venerdì 24 agosto 2012

BERLUSCONI E’ UN FUORI CLASSE RISPETTO AI BROCCHI DELLA POLITICA ITALIANA……



Ormai è chiaro come l’acqua cristallina. Nel centrodestra l’idea che il Cavaliere possa ricandidarsi Premier fa venire atroci mal di pancia. Del resto, nelle file del PDL (e non solo) sono in molti – in verità, più che nel centrosinistra – ad auspicare un pensionamento dorato per Berlusconi, nella convinzione precisa che la sua ingombrante figura alle prossime elezioni sia più dannosa che utile. La verità è però ben più sfaccettata. In primo luogo, se il centrodestra perderà le prossime elezioni, le responsabilità dovranno essere imputate a tutti gli attori principali della passata legislatura (quella attuale). È comodo infatti prendersela con un solo uomo, comunque bersagliato quotidianamente dalla stampa di sinistra e da una giustizia non sempre obiettiva. Soprattutto è comodo quando nelle fasi del passato governo, c’era chi remava contro e chi ha persino tradito il proprio elettorato.Dunque, se è vero che Berlusconi non si è impegnato abbastanza per creare una casa dei moderati liberisti, preoccupandosi giocoforza di altre faccende più… personali, è anche vero che i suoi “amici” e “collaboratori” non sempre (in verità quasi mai) sono stati all’altezza della situazione. Ognuno ha tirato acqua al proprio mulino, innaffiando il proprio orticello personale, e si è altamente sbattuto del futuro degli italiani, oggi costretti a subire un governo del palazzo (persino con il loro voto) e la prospettiva di peggiorare la situazione se al governo poi ci andrà il più grande sponsor del palazzo: il centrosinistra. La situazione è decisamente nera, non solo per il centrodestra, che ha assunto le fattezze di un’armata brancaleone senza capo né coda, ma pure per l’Italia, infilatasi in un tunnel dal quale non riuscirà a uscire, costretta com’è a un scelta tra la sbobba politica offerta dal trio Bersani-Casini-Vendola e l’antidemocrazia europea, sponsorizzata da banche e speculatori. Davanti a questa trista realtà, l’ennesima discesa in campo del Cavaliere rischia di essere il proverbiale raggio di sole in una giornata di temporale; l’arma vincente, o comunque il muro di gomma capace di arginare la deriva cattocomunista in cui ci stanno trascinando Monti, Bersani e Casini. E seppure non la ritengo la scelta ottimale, è una scelta certamente obbligata, davanti a una classe politica che ha perso, ancora una volta, l’occasione di creare un grande partito moderato contrapposto alla sinistra. Ma forse è pure comprensibile: è difficile se non impossibile aspirare a un siffatto alto e nobile ideale, quando gli uomini che dovrebbero perseguirlo non riescono proprio ad andare oltre il loro interesse di bottega. Ora non ci resta che il ruolo della gazza ladra, capace per natura di rubare consenso e scena.
Nel bene e nel male Berlusconi in questo ruolo è un fuoriclasse rispetto ai brocchi della politica italiana…         rischio calcolato

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