Leggendo la cronaca di questi giorni sia in
Romagna, in Emilia in Toscana e in tutta Italia è i natto la lotta per restare
capoluogo". "No, con Ravenna ma da soli”, “Con Livorno e Pisa per
essere nella provincia più forte!". "Con Pisa mai, piuttosto
l'annessione all'Emilia!". "Province più grandi per competere con
Cina ed India!". Il teatrino di proposte in merito al riassetto delle
province (alcune che in questi giorni sta animando la scena politica italiana,
è un'ulteriore dimostrazione di quanto questo intervento si sia rivelato
l'ennesima occasione che il governo, "tecnico", è riuscito a perdere
per dimostrare di voler effettivamente fare qualcosa per i cittadini. Si fa un
gran parlare di come procedere agli accorpamenti, ma nessuno spiega nel dettaglio
o anche solo accenna a come questa operazione (per il momento solo mediatica) consentirà una riduzione della spesa
pubblica. Come saranno riorganizzati gli uffici che resteranno? Quale sarà
la nuova struttura politica e amministrativa deputata al governo del
territorio? Che ne sarà dei dipendenti provinciali in esubero? Sono convinto
che il semplice accorpamento, e non l'abolizione, di enti inutili come le
province non porterà ad un risparmio consistente della spesa pubblica, ma
ridurrà certamente al minimo la perdita di quelle poltrone così tanto care ai
partiti. Personalmente continuo a
credere che le Province siano inutili, toglierne la meta per poi accorparle,
alle altre lasciarle pochi compiti è una presa in giro. Vanno tolte e basta ma
purtroppo vedrete che succederà come con le Comunità Montane tolte dal governo
Berlusconi, ma rimaste nella, con stessi costi perché la maggior parte delle
Regioni le ha trasformate in Unione dei Comuni, non c’è stato alcun risparmio! Nulla. Succederà purtroppo anche con
le Provincie che oltre a mantenere alcuni compiti non lasceranno le altre
competenze. Chi vivrà, vedrà. Vincenzo
Galassini
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