca i nostri territori nelle sfide
difficilissime che abbiamo di fronte».Passando poi al nodo - indigesto per
molti - della designazione del capoluogo, che l’articolo 17 della Legge
indicherebbe in Ravenna, Matteucci pone una questione che, assicura, «non è
pro-domo-mea»: «La parallela riorganizzazione degli organi decentrati dello
Stato non potrà incidere sul tema del presidio territoriale in materia di
sicurezza. Credo che il livello attualmente garantito da questure e Comandi
provinciali delle diverse forze dell’ordine vada assolutamente
assicurato».Quanto invece all’altro tema caldo della futura riorganizzazione
del sistema sanitario, Matteucci ribadisce la propria convinzione «che la
nascita della nuova Provincia debba spingerci ad accelerare la nascita
dell’Ausl unica della Romagna».
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venerdì 17 agosto 2012
giovedì 16 agosto 2012
ATTENZIONE: IL DEBITO CREA DEBITO
La prego di accettare questa mia che non è
indirizzata esclusivamente ai cittadini e ai politici locali, ma più ai responsabili
di Stato che gestiscono il denaro pubblico che vediamo disperso in tanti rivoli
e in operette di cosiddetta fantasia creativa. soldi fanno soldi e il debito
crea solo debito. E’ una massima da non dimenticare. Lo Stato grande
spendaccione quando emana titoli come BTP non fa altro che creare debito,
stessa cosa Regioni, Province e Comuni. Così anno dopo anno siamo arrivati a
1600 miliardi di euro di debito! Io comune cittadino se non ho soldi non cambio
casa, né compro un’auto nuova, né vado a cercare prestiti onerosi che pagherò
più cari, stringo la cinghia e me ne sto a bocca asciutta! Quando un ente
imbastisce una spesa, dovrebbe avere soldi pronti in cassa, controllare giusto
prezzo e la sua qualità a consegna lavori. A Ravenna s’intendono stanziare 200
milioni che non ci sono…..una cifra pazzesca pari a 600 miliardi di vecchie
lire per rimodernare il porto, soldi che non ci sono mai nemmeno redditizi. Rimini
risponde che nonostante i suoi debiti vuol continuare con la storia del TRC da
120 milioni per una corsa di tram a due rotaie. Io trovo tutto semplicemente
grottesco. cosa c’è dietro a queste manovre? Ci sono altri interessi? Stiamo
ben attenti che stiamo pagando tutti di tasca nostra come sta già avvenendo nel
silenzio generale. Protesto che non sono d’accordo per queste iniziative e
vorrei sentire parlare di risparmi pronta-cassa dopo tutti i sacrifici imposti
che per quanto riguarda non vorrei, rimmeterci ancora di più dato che vivo con
circa 25 euro al giorno come la maggioranza dei miei coetanei italiani. Paolo
Arcangeli
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IL NUOVO POLO PRODUTTIVO DI CASTELNUOVO A SOLAROLO. MA IL PSC NON HA ANCORA DECISO DOVE SARA’ L’INGRESSO DALL’A 14 A NORD O A SUD?
HERA
DIVENTA IL COMMITTENTE DELL’E OPERE DI URBANIZZAIONE CHI PAGA? PERCHE’ LA
PROVINCIA NON HA FATTO INTERVENIRE LA PARTECIPATA STEPRA?
Il comune di Solarolo ha
comunicato che i lavori per il casello autostradale sull’ A 14 procedono
rapidamente per avere il progetto entro la fine dell’anno e l’inizio dei lavori
entro il 2013, ma non si conosce ancora l’ esatta ubicazione che può creare
problemi per eventuali espropri. Per le opere di urbanizzazione primaria
interviene HERA, quando queste spettano ai lottizzanti e, considerato che la
Provincia partecipa a STEPRA, perché non è stata invitata ad eseguire la lottizzazione. In merito
questo ho chiesto chiarimento con un’interpellanza alla Provincia di Ravenna.
TARIFFE ACQUA E GAS, IN DIECI ANNI AUMENTO VERTIGINOSO: GRAZIE AI COMUNI CHE VOGLIONO LA GESTIONE PUBBLICA
DIMINUITE DEL 7% LE TARIFFE TELEFONICHE DOVE ESISTE LA CONCORRENZA
Aumenti
vertiginosi negli ultimi 10 anni sulle tariffe
pubbliche. A fronte di un incremento del costo della vita pari al 24%, le bollette dell`acqua sono cresciute del 69,8%,
quelle del gas del 56,7%, quelle della raccolta rifiuti
del 54,5%. È questo il risultato emerso da un`analisi condotta dall`Ufficio
studi della Cgia di Mestre che ha analizzato l`andamento dei prezzi delle
tariffe pubbliche nel periodo 2002/2012. PREZZI - I biglietti ferroviari, secondo la Cgia, sarebbero
aumentati del 49,8%, i pedaggi autostradali del 47,5%, l`energia elettrica del 38,2% e i servizi postali del 28,7%. Solo la telefonia ha subito un decremento del
prezzo a -7,7%. «A nostro avviso - afferma il segretario della Cgia di Mestre,
Giuseppe Bortolussi - l`introduzione dell`euro centra relativamente poco.
Questa impennata dei prezzi, almeno per alcune delle voci analizzate, va
ricondotta al costo sempre più crescente registrato dalle materie prime, in
particolar modo dal gas e dal petrolio, dall`incidenza delle tasse e dei cosiddetti
oneri impropri, che gonfiano enormemente le nostre bollette, e ai modestissimi
risultati ottenuti con le liberalizzazioni. Per le bollette dell`acqua potabile
- conclude Bortolussi - è vero che la variazione percentuale è stata la più
consistente, ma va anche sottolineato che gli importi medi pagati da ciascuna
famiglia italiana sono ancora adesso tra i più bassi d`Europa.»
martedì 14 agosto 2012
IL ROMAGNOLO DAMIANI DA BAGNACAVALLO: TRIONFO BOXE. DAMIANI. TRE MEDAGLIE OLIMPICHE, SIAMO BRAVI, NO?
Poi, nei momenti difficili, è sempre l’Omone che fa
la differenza, Francesco Damiani da
Bagnacavallo. Uno che alla fine degli Anni Ottanta picchiava il mondo (è
stato il primo campione dei massimi versione WBO e ha battuto il mitico
Teofilo Stevenson che non perdeva da undici anni) e adesso insegna agli altri
come si fa. Ct azzurro. A Pechino e a Londra. Due Olimpiadi, sei medaglie.
Strepitoso. «Grazie, ma ho 54 anni e sono al capolinea». Damiani, perché? «Ero
in Rai a parlare dei Giochi e all’improvviso mi mettono in collegamento con
la mia tatolina». Tatolina? «Claudina.
Claudia, dai. Mia moglie». Favoloso. E
allora? «E allora lei ha detto una cosa che penso anch’io». Possiamo sapere? «Beh, certo (con la
e chiusa, alla romagnola). Ha detto: Francesco sei fantastico, hai fatto un
grande lavoro, ma questa è la tua ultima olimpiade da ct. E’ora che pensi
alla famiglia». Pensa anche lei di
essere fantastico? «In parte. Ma soprattutto che a Rio non ci sarò». Mollla dopo altre tre medaglie? «Esatto.
Se la federazione vuole una mano molto volentieri. Però non a questi ritmi.
Il ct lo può fare un altro. Io resto dai miei. E’un decennio che sono lontano
dalla mia tatolina». Come sono stati
questi anni? «Speciali e molto faticosi. Sa quanto ho visto Claudia negli
ultimi sei mesi?». No. «Quindici
giorni. Mica solo io. Anche i ragazzi, i magnifici sette. E anche lo staff.
Gente super. Fabio Morbidini, il fisioterapista e Raffaele Bergamasco, il mio
braccio destro. Grande gruppo. Senza un progetto non vai da nessuna parte». E voi dove siete andati? «In cima
alla montagna. Tre medaglie a Pechino. E tre medaglie qui. Siamo bravi, dai,
bisogna pur riconoscerlo. E abbiamo avuto fortuna. Un gruppo d’oro. Che ha
degli eredi. La scuola
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SOCCORSO ROSSO IN AIUTO DI TERREMERSE: STRANI GIRI
La Regione Emilia-Romagna, con un ritardo di tre
anni rispetto alle richieste ufficiali del cons. Filippi, .ha finalmente
chiesto la revoca del finanziamento da 1.000.000 di euro assegnato con
forzature legislative, alla coop rossa Terremerse, allora
presieduta dal fratello del presidente della Regione Emilia Romagna Vasco
Errani. Il Consigliere
regionale del Pdl, Fabio Filippi, già nel 2009 chiese ufficialmente la
restituzione del finanziamento ed evidenziò la presenza di
evidenti irregolarità nella documentazione presentata per ottenerli. Per queste
ragioni ha insistito nel reclamo, anche con la presentazione di atti ispettivi
alla Giunta per revocare il finanziamento milionario elargito a Terremerse
senza il rispetto di tutti i passaggi previsti dalla legge. Ora, essendo stata
la branca vinicola della cooperativa
Terremense inglobata nella cooperativa Cantina dei Colli Romagnoli, la Regione
(sbagliando soggetto) ha chiesto a quest’ultima la restituzione del milione di
euro di fondi pubblici ricevuti nel 2006 e dei 353mila Euro di
interessi maturati. In sostanza, la Regione ha chiesto alla cooperativa Cantina
dei Colli Romagnoli di restituirgli il finanziamento in precedenza assegnato,
secondo le modalità sulle quali sta indagando la Magistratura, alla cooperativa
Terremerse. “Trovo inusuale il fatto che debba intervenire il “soccorso rosso”
per trarre in salvo Terremerse, sulle cui irregolarità sta indagando la
Magistratura. Al di là degli aspetti tecnico-giuridici della vicenda e delle
scatole cinesi che ruotano intorno alla cooperazione di sinistra, legati
all’inglobamento di Terremerse, appare discutibile il fatto che la Regione si
rivalga per la restituzione del finanziamento ad un soggetto diverso da quello
che ha, a tutti gli effetti, beneficiato del finanziamento stesso. Un altro
interrogativo si pone: la cooperativa Terremerse, dopo aver cambiato ragione
sociale per tre volte, è stata effettivamente inglobata all’interno della
Cantina dei Colli Romagnoli o no? Ciò era il
venerdì 10 agosto 2012
CASA GRATIS (ERP) E PESNIONE SOCIALE A MAROCCHINI RIENTRATI IN MAROCCO (CHE PERO’ SUBAFFITAVANO)
Da almeno 4 anni l’attività di
collaborazione con l’Ufficio Abitazione del Comune e la polizia municipale ha
consentito di accertare, per oltre 500 verifiche ogni anno, diverse situazioni
di irregolarità con particolare riferimento agli alloggi Erp. Attività che ha
avuto una significativa implementazione con l’entrata in vigore del nuovo
regolamento per la assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia
popolare, avvenuto lo scorso anno. Quindi un “tandem” che funziona, una
sinergia tra diversi servizi del Comune che consente di individuare situazioni
di mancato rispetto dei contratti, di subaffitti irregolari che prontamente
vengono evidenziati dall’Ufficio cui segue una puntuale verifica in loco della
municipale. In questo caso la situazione trovata dai vigili è stata un po’ più
complicata ed ha impegnato gli agenti dei servizi territoriali anche attraverso
verifiche anche presso gli uffici dell’Inps. Le prime verifiche presso la
residenza, le informazioni che sono state raccolte presso alcuni residenti
dello stabile, dimostravano che il titolare occupante dell’alloggio popolare,
il cui nucleo familiare era composto dallo stesso, la moglie, quattro figli e
il padre anziano da alcuni mesi non vivevano a Piacenza. Il controllo effettuato dalla Polizia Municipale
è stato innanzitutto quello di verificare la situazione scolastica dei minori
dal quale è risultato che i bimbi erano stati ritirati dalla scuola e
nell’appartamento soggiornavano stabilmente altre persone estranee, non
parenti. Dopo il deposito di un invito a contattare urgentemente la Polizia
Municipale, il cinquantenne marocchino titolare dell’alloggio,
INVECE IN SPAGNA: SANITA’ PUBBLICA A PAGAMENTO PER GLI IMMIGRATI IRREGOLARI
IL GOVERNO RAJOY GARANTISCE L’ASSISTENZA SOLO AGLI STRANIERI
SENA DOCUMENTI CHE POTRANNO PAGARE DA UN MINIMO DI 710, 40 EURO L’ANNO FINO AD
UN MASSIMO 1.864,80. ESCLUSI I MINORI, LE DONNE INCINTE E I CASI EMERGENZA
In Spagna la sanità
pubblica si prepara a essere un miraggio per gli immigrati irregolari. Il governo Rajoy ha infatti
deciso di garantire l’assistenza agli stranieri senza documenti, con meno di 65
anni, che verseranno 710, 40 euro all’anno,
pari a 52,20 al mese. Per chi supera i 65 anni il costo aumenta a 1.864, 80 euro per 12 mesi, cioè 155 ogni 30
giorni. Da questa misura vengono esclusi solo i casi di emergenza che verranno assistiti ai
pronto soccorso. Il governo spagnolo, preso dalla foga di tagliare ha
giustificato la misura: “Il Paese deve smettere di essere il paradiso dell’immigrazione illegale – ha dichiarato Rafael Hernando, portavoce aggiunto del partito
popolare al Congresso – quindi chi si trova in situazione irregolare deve
tornare al proprio paese. Qui si deve entrare legalmente. E’ una riflessione di
carattere generale ma che deve concretizzarsi”. Il ministero della Sanità
prevede di risparmiare circa 1.500 milioni di euro con questa nuova decisione. Il decreto che riguarda i “sin
papeles” è una proposta che si aggiunge alle decisioni
assunte dal governo Rajoy lo scorso aprile. Non è possibile calcolare con
certezza quante personea andrà a colpire dalla sua introduzione a partire da
settembre. In Spagna secondo alcune inchieste sarebbero 150.000 i migranti in
situazione irregolare, di cui circa il 15% minori. Per questi ultimi e per le donne incinte la sanità è comunque garantita.
Per il resto dei
PER LA NOSTRA AGRICOLTURA QUESTA E’ UNA SITUAZIONE DI CALAMITA’ NATURALE, LA SICCITA’ STA COLPENDO TUTTE LE PRODUZIONI
L’ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA
RABBONI ACCELERI AL MASSIMO LE PROCEDURE PER IL FONDO DI SOLIDARIETA’
Il Consigliere regionale Bazzoni si associa alle forti preoccupazioni
espresse da tutte le organizzazioni agricole per la drammatica e perdurante
siccità che sta investendo la nostra regione e le colture estive:-“Rischiamo
veramente un tracollo del comparto agricolo, per l’effetto di quest’ondata di
calore che perdura ormai da due mesi; tutte le colture seminative, dal mais
alla soia, ma anche la fruttivinicoltura sono ormai compromesse ed andranno ad
aggravare la crisi strutturale dell’agricoltura che colpisce la nostra
provincia da alcuni anni. Senza l’aiuto pubblico il settore prenderà un colpo
da cui sarà difficile che possa rialzarsi. Bene ha fatto l’Assessore regionale
Rabboni a richiamare la necessità di un intervento del fondo di solidarietà
nazionale, che possa dare un po’ di respiro agli agricoltori; il fondo dovrà
essere adeguatamente finanziato.
Per questo rivolgo un appello all’Assessore ed a tutta la Giunta
regionale affinché trovino il modo di accelerare al massimo i contatti con il
Governo e le necessarie procedure per compensare le ingenti perdite produttive
degli agricoltori”
giovedì 9 agosto 2012
SE LA CRISI E’ UNA GUERRA, ALLORA DECIDIAMO STRATEGIA E GUIDA.
LA STORIA NON SI RIPETE MAI. EPPURE,
SE DAVVERO E’ IN ATTO UN TERZO CONFLITTO MONDIALE, OCCORRERA’ PORSI IL PROBLEMA
DELLE FORZE POLITICHE CHE DEVONO GUIDARE IL PAESE IN FRANGENTI TANTO
DRAMMATICI, DI QUALE STRATEGIA SEGUIRE E DI
QUALI SCELTE COMPIERE NEL PREPARARE E GESTIRE IL DOPOGUERRA.
Giuliano Cazzola.- La storia non si ripete
mai. Eppure, se davvero è in atto un terzo conflitto mondiale, occorrerà porsi
il problema delle forze politiche che devono guidare il Paese in frangenti
tanto drammatici, di quale strategia seguire e di quale scelte compiere nel
preparare e gestire il dopoguerra. Nel 1945, l’Italia liberata si affidò alla
coalizione dei partiti antifascisti. Ben presto però, in un mondo diviso in
blocchi imperiali, egemonizzati dalle potenze vincitrici, divenne giocoforza
compiere una scelta di campo. L’appartenenza dell’Italia (confermata dalle
libere elezioni nel 1948) al mondo occidentale non si limitò a condizionarne le
scelte istituzionali, ma determinò anche quelle di carattere economico,
riguardanti il modello di sviluppo. La ricostruzione, la ristrutturazione e la
riconversione dell’apparato industriale, drogato da decenni di autarchia e
distorto dalle produzioni belliche, furono orientate verso quei beni di consumo
durevoli la cui domanda era forte sui mercati internazionali. Qui stanno le
radici di quel «miracolo economico» che consentì all’Italia di risollevarsi in
pochi anni dalle devastazioni materiali ereditate dalla guerra. L’insieme di
tali scelte che, nel bene e nel male, furono alla base dell’Italia moderna,
avevano un denominatore comune, quasi un atto costitutivo in senso materiale:
quella che venne definita la conventio ad excludendum. In sostanza, il Paese
poteva essere governato soltanto da forze politiche che accettavano quel
modello in tutte le sue componenti. Le altre erano fuori. Certo, come in un
contesto di cerchi concentri al primo posto veniva la condivisione delle
alleanze politico-militari che contrassegnavano gli ordinamenti internazionali;
alle quali però non erano estranee le grandi
mercoledì 8 agosto 2012
martedì 7 agosto 2012
LE MONACHE CAPPUCCINE LASCIANO BAGNACAVALLO
La loro età avanzata e la situazione
complessiva della salute aveva reso ormai difficile la vita di comunità
Nei giorni scorsi le Monache cappuccine del
monastero di S. Giovanni Battista di Bagnacavallo hanno lasciato il loro
monastero e sono state accolte nel monastero delle Cappuccine di Bologna. Oltre
a Sr. Annunziata, che da 15 anni vive in coma, sono andate a Bologna Sr.
Giovanna, Sr. Gabriella, Sr. Angela e Sr. Serafina. Nel marzo scorso la
Congregazione per gli istituti di vita consacrata aveva provveduto a sopprimere
il Monastero di Bagnacavallo, invitando la Federazione dei monasteri cappuccini
femminili a provvedere alla sistemazione delle monache. Nelle settimane scorse
si è aperta la possibilità offerta dalle consorelle di Bologna, che è stata
accolta. Nell'informare la nostra Diocesi e in particolare la popolazione di
Bagnacavallo di questo evento, anzitutto dobbiamo esprimere una grande
riconoscenza alle Monache che hanno protratto la loro permanenza oltre al
limite che umanamente ci si poteva attendere. Questo non era solo un affettuoso
attaccamento al luogo che almeno alcune di loro avevano scelto fin dalla loro
giovinezza, ma si trattava della consapevolezza che con la loro partenza
Bagnacavallo si sarebbe ritrovata più povera, venendo a mancare una preziosa presenza
orante.
Chi è stato vicino alle Monache in questa occasione avrà anche colto la loro sofferenza nel lasciare il "loro" monastero. Può essere considerato questo l'ultimo sacrificio da loro offerto al Signore per la comunità di Bagnacavallo, che da parte sua le ha sempre seguite con tanta benevolenza, aiutandole in molti modi e ricorrendo a loro spesso per la preghiera per i vivi e per i defunti. Trattandosi di Monache di clausura dobbiamo rispettare la loro vocazione, ricordarle nelle nostre preghiere e chiedere a Dio che non faccia mai mancare alla sua Chiesa persone che consacrano a Lui la vita per gli altri, nel dono di sé e nella preghiera.
Chi è stato vicino alle Monache in questa occasione avrà anche colto la loro sofferenza nel lasciare il "loro" monastero. Può essere considerato questo l'ultimo sacrificio da loro offerto al Signore per la comunità di Bagnacavallo, che da parte sua le ha sempre seguite con tanta benevolenza, aiutandole in molti modi e ricorrendo a loro spesso per la preghiera per i vivi e per i defunti. Trattandosi di Monache di clausura dobbiamo rispettare la loro vocazione, ricordarle nelle nostre preghiere e chiedere a Dio che non faccia mai mancare alla sua Chiesa persone che consacrano a Lui la vita per gli altri, nel dono di sé e nella preghiera.
UN GOVERNO SQUALLIDO: TAGLIA PER 26 MLD E NON TROVA 40 MILIONI PER 2MILA ESODATI. STANZIA UN MILIONE PER RAVENNA FESTIVAL
Già altre volte ci siamo soffermati sul carattere
spesso disumano di questo esecutivo. Sugli esodati ormai siamo al tragicomico,
come riporta Il Fatto: Nemmeno 40 milioni di euro in un provvedimento che
movimenta 26 miliardi. È la cifra che il governo s’è rifiutato di trovare per
includere altri duemila lavoratori esodati nella platea dei cosiddetti “salva
guardati”; Qualcuno in Senato s’accorge che dai 55mila nuovi salvaguardati ne
restano fuori duemila che avrebbero bisogno subito del paracadute statale. Costo:
38 milioni in tutto. Risposta: non ci sono soldi.; “Non li hanno trovati ed è
una cosa che grida vendetta”, scandisce Massimo Garavaglia, senatore leghista e
vicepresidente della commissione Bilancio: “Questi duemila lavoratori con il
marchio esodati vengono da Finmeccanica e sono rimasti fuori, eppure si è
tentato, qualche volta con successo, di inserire nella spending review le
solite marchette. Faccio solo un esempio: c’era proprio bisogno di dare altri
30 milioni a Roma Capitale?”; Il problema, dicono fonti vicine al dossier, non
sono i soldi, ma il fatto che sarebbe stata l’ennesima sconfessione dei numeri
forniti al paese e al Parlamento da Elsa Fornero, nonché una nuova apertura del
vaso di Pandora; E’ normale questo comportamento? Fino a quando questo Governo
si permetterà di dimostrarsi inefficiente e inefficace? E fino a quando la
stampa continuerà con questo comportamento da zerbini?
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