venerdì 10 agosto 2012

CASA GRATIS (ERP) E PESNIONE SOCIALE A MAROCCHINI RIENTRATI IN MAROCCO (CHE PERO’ SUBAFFITAVANO)


Da almeno 4 anni l’attività di collaborazione con l’Ufficio Abitazione del Comune e la polizia municipale ha consentito di accertare, per oltre 500 verifiche ogni anno, diverse situazioni di irregolarità con particolare riferimento agli alloggi Erp. Attività che ha avuto una significativa implementazione con l’entrata in vigore del nuovo regolamento per la assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia popolare, avvenuto lo scorso anno. Quindi un “tandem” che funziona, una sinergia tra diversi servizi del Comune che consente di individuare situazioni di mancato rispetto dei contratti, di subaffitti irregolari che prontamente vengono evidenziati dall’Ufficio cui segue una puntuale verifica in loco della municipale. In questo caso la situazione trovata dai vigili è stata un po’ più complicata ed ha impegnato gli agenti dei servizi territoriali anche attraverso verifiche anche presso gli uffici dell’Inps. Le prime verifiche presso la residenza, le informazioni che sono state raccolte presso alcuni residenti dello stabile, dimostravano che il titolare occupante dell’alloggio popolare, il cui nucleo familiare era composto dallo stesso, la moglie, quattro figli e il padre anziano da alcuni mesi non vivevano a Piacenza. Il controllo effettuato dalla Polizia Municipale è stato innanzitutto quello di verificare la situazione scolastica dei minori dal quale è risultato che i bimbi erano stati ritirati dalla scuola e nell’appartamento soggiornavano stabilmente altre persone estranee, non parenti. Dopo il deposito di un invito a contattare urgentemente la Polizia Municipale, il cinquantenne marocchino titolare dell’alloggio,




si è presentato presso gli uffici della Municipale per dichiarare che avendo perso il lavoro in Italia era stato costretto ad andare in Francia per appoggiarsi ad alcuni parenti della moglie, ma non avendo trovato un lavoro stabile, stava progettando di rientrare in Italia con la sua famiglia.
Inoltre dichiarava che a causa della crisi il padre anziano era tornato in Marocco e che nell’appartamento ospitava occasionalmente un amico che per motivi di lavoro si trovava in città. Le dichiarazioni del cittadino straniero non hanno convinto gli agenti ed a quel punto le informazioni da verificare erano tante.
Grazie alla curiosità, alla capacità investigativa della pattuglia territoriale cui era stato assegnato il compito, e alla collaborazione con il personale dell’ufficio abitazioni e’ risultato in realtà che: la famiglia titolare dell’alloggio ritornava dal Marocco per utilizzare l’appartamento dell’Erp a Piacenza solo durante il periodo estivo coincidente con le vacanze scolastiche.
La persona che nell’ultimo anno occupava l’appartamento era un cinquantenne di nazionalità marocchina residente regolarmente a Bergamo. Le verifiche svolte all’INPS di Piacenza confermavano che Il padre del titolare dell’alloggio, un cittadino di nazionalità marocchina di circa 73 anni risultava beneficiario di una pensione sociale pari a 616.00 euro mensili, che veniva accreditata su un conto corrente postale per cui era stato richiesto un bancomat valido per ritirare all’estero, beneficio cui lo stesso non aveva diritto dato che uno dei requisiti essenziali per godere della pensione sociale è la dimora sul territorio italiano.
Inoltre dal sopralluogo effettuato insieme al titolare dell’alloggio popolare nei locali dell’appartamento formato da sala, cucina, un bagno e due camere da letto non risultavano oggetti riconducibili alla presenza dei bambini, ma erano riposte alcune coperte e vi erano diverse giacche da uomo. L’esito degli accertamenti e delle verifiche capillari svolte dalla pattuglia territoriale della poliziaMunicipale ha determinato, in tandem con l’Ufficio Abitazioni del Comune di giungere a questi positivi risultati: l’avvio del procedimento per privare del diritto dell’alloggio il marocchino per consentire di assegnarlo ad altre persone che ne hanno diritto.
L’Inps ha provveduto a sospendere la pensione sociale al cittadino marocchino e sono in corso le attività necessaria per il recupero delle somme già erogate. La collaborazione dei cittadini in questo caso, come in molti altri, è risultata importante, al fine di raccogliere elementi di conoscenza necessari per avviare poi le verifiche che consentono di far emergere comportamenti effettuati per ottenere vantaggi dagli enti pubblici con artifici e furbizie che però in questo caso sono stati scoperti.


1 commento:

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