IL GOVERNO RAJOY GARANTISCE L’ASSISTENZA SOLO AGLI STRANIERI
SENA DOCUMENTI CHE POTRANNO PAGARE DA UN MINIMO DI 710, 40 EURO L’ANNO FINO AD
UN MASSIMO 1.864,80. ESCLUSI I MINORI, LE DONNE INCINTE E I CASI EMERGENZA
In Spagna la sanità
pubblica si prepara a essere un miraggio per gli immigrati irregolari. Il governo Rajoy ha infatti
deciso di garantire l’assistenza agli stranieri senza documenti, con meno di 65
anni, che verseranno 710, 40 euro all’anno,
pari a 52,20 al mese. Per chi supera i 65 anni il costo aumenta a 1.864, 80 euro per 12 mesi, cioè 155 ogni 30
giorni. Da questa misura vengono esclusi solo i casi di emergenza che verranno assistiti ai
pronto soccorso. Il governo spagnolo, preso dalla foga di tagliare ha
giustificato la misura: “Il Paese deve smettere di essere il paradiso dell’immigrazione illegale – ha dichiarato Rafael Hernando, portavoce aggiunto del partito
popolare al Congresso – quindi chi si trova in situazione irregolare deve
tornare al proprio paese. Qui si deve entrare legalmente. E’ una riflessione di
carattere generale ma che deve concretizzarsi”. Il ministero della Sanità
prevede di risparmiare circa 1.500 milioni di euro con questa nuova decisione. Il decreto che riguarda i “sin
papeles” è una proposta che si aggiunge alle decisioni
assunte dal governo Rajoy lo scorso aprile. Non è possibile calcolare con
certezza quante personea andrà a colpire dalla sua introduzione a partire da
settembre. In Spagna secondo alcune inchieste sarebbero 150.000 i migranti in
situazione irregolare, di cui circa il 15% minori. Per questi ultimi e per le donne incinte la sanità è comunque garantita.
Per il resto dei
migranti si apre un nuovo capitolo nell’odissea per
ottenere i diritti base di
qualsiasi cittadino.
Le comunità di Andalusia, Paesi Baschi e Catalogna hanno
duramente criticato il decreto, dopo che si erano rifiutati all’inizio dell’estate
di chiudere le porte dei centri di salute agli
immigrati. Dal mondo politico le critiche dell’opposizione sono arrivate
puntuali, ma non vi sono margini per fermare la misura, che già prevede che
entro il 31 agosto vengano ritirate le tessere sanitarie ai “sin papeles”.
Il partito socialista, tramite il portavoce alla
sanità, José Martinez Olmos ha
messo in dubbio la legalità del decreto: “Prima di tutto non vedo come verranno
versati i pagamenti per le convenzioni, da persone irregolari a degli enti
ufficiali. Inoltre anche coloro che pagheranno, non verranno coperti per
malattie come il diabete che richiedono dei lunghi trattamenti”.
Per il portavoce di Izquierda Unida nella commissione
Sanità, Gaspar Llamazares “il
prezzo imposto dal governo per i migranti rappresenta la concezione che ha il
partito popolare degli stranieri, oltre a concretizzare il concetto che la
sanità non è un diritto ma una fonte lucrativa”.
Proteste ancora più accese arrivano dai professionisti del
settore, che hanno subissato il governo di critiche. Per il presidente della
Società spagnola di medicina (Semfyc), Josep
Basora la proposta è profondamente ingiusta: “Non me la
spiego né dal punto di vista etico né sanitario. Queste persone non hanno i
soldi per poter affrontare questi costi. Noi che li curiamo ogni giorno lo
sappiamo molto bene. Stiamo parlando di esclusi,
che non hanno ricorsi e che non hanno un permesso di residenza legale”.
Secondo molti medici il governo Rajoy punta con questa
misura a far emergere l’economia sommersa.
“Se così fosse aggiunge Basora – stiamo parlando di persone che cercano ogni
giorno di sopravvivere,
tra l’altro grazie anche al sostegno e agli aiuti delle organizzazioni
umanitarie”. I medici e il resto dei lavoratori della sanità stanno respingendo
il nuovo decreto del governo e in moltissimi si definisco obiettori. Per raccogliere le adesioni è stato
aperto un sito web che sotto lo
slogan “curiamo persone senza assicurazione” ha raccolto tra i medici fino ad
ora oltre 900 adesioni.
Nessun commento:
Posta un commento