domenica 30 settembre 2012
AGOSTO 2011 GALASSINI CHIEDEVA A BERLUSCONI FACCI SOGNARE: TAGLIA I VITALIZI, ORA LO CHIEDO A MONTI.
BERLUSCONI
FACCI SOGNARE: TAGLIA I VITALIZI
VENTI ANNI
D’IMPEGNO POLITICO COME IL DOTT. RIVOLA, NON TUTTI SIAMO UGUALI
venerdì 28 settembre 2012
I COSTI RADDOPPIANO, LE TASSE SCHIZZANO ALLE STELLE ECCO IL FEDERALISMO INCOMPIUTO.
IN 10 ANNI LE SPESE REGIONALI SONO
RADDOPPIATE, IL FISCO E’ AUMENTATO DEL 50%.
Ma, tra un sorriso e l'altro, ha voluto far passare
una sacrosanta verità: "È facile e divertente spendere soldi che non si
guadagna...". Sul banco degli imputati, dopo gli scandali che hanno
coinvolto il Lazio, la Campania e la Sicilia, sono finite le Regioni.
Tutte. Nessuna è esclusa. Se, negli ultimi dieci anni, le uscite - costi o
sprechi che siano - per gli organi istituzionali sono aumentate del 98%, nello
stesso periodo di tempo il fisco regionale ha fatto un balzo in avanti
del 50%. Adesso, però, dopo la grande abbuffata e dopo gli scandali che hanno
gettato discredito sulla politica, la Conferenza delle Regioni ha messo a punto
un provvedimento per tagliare i costi della politica regionale. Basta dare
un'occhiata ai dati pubblicati oggi dal Sole
24Ore per capire che il federalismo incompiuto ha un sovrapprezzo
stellare che ogni anno deve essere pagato dai contribuenti: "Doveva razionalizzare
la spesa pubblica e renderla più efficiente perché vicina al cittadino,
ma ha finito per far proliferare strutture amministrative, costi e di
conseguenza tasse per finanziarli". Il problema è che, più le Regioni
ingrossavano e ingrassavano, più lievitavano anche le imposte pagate
allo Stato da cittadini e imprese. Altro che decentramento. Il risultato è
stato l'esatto opposto: schiacciati in una doppia morsa. Adesso, però, qualcosa
sembra muoversi. Il governo Monti ha deciso di dare un segnale chiaro
mettendosi a lavorare a un ddl costituzionale per tagliare pesantemente le
spese loicali. Anche le Regioni sono al lavoro per rivedere i costi. "Vogliamo
arrivare in tempi molto rapidi a una normativa unitaria per le spese di
funzionamento dei gruppi politici e dei costi delle nostre
amministrazioni", ha spiegato il presidente della Lombardia Roberto
Formigoni in chiusura dei lavori in Conferenza delle Regioni per razionalizzare
i costi di funzionamento istituzionali. I punti salienti del provvedimento,
presentato oggi dal presidente Vasco Errani, sono "la riduzione
immediata degli emolumenti di presidenti, assessori e consiglieri; riduzione
del numero degli assessori e dei consiglieri; limitazione delle spese dei
gruppi consiliari eliminando i benefit e sottoponendoli al con
VERGOGNA: IL VITALIZIO E’ PER SEMPRE.
ECCO I PENSIONATI D’ORO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. L’ABOLIZIONE
SOLO NEL 2015, PER I CONSIGLIERI DELLA PROSSIMA LEGISLATURA!
Mentre la Regione si appresta a ripensare i fondi
per i gruppi consiliari, sperando sia la volta buona, il file sui vitalizi
degli ex consiglieri resta aperto. Perché la cancellazione delle «pensioni»,
diventata legge due anni fa, sarà operativa solo per chi verrà eletto dopo il
2015. E così la truppa di ex consiglieri che percepiscono il vitalizio (4,8 milioni di euro la spesa nel 2011)
continua a crescere. Includendo spesso chi, impegnato in altre istituzioni o
enti, percepisce già un’indennità. PAOLO NANNI E GLI ALTRI - Come il
consigliere provinciale Paolo Nanni, uscito dall’Idv dopo l’indagine per le sue
spese da consigliere regionale, un incarico che da «pensionato» gli garantisce
1.650 euro lordi al mese. All’inizio di quest’anno erano 152 i vitalizi erogati
dalla Regione agli ex consiglieri, ma tra decessi e nuovi «pensionati» le cifre
sono in costante mutamento. L’ultimo arrivato, in ordine di tempo, è l’ex
assessore Duccio Campagnoli, oggi presidente di BolognaFiere. Avendo da poco
maturato i requisiti per il vitalizio, con il compimento del sessantesimo anno
di età, Campagnoli da questo mese ha diritto a un assegno da 4.125 euro lordi. Un importo che va a
sommarsi alla sua indennità di presidente della Fiera, visto che non esiste
incompatibilità tra i due compensi. L’ex assessore di Errani non è comunque
l’unico ultrasessantenne che unisce indennità attuale e vitalizio da ex
consigliere regionale. Romano Colozzi, in viale Aldo Moro dal ’90 al ’95, somma
il vitalizio da 2.475 euro allo stipendio di circa 10 mila euro da assessore al
Bilancio della Regione Lombardia. Una situazione simile a quella di Emilio
Sabattini, ex Margherita ed ex vicepresidente della giunta regionale, oggi presidente
della Provincia di Modena. Come pensionato di viale Aldo Moro Sabattini riceve
un assegno mensile di 2.832 euro lordi, come amministratore modenese ha
un’indennità di 5.466 euro. L’ex assessore alla Salute Giovanni Bissoni, con un
vitalizio di 4.187 euro mensili, aveva annunciato di voler rinunciare ai
compensi per il suo incarico di presidente dell’Istituto per la riabilitazione
di Monte Catone. Un altro ex assessore di Errani, il professore dell’Alma Mater
Luciano Vandelli, percepisce un vitalizio mensile di 1.650 euro lordi. E anche
Virginiangelo Marabini, oggi nel cda della Fondazione Carisbo, risulta titolare
di un assegno mensile della Regione da 3.712 euro lordi (è stato consigliere
della Dc tra l’85 e il ’90). I RECORD - Tra i recordman del vitalizio,
una dozzina di ex consiglieri e amministratori con assegni superiori ai tremila
euro netti, ci sono l’ex assessore Luigi Gilli, il ravennate Pier Antonio Rivola e l’ex presidente della Regione
Lanfranco Turci (4.950 euro lordi al mese per ognuno). A un passo dal vitalizio
quest’anno c’è l’ex Prc Carlo Rasmi, che da novembre avrà diritto a 1.650 euro
mensili. Per il 2013 è attesa una nuova infornata di nomi: l’ex consigliere dei
Verdi Vito Totire, l’ex assessore all’Ambiente Lino Zanichelli, il Democratico
piacentino Nino Beretta e l’ex capogruppo del Prc Leonardo Masella. In futuro potrebbe toccare anche
a parlamentari noti come Pier Luigi Bersani, Carlo Giovanardi, Fabio Garagnani,
Mariangela Bastico e Pierluigi Castagnetti. Per cui il vitalizio di viale Aldo
Moro resta congelato, a meno che non lascino il Parlamento. Sempre che
l’assemblea legislativa regionale non decida di rimettere mano anche a questa
pratica, nonostante il muro che accolse i consiglieri del Movimento cinque
stelle quando chiesero la cancellazione retroattiva dei vitalizi.
giovedì 27 settembre 2012
REGIONI, QUELLE FACCE DI BRONZO A SINISTRA
La sinistra che pensa di trarre vantaggio dalle
vicende del Lazio, si illude, ha la coscienza sporca e la memoria corta. Se
problemi e malcostume ci sono (come ci sono), riguardano l'intero sistema degli
enti locali, regioni innanzi tutto ma anche comuni e province. E se nel Lazio la crisi è esplosa con molto rumore
e folclore, in altre situazioni il malaffare e le inefficienze delle giunte
rosse sono stati tenuti ben occultati all'opinione pubblica. Parliamo dell'Emilia-Romagna, che non ha ancora
distribuito i fondi raccolti per il terremoto mentre il governatore Pd Vasco
Errani ha concesso un milione di euro alla coop Terre Emerse del fratello
Giovanni. Non lo diciamo noi, lo afferma la procura di Bologna che ha chiesto
il rinvio a giudizio di Errani per falso ideologico. Parliamo della Puglia, dove Nichi
Vendola, promesso sposo (elettorale) di Pier Luigi Bersani è indagato per abuso
d'ufficio nell'inchiesta sulla sanità locale.
E si tratta degli ultimi e penultimi episodi.
Senza contare il caso Penati alla provincia di Milano, le inchieste sul governatore della Liguria su Enav,
finanziamenti alle industrie e addizionali, la bufera giudiziaria che aveva
travolto l'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi per tangenti sulle mense
scolastiche. Non saremo certo noi ad affidarci al giustizialismo in politica,
ma non tollereremo neppure l'ipocrisia della sinistra. Tipo quella che, proprio
nel Lazio, ha fatto dimettere i consiglieri del Pd che però continuano a
nascondere l'uso che hanno fatto dei finanziamenti pubblici: mentre saltano
fuori miglia di euro spesi in enoteca e decine di migliaia dati a tv locali.
"Nel contributo a realtà informative
locali non c'è niente di male" si arrampica sugli specchi il
capogruppo Esterino Montino. "Mentre
a Natale abbiamo fatto regali a bambini senza reddito". In enoteca!
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mercoledì 26 settembre 2012
VERGOGNA: NEGLI ULTIMI 10 ANNI LE REGIONI HANNO SPRECATO 90 MLD IN PIU’ E SI LAMENTANO DI AVERE PIU’ FONDI DAI GOVERNI.
La
Casta delle regioni in tutto il suo splendore. In dieci anni, le Regioni
italiane hanno speso la bellezza di 89 miliardi di euro in più.
La maggior parte dei quali per far fronte alla spesa sanitaria:
49,1 miliardi. Un pozzo senza fondo. Spesa che a fronte di un aumento
dell`inflazione pari, nel periodo in esame, al 23,9%, è cresciuta del
74,6%. Nel 2010, ultimo dato disponibile, le uscite delle Regioni hanno
superato i 208 miliardi di euro. Mentre nel 2000 il totale delle uscite aveva
sfiorato quota 120 miliardi di euro. La voce di spesa che è aumentata di più è
quella dell`assistenza sociale: più 154,4%. Subito dopo, c`è la sanità: più
79,6%. Grazie al decreto “salva Italia” del governo Monti, le Regioni chiedono
sempre più soldi ai cittadini attraverso l`incremento dell`addizionale Irpef. La
normativa consente, tra l’altro, alle Regioni di poter prelevare una quota
fiscale per l’Irpef che oscilla da un minimo dell`1,23 ad un massimo del 2,03%
FORZA TUTTA BERLUSCONI: ABROGARE L’ATTUALE SISTEMA DI FINANZIAMENTO AI PARTITI
Incontro nel pomeriggio, a Palazzo Grazioli, tra
il presidente dimissionario della Regione Lazio, Renata Polverini, e l'ex
premier Silvio Berlusconi. Ieri Polverini aveva incontrato a Montecitorio il
segretario del Pdl, Angelino Alfano, e in serata aveva annunciato le sue
dimissioni. ''Bisogna
abrogare il sistema di finanziamento di gruppi e partiti così come l'abbiamo
conosciuto - aveva affermato in una nota
diffusa poco prima Berlusconi -. Si sono fatti dei passi in questa
direzione, a livello centrale, ma non basta. Le finanze pubbliche regionali e
locali devono subire un esame senza indulgenze, e si deve procedere
all'abrogazione di ogni erogazione impropria e alla messa in opera di controlli
indipendenti che nessuna norma legislativa a tutela dell'indipendenza delle
istituzioni può ostacolare''. Stamane la Polverini e' tornata sullo
scandalo dell'uso dei fondi pubblici da parte del gruppo Pdl al Consiglio
regionale del Lazio, che l'ha portata alle dimissioni: ''E' la prima volta che
una giunta se ne va pagando le colpe gravissime di altri. I miei collaboratori
non hanno alcun problema - ha affermato a Tgcom24 -. Per vigilare avrei dovuto
essere presidente del consiglio regionale. Pensavo di essere stata eletta per
fare il presidente della giunta regionale e non il consigliere''. ''Sono ancora
nel mio ufficio, - ha proseguito la Polverini - ma come previsto dallo statuto
rimarro' fino alle prossime elezioni. Mi auguro di poter tornare a una vita più
normale di quella dell'ultimo mese''.
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PROVINCIA UNICA ROMAGNA: CONFINDUSTRIA CRITICA GLI ENTI LOCALI
SECONDO GUIDO OTTOLENGHI IL DIBATTITO E’ STERILE: SI DISCUTE DI
CME SPARTIRSI SERVII E STRUTTURE E NON DEI BENEFICI!
“Anziché
calcolare i benefici della provincia unica di Romagna si dibatte su quale
comune sia più titolato a ospitarne il capoluogo e su come spartirsi i servizi
e le strutture": il presidente di Confindustria Ravenna Guido Ottolenghi
critica la piega che sta prendendo il dibattito sul riordino della Regione. Lo
fa in apertura del dibattito sulla spesa pubblica a Russi in cui i sindaci di
Ravenna, Lugo e Faenza sono intervistati da Sergio Rizzo, giornalista del
Corriere della Sera. “Anche se avremmo preferito che il
riordino istituzionale riguardasse tutte le province - dice Ottolenghi - e
includesse l’attesa riduzione del numero dei parlamentari, o delle cospicue
spese in capo a Stato e Regioni, guardiamo con favore a questo passo e crediamo
che vada sostenuto con convinzione. Auspichiamo che possa essere il primo
segnale di un generale contesto di riforme: anche le associazioni, che si sono
moltiplicate nel tempo e nella loro articolazione territoriale, potranno trarre
spunto dai ragionamenti di questo pomeriggio per cercare opportunità di
accorpamento ed efficienza all’interno del più vasto territorio di
Romagna".“Le amministrazioni pubbliche - si chiede infine
il presidente - stanno facendo tutto il possibile per contenere i propri costi?
Le loro partecipazioni societarie sono tutte connaturate all’interesse
pubblico, o riguardano attività che potrebbero essere condotte forse più
economicamente da soggetti privati?".
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martedì 25 settembre 2012
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE BLOCCA LA CENTRALE A BIOMASSE.
DOPO CINQUE
MESI DEPOSITATA L’ATTESISSIMA SENTENZA DUL PROGETTO POWER CROP
RAVENNA. Clamoroso a Russi. Dopo cinque mesi di
attesa il Tar dà ragione al fronte del no, accoglie tutti i ricorsi e, con una
lunga sentenza depositata nei giorni scorsi e resa nota ieri, di fatto blocca
la costruzione della centrale a bio masse della Power Crop. Il tribunale
amministrativo regionale di Bologna ha integralmente accolto le motivazioni
dell’azione legale coordinata dall’associazione Clan-Destino e da Ravenna
Virtuosa, sottoscritta dai cittadini di Russi contrari al progetto e supportata
anche da Italia Nostra e dal Wwf. L’esito del ricorso - presentato al Tar
dall’avvocato Federico Gualandi del foro di Bologna - ha annullato tutti gli
atti impugnati: la Valutazione di impatto ambientale, l’autorizzazione unica
che comprende tutti i permessi a costruire e anche la Convenzione approvata dal
consiglio comunale di Russi il 19 marzo del 2011. In sostanza ogni atto
amministrativo necessario alla creazione della centrale a bio masse nella sede
dell’ex zuccherificio Eridania è stato azzerato. In attesa ovviamente
dell’ultima e decisiva sentenza quella che toccherà al Consiglio di Stato.«La
Regione Emilia Romagna nel febbraio 2011 aveva rilasciato parere positivo ad un
progetto che noi da sempre abbiamo fortemente osteggiato evidenziandone lacune
e limiti», hanno dichiarato ieri un comunicato congiunto Cinzia Pasi di Clan
Destino e Roberta Babini di Ravenna Virtuosa, ricordando come il primo fra i
numerosi punti sui quali ha posto l’accento l’avvocato Gualandi nell’udienza
dell’aprile scorso, verteva sull’importanza della tutela del Palazzo San
Giacomo e della Villa Romana e di come il parere negativo espresso dalla Soprintendenza
di Ravenna e dal ministero dei Beni Culturali doveva ritenersi vincolante.
Particolarmente indicativo un passaggio della sentenza che richiama
l’importanza «dell’esigenza di mettere al riparo il paesaggio dagli
stravolgimenti resi oggi possibili dalla rapida evoluzione delle tecniche
ingegneristiche, capaci di modificare il volto e la struttura di beni e
territori sprovvisti di vincolo, non perché privi di valore paesistico -
ambientale, ma - scrive il Tar - perché non esposti sino a quel momento, dato
lo stato della tecnica del tempo, a concreti rischi di compromissione e
aggressione».
LA POLVERINI SI DIMETTE. E GLI INDAGATI ERRANI E VENDOLA RESTANO AL LORO POSTO,
LA GOVERNATRICE
DEL LAZIO, NON INDAGATA, LASCIA E ATTACCA:” ADESSO GLI SMASCHERO IO GLI
IPOCRITI”. CHI SONO? I DEMOCRATICI, CHE NON DICONO UNA PAROLA SUI LORO
IMBARAZZI.
REGIONE LAZIO,
LE DELIBERE CON L’AUMENTO DA 1 A 14 MILIONI DE I FONDI DESTINATI AI GRUPPI
POLITICI SONO SEMPRE PASSATE ALL’UNANIMITA’, CON PURE L’ACCORDO DI PD E IDV
Le erogazioni ai gruppi politici della Regione
Lazio sono lievitate senza che fosse fornita alcuna giustificazione specifica.
Le decisioni dell’ufficio di presidenza, poi ratificate dal consiglio regionale
— che hanno consentito di passare da un milione di stanziamento ratificato il
26 gennaio 2010 (la giunta all’epoca è guidata dal centrosinistra) ai 14
milioni dell’8 novembre 2011 — sono sempre state motivate con una generica
esigenza di denaro. E adesso pure su questo si stanno effettuando controlli. La
legge prevede infatti che si specifichino i motivi delle variazioni di
bilancio, soprattutto se i fondi devono essere sottratti ad altre “voci”.
Nonostante la norma fissi criteri precisi per la gestione dei soldi pubblici, le delibere che determinavano
i nuovi stanziamenti sono sempre passate all’unanimità, vale a dire con il
consenso di maggioranza e opposizione. «Il presidente Mario Abbruzzese decideva
d’accordo con il segretario generale Nazzareno Cecinelli e tutti votavano senza
effettuare alcuna obiezione o verifica», ha raccontato durante il suo
interrogatorio della scorsa settimana l’ex capogruppo Franco Fiorito, ora
indagato per peculato. A dimostrarlo ci sono adesso le copie degli atti
acquisiti la scorsa settimana nella sede della Pisana dagli uomini del Nucleo
Valutario per ordine dei magistrati. Il primo provvedimento preso dopo
l’elezione della nuova giunta guidata da Renata Polverini risale al 14 dicembre
2010. Il denaro messo a disposizione dei partiti viene aumentato fino a 5,5
milioni di euro. Il 10 febbraio 2011 l’ufficio di presidenza decide all’unanimità che
quello stanziamento è
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Regione lazio; repulisti pdl
TRA IL DIRE E IL FARE, C’E’ DI MEZZO……….HERA
A PROPOSITO D IFUSIONE AXCEGAS-HERA, I
COMITATI ACQUA PUBBLICA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA METTONO A NUDO LE
INCONGRUENZE DEL PARTITO DEMOCRATICO E LA DOPPIEZZA CHE ANCORA UNA VOLTA NE
CARATTERIZZA I COMPORTAMENTI.
Si è svolto il 18 settembre, l'incontro tra i Comitati
Acqua Pubblica della Regione Emilia Romagna e il Sindaco di Imola e Presidente
del Patto di Sindacato dei soci pubblici di Hera SpA sulla fusione Hera-Acegas.
Dopo ampia discussione e aver
ricevuto le risposte alle numerose domande che riguardano la fusione
stessa, i Comitati Acqua Pubblica della Regione Emilia Romagna esprimono la
loro contrarietà all'operazione stessa per due motivi principali, rilevando
come l'operazione non sia focalizzata alla gestione migliore dell'acqua e dell'ambiente,
ma guardi alla struttura societaria e finanziaria, finalizzata ai dividendi per
gli azionisti. Appare poco credibile che l'operazione significhi un
rafforzamento del ruolo pubblico. Anzitutto, alla fine del 2013, per l'azione
convergente di tre elementi: La fusione HERA/ACEGAS-APS, l'ingresso nel
capitale sociale del Fondo strategico Italiano FSI e con la possibile
conversione di 140 milioni di EURO di obbligazioni convertibili, la maggioranza
pubblica delle azioni di Hera detenute dai comuni, è fortemente in
pericolo. Sarà determinante il pacchetto della cassa depositi e prestiti
che sappiamo muoversi nella prospettiva delle fusioni e delle privatizzazioni.
La stessa scadenza del patto di sindacato determinerà il rischio concreto della
riduzione della proprietà pubblica sotto il 51%. A nostro parere il Fondo Strategico
Italiano (cioè CC.DD.PP.) doveva rafforzare la presenza pubblica magari a
scapito dei soggetti finanziari. Questa operazione, cioè l'interveto della
CC.DD.PP., potrebbe arrivare anche ad azzerare la presenza privata visto il
valore non particolarmente elevato delle azioni delle multi utilities in questo
periodo: in questo modo si aprirebbe la strada ad un concreto percorso di
ri-pubblicizzazione delle società ma ci pare
lunedì 24 settembre 2012
MILLE RAGIONI PER TAGLIARE LE REGIONI. BERLUSCONI: E’ L’ORA DEL RIPULISTI
PER COLPIRE LA CASTA E I COSTI ESAGERATI DEL SETTORE PUBBLICO
MANCA IL CORAGGIO CIVILE E RADICALE DI ABOLIRE LE REGIONI.
Per colpire la casta e i
costi esagerati del settore pubblico manca il coraggio civile e radicale di
abolire le Regioni. Lo scrivo da tempo. Sono la vergogna d’Italia, persino più
del Parlamento (da dimezzare). Il marcio emerso ora è solo la cresta, il costo
vero è il raddoppio di tutto: ci permettiamo il lusso di mantenere un doppio
Stato, uno centrale e uno federale. Le Regioni costano l’ira di Dio, moltiplicano
il ceto politico e il finanziamento pubblico ai partiti, dispongono di poteri
esagerati, divorano risorse, duplicano la burocrazia statale. Anziché accanirsi
con gli spiccioli delle Province, è lì che bisogna tagliare. L’inizio del
declino italiano,del suo indebitamento e della crescita vertiginosa della
partitocrazia, coincide con la nascita delle Regioni, 1970. Se si vuol
risanare il Paese, restituite sovranità e competenze allo Stato, anche in
materia di sanità e pubblica istruzione, ripristinate il ruolo delle
prefetture, magari adottando sistemi selettivi più rigorosi istituendo una
scuola superiore dei dirigenti amministrativi e prefettizi. Tra lo Stato e i Comuni
basta un solo ente intermedio: le Province regionali. Ce ne sono in Italia meno
di una cinquantina e corrispondono alla storia e alla fisionomia del nostro
territorio. Sostituirebbero Province e Regioni con strutture più incisive e
snelle, con compiti delimitati. Una riforma necessaria, risparmiosa e
ragionevole, perciò non si farà mai. Non sono in grado di farla né i partiti né
i tecnici. E allora chi? Chi? La domanda risuona nel vuoto. La base del PDL è pronta con banchetti,
Berlusconi batti un colpo!
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sabato 22 settembre 2012
BAGNACAVALLO. LA FESTA DI SAN MICHELE
Tutto è pronto per la Festa San Michele e
Bagnacavallo per quattro giorni diventa il luogo più visitato della Bassa
Romagna. Il programma della festa dedica anche quest'anno grande attenzione
alla cultura in tutti i suoi aspetti; grande rilievo è dato alle mostre, con
un'attenzione particolare agli artisti della nostra terra. Il Museo Civico
delle Cappuccine prosegue infatti l'importante opera di approfondimento del
percorso artistico di alcune figure bagnacavallesi: dopo gli eventi espositivi
dedicati a Edgardo Saporetti e Giuseppe Rambelli, quest'anno l'attenzione si
focalizza sull'attività di Sonia Micela, in occasione della cospicua donazione
fatta dagli eredi della pittrice al Museo di Bagnacavallo. Durante la Festa,
che si svolgerà dal 27 al 30 settembre, musica e spettacoli animeranno
quotidianamente piazza della Libertà, Teatro Goldoni, chiostro del Museo Civico
delle Cappuccine, Piazza Nuova e tutto il centro storico, con una varietà di
proposte che andrà incontro ai gusti più disparati. Fulcro della festa saranno
gli spettacoli sul palco centrale di piazza della Libertà, dalla performance
itinerante Cib_arti, incursioni artistiche tra passato e presente nei luoghi
della tradizione gastronomica (27 settembre) a Radio Jukebox 2, la radio in
diretta del dj Luigi Bertaccini nel centro storico con musica dal vivo con The
Doormen (venerdì 28), allo swing dei Good Fellas (sabato 29) per finire con
Alta attenzione, una serata dedicata alle popolazioni colpite dal terremoto in
Emilia (domenica 30). Piazza Nuova sarà, come da tradizione, il luogo
dell'incontro fra le culture e della danza, mentre il Chiostro delle Cappuccine
VERGOGNA!
UN
ABISSO DI IMMORALITA’ CHE LASCIA SENZA PAROLE INTERVENIRE SUBITO A TUTTI I
LIVELLI
‘Siamo in un abisso di immoralità sintomo di un
sistema che non funziona più non solo per un singolo partito, ma per il
complesso del meccanismo del finanziamento della politica. Si e’ prodotto un
meccanismo diffuso di ruberie, di approfittamento personale e di sfrontatezza”.
RAVENNA HOLDING PIU’ CHE UN CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE UN “ACCASTAMENTO” DI SINISTRA
Bazzoni: “LA GESTIONE DELLE PARTECIPATE
DEI cOMUNI DI RAVENNa, FAENZA E CERVIA IMPONE SERIE CONSIDERAZIONI SULLA
GOVERNANCE”
“Spulciando i curricula di chi oggi gestisce Ravenna Holding c’è da
chiedersi: - e la professionalità dov’è? L’essere stato consigliere comunale o
assessore del PCI, PDS PD o di Rifondazione Comunista è un titolo meritocratico? Fornisce qualche
competenza e pratica economico-finanziaria? Può supplire a seri studi
universitari e corposi tirocinii? A
parte un giovane membro che il Sindaco Malpezzi di Faenza ha inserto all’ultimo
momento per riprendersi dalla brutta figura fatta con lo “accastamento” di
Zagonara IDV in ASER, tutti gli altri ci
sembrano il frutto di una lottizzazione politica selvaggia fatta all’interno
del partito. Più che importanti azienda di servizi partecipate dai Comuni sembrano l’ufficio di
collocamento e il sistema previdenziale della sinistra.”
venerdì 21 settembre 2012
LE REGIONI IGNORANO IL DECRETO DEL GOVERNO E NON TAGLIANO ASSESSORI E CONSIGLIERI.
LA NORMA E’ RISPETTATA SOLO DAI PICCOLI COMUNI
Le regioni
ignorano il decreto del governo; e non solo. Altro che abolizione: solo pochi
mesi fa LA REGIONE
LAZIO HA ESTESO IL VITALIZIO AGLI ESTERNI, una decisione scandalosa
che ha avuto ben poca risonanza sui mass media nazionali (ne ha parlato solo
"Il Fatto Quotidiano" e poche altre testate locali) e anche l'opposizione
certo non si è "strappata i capelli", visto che in futuro,
sicuramente avranno modo di beneficiarne anche loro.... staff nocensura.com--di seguito l'articolo de
"Il Fatto Quotidiano" "Le Regioni ignorano il decreto del governo e
non tagliano assessori e consiglieri" La
legge 138/2011 che prevedeva la riduzione dei componenti dei consigli da 1.100
a 700 e degli uomini di giunta da 211 a 148 resta lettera morta. I Comuni sul
piede di guerra: l'Anci denuncia la disparità di trattamento tra gli enti
Quattrocento
consiglieri e centocinquanta assessori regionali di troppo, 110 enti enti che
sulla carta erano da abrogare ma che sono rimasti in piedi. Almeno per ora. I
furbetti della finanza pubblica hanno nome e cognome. Sono le Regioni e le
Province d’Italia che erano chiamate a una cura dimagrante ma che sono riuscite
a evitare abilmente tutti i tagli, compresi quelli al numero delle poltrone,
alle indennità, ai trattamenti previdenziali e al numero degli enti provincia. Le riduzioni erano previste dalla manovra di Ferragosto e
dovevano arrivare entro il 13 febbraio per essere applicate alle prime
elezioni, le amministrative di maggio. E invece tutto il corredo di tagli della
legge 138/2011 è rimasto lettera morta. A denunciarlo è un dossier del Sole24Ore che mette in fila numeri e metodi che hanno consentito agli
enti regionali e provinciali di fare esattamente il contrario del dettato
legislativo: mentre l’Italia dibatteva di ridurre costi e poltrone, Regioni e
Province non solo non facevano nulla per adeguarsi, ma facevano crescere la
spesa corrente come nulla fosse. I conti sono presto fatti. Le legge indicava
alle Regioni di ridurre il numero dei consiglieri da 1.109 a 700. A dover fare
i sacrifici maggiori erano quelle con un numero di poltrone abonorme rispetto
alle media. La Sicilia, ad esempio, doveva
passare da 90 a 50 consiglieri, la Sardegna da 80
a 30. Niente di tutto questo. Oggi, a sei mesi dalla legge, le uniche regioni
che hanno ridotto le poltrone sono Veneto e Toscana che sono passate rispettivamente da 60 a
50 consiglieri e da 90 a 50. Lombardia ed Emilia erano già in linea col
giovedì 20 settembre 2012
SILVIO PARLA E FA SUBITO PAURA
MA A NOI NON FA
PAURA. ANZI E’ ANDREANALINA PURA.
È già in funzione l'antiaerea. È scattata l'emergenza
democratica. Come nel '94, nel 2001, nel 2008: insomma, ogni volta che il
centrodestra ha vinto. Silvio Berlusconi non ha ancora annunciato se si
ricandiderà alla premiership del Paese, ma intanto è già tornato in campo. E
giornali e forze politiche che fino a pochi giorni ironizzavano sul suo
silenzio e lo davano per finito, ora si meravigliano e si scandalizzano per le
sue parole. A Otto e mezzo, il duo
Eugenio Scalfari-Paolo Mieli paragona l'eventuale ritorno di Berlusconi a
quello di Juan Domingo Peron. Mieli: "Nella
storia ci sono di questi ritorni, basta pensare al ciclo peronista".
Scalfari: "Peron vinse perché aveva
al fianco la seconda moglie". Il colmo del ridicolo lo ha però
raggiunto la Repubblica, il
giornale-partito che da sempre demonizza Berlusconi. Il quale aveva appena
finito di rilasciare l’intervista al Giornale,
e già Mauro riportava i commenti allarmati di mezza Europa, soprattutto dei
tedeschi e dello stesso governo di Berlino. L’ennesima bufala, che la stessa
cancelliera Merkel ha sbugiardato durante la conferenza stampa di ieri, dicendo
che lei è democratica, “rispetta i
risultati elettorali di tutti i Paesi”, e si sente concentrata solo sul suo
impegno di governare bene la Germania. Come, dire: se in Italia Berlusconi
rivince le elezioni, è la democrazia bellezza! Una verità semplice. E oggi il
fatto-chiave è questo: la capacità di Berlusconi di lanciare messaggi
galvanizzanti per i moderati, a sinistra – e non solo a sinistra - fa paura,
molta paura. Il leader del Pdl, con un’analisi tranquilla e chiara nei
contenuti, ha semplicemente distrutto Grillo e il grillismo, un fenomeno che
decine di editorialisti hanno cercato inutilmente di spiegare negli ultimi
mesi, senza avere neppure un decimo dell’efficacia di Berlusconi.
TUTTE LE TASSE DELLA SINISTRA
Per non dimenticare e per prepararci a quello
che verrà. Tra Ulivo e Unione, tra Amato, Visco e Padoa Schioppa, la sinistra
quando è stata al governo si è inventata 67 balzelli in 15 anni
Anzitutto c’è la tassa sulla prima casa,
un bene primario. E' la più odiosa (e la più salata) di tutte. E' il frutto
avvelenato della cultura di sinistra strettamente correlata all'idea sempre
tentata e sempre presente di patrimoniale
Ma non è di certo la
sola tassa "rossa"
- Nel 1992 si iniziò con il prelievo forzoso del
6 per mille sui conti correnti, notturno e retroattivo, voluto da Giuliano
Amato.
- Nel 1996 si passò all’eurotassa di Romano
Prodi come pedaggio per entrare in Europa (restituita al 60 per cento ma
solo per finta: al suo posto arrivarono due addizionali Irpef).
- Nel 1998 Vincenzo Visco introdusse l’Irap per
coprire le spese sanitarie: anziché ridurre gli sprechi, i cui effetti
durano fino ad oggi, vennero bastonate le imprese e il lavoro per
finanziare un sistema costoso e inefficiente. E ora per le regioni in
deficit sanitario oltre al danno c’è la beffa dell’aumento delle addizionali
Irpef e, appunto, Irap.
martedì 18 settembre 2012
ECCO COME CI MASSACRERANNO CON LE NUOVE RENDITE CATASTALI
Libero nella pagina dell’economia ci racconta oggi
cosa succederà alle valutazioni della casa di proprietà con la riforma del catasto.L’idea di base è che le
attuali
rendite catastali, sulla base delle quali, attraverso una serie di
coefficienti, si calcola il valore catastale degli immobili ai fini fiscali,
siano totalmente disallineate rispetto ai valori di mercato: In effetti, la
definizione delle rendite risale al 1992 e da allora ha subito solo una
rivalutazione del 5%. Questo ha comportato nel corso degli anni uno scostamento
progressivo che l’Agenzia del Territorio monitora e calcola ogni sei mesi
attraverso l’Omi (l’Osservatorio del mercato immobiliare). Ebbene, stando alle
ultime rilevazioni, ha spiegato Alemanno, «per le abitazioni il
valore corrente di mercato è pari, in media, a 3,73 volte la base imponibile a
fini Imu»
mentre i canoni degli affitti «sono mediamente superiori di 6,46 volte le
rendite catastali». In realtà, la situazione varia molto da zona a zona. Il valore di mercato della
casa tipo in Italia è del 267% più alto di quello catastale. La percentuale a Milano è
del 172%, mentre a Roma e del 252%. A Palermo, a Napoli e a Venezia, però, si
arriva rispettivamente al 408, al 399 e al 392%. L’asticella si alza molto
anche a Firenze, dove lo scarto è del 337%. Vedendo queste cifre è
facile capire che l’operazione potrebbe trasformarsi in un massacro
CONVOCATO D’URGENZA CON UN SMS DAL COORDINATORE BERSELLI ALL’ULTIMO MINUTO! ROVINATA UNA BELLA SERATA.
Sabato 15 settembre 2012 ero in vacanza a Venezia,
come ogni anno, ero felice di avere visto la partenza della nave MSC con Silvio
Berlusconi a bordo. Alle 20,45 mentre ascoltavo la musica dell’orchestra del
caffè FLORIAN in Piazza S. Marco, arriva un sms del coordinatore regionale del
Pdl Filippo
Berselli
con un invito più che esplicito, quasi una coartazione: “Il segretario politico del Pdl, on. Angelino Alfano, ti aspetta,
domenica 16 settembre, alle ore 16.30, per l’intervento conclusivo alla Festa provinciale del Pdl di Mirandola”, con l’ordine di precetto: “La tua puntuale presenza è tassativa”, un’incontro che saputo
in tempo avrei volentieri partecipato. Un coordinatore regionale, deputato per
AN e poi PDL da venti anni, che non ha realizzato un sistema di comunicazione quale
un giornale e/o un blog per gli avvenimenti che avvengono sul territorio
regionale, che non prende i provvedimenti necessari di quanto succedeva a
Parma, che non ha preso una posizione sulla gestione del terremoto, lo dico
sinceramene mi ha rovinato la serata! Non sono certamente un “rottamatore”,
forse sono io da “rottamare” perché dal
1994 faccio politica, gratuitamente e, con i rimborsi da consigliere
provinciale, e chi mi conosce lo sa bene, li ho impegnati nel contatto con i
nostri “iscritti ed elettori”. Ultimamente, seguo da anni un “giornaliero” per
la provincia di Ravenna per tenere informati i nostri elettori che ha un buon
successo e l’ invito tassativo e all’ultimo momento, mi ha rovinato
sinceramente la serata. Auspico una
serena “analisi” e l’interessato prenda
i provvedimenti necessari senza aspettare quello che deciderà il presidente
Berlusconi quando sarà il momento. Vincenzo Galassini
PS. Il segretario Alfano
domenica, leggo dalla stampa, ha parlato di terremoto e ricostruzione
volgendo dure critiche a quanto sta facendo la Regione: “Molto migliore
l’intervento compiuto all’Aquila”, ha detto. "In Emilia c’è un forte
ritardo sui tempi della ricostruzione". Alfano è andato all’attacco del
Commissario Errani. Senza sconti. Finalmente il PDL ha preso posizione. Brava
Alfano
venerdì 14 settembre 2012
LA PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI E' OBBLIGATORIA NELLA LORO COMPLETEZZA
giovedì 13 settembre 2012
martedì 11 settembre 2012
BAZZONI: “IL TRENO DI DANTE, LE BUONE IDEE FANNO MOLTA STRADA”
Il Consigliere regionale Ravenna, 10.09.2012
Gianguido
Bazzoni
COMUNICATO STAMPA
BAZZONI: “IL TRENO DI DANTE, LE BUONE IDEE FANNO
MOLTA STRADA”
“La proposta da me lanciata tre anni fa si sta
dimostrando vincente, con la nascita del Comitato amici della Faentina”
Il Consigliere regionale del PdL, Gianguido Bazzoni,
commenta entusiasta la nascita ufficiale del comitato per il potenziamento
della ferrovia Faentina:-“ Sono veramente felice che la mia proposta, lanciata
tre anni fa con una mozione all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna,
abbia fatto tanta strada. Ricordo l’incontro degli amministratori del PD,
unanime su questa iniziativa, ma soprattutto il tour che compimmo a febbraio di
quest’anno, sotto la neve, per incontrare i Consiglieri toscani del PdL, in
Regione a Firenze, che assicurarono pieno appoggio alla istituzione del “Treno
di Dante.”-
Bazzoni ricorda che questa denominazione venne da
lui proposta nella citata mozione e continua:-“ Mi sono incontrato con il
Sindaco Matteucci per congratularmi ed aderisco senz’altro immediatamente al
comitato “Amici della Faentina-Il treno di Dante” e mi metterò ancor più a
disposizione per favorire ed accelerare tutte quelle iniziative che portino ad
unire velocemente tre città d’arte come Firenze, Ravenna e Faenza. E’ un
momento favorevole, con l’ipotesi di una Provincia Romagna, con il rilancio del
porto di Ravenna in chiave turistica e soprattutto con la candidatura di
Ravenna a Capitale europea della cultura. Tornerò a sollecitare in Regione che
questa diventi una priorità del Piano regionale dei trasporti.”-
Ufficio
stampa
domenica 9 settembre 2012
venerdì 7 settembre 2012
SILVIO IN CAMPO, LO VOGLIAMO TUTTI
C’è speranza e fiducia da parte del partito e
degli elettori tradizionali del centrodestra affinché Berlusconi annunci al più
presto la sua decisione di candidarsi alla guida del nostro Paese. Man mano che
il tempo passa questa attesa cresce e diventa via via più chiaro il significato
della decisione di volersi candidare alla guida di uno schieramento alternativo
a quello della sinistra. I sondaggi non riflettono questa attesa e questa
speranza che lievitano all’interno del partito e nel Paese, ma la sola possibilità
che Berlusconi sciolga gli ultimi dubbi non fa che galvanizzare il popolo del
centrodestra. Quando Berlusconi scioglierà le ultime riserve e annuncerà
ufficialmente la sua nuova discesa in campo, si vedrà come i sondaggi
rifletteranno positivamente questa novità. Che ci sia bisogno di Berlusconi per
suscitare le energie degli elettori di centrodestra, per ridare speranza e
fiducia al Paese non vi è alcun dubbio. Angelino Alfano lo ha detto in maniera
chiara e facendo appello ad un argomento decisivo quando ha ricordato che la
candidatura di Berlusconi è necessaria per dare un senso a quanto è avvenuto in
Italia con la formazione di un governo tecnico. Berlusconi ha compiuto un gesto
di grande responsabilità decidendo di fare un passo indietro, senza che il
Parlamento avesse votato la sfiducia al governo votato dagli italiani, e
contribuendo alla nascita di un governo Monti fortemente voluto dal Presidente
della Repubblica. Ma i risultati deludenti dell’attività svolta dal governo
tecnico richiedono che Berlusconi si presenti nuovamente di fronte agli
elettori per un bisogno di chiarimento politico.
Per non parlare del
fatto che Berlusconi rimane il candidato più forte e popolare del centrodestra,
il candidato con maggiore autorevolezza a livello internazionale. Ciò che
avviene a sinistra dimostra infine l’assoluta necessità di scongiurare la presa
del potere da parte di una coalizione che già oggi dimostra di essere divisa e
litigiosa, ma niente affatto pronta a governare, soprattutto in una situazione
difficile come questa. Ancora una volta l’unico vero collante della sinistra è
la brama di potere e uno spasmodico desiderio di spartire fra la cerchia dei
vecchi notabili tutti i possibili incarichi istituzionali e di governo. La
lezione del 1994 dimostra che i giochi non sono ancora fatti e che l’ultima
parola spetta al popolo sovrano.
PROVINCIA RAVENNA UN CONCORSO PER ASSUMERE UN TECNICO SPECIALIZZATO PER LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE: PERCHE’ UNA DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DEI DOTTORI AGRONOMI E FORESTALI.
INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE GALASSINI PDL
Interrogazione Premesso che nel bando per la selezione pubblica per titoli
ed esami ai fini della formazione di una graduatoria per le assunzioni a tempo
determinato di personale del profilo professionale tecnico specializzato
nell’ambito della procedure di valutazioni di impatto ambientale tra i
requisiti per l’ammissione alle selezioni vi erano:
a)
cittadinanza italiana, o di uno degli Stati membri dell Unione Europea, i
cittadini di tali Stati
dovranno
avere una adeguata conoscenza della lingua italiana;
b)
età non inferiore agli anni 18;
c)
idoneità fisica all’ impiego, l'Amministrazione ha facoltà di sottoporre a
visita medica di controllo
i
vincitori di selezione, in base alla normativa vigente.
d)
titolo di studio:
1)
Diploma di laurea DM 509/99 afferente le seguenti classi:
-8
INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE
-12
SCIENZE BIOLOGICHE
-16
SCIENZE DELLA TERRA
-27
SCIENZE E TECNOLOGIE PER L AMBIENTE E LA NATURA
-21
SCIENZE E TECNOLOGIE CHIMICHE
oppure
2)
Diploma di laurea DM 270/04 afferente le seguenti classi:
-
L 34 SCIENZE GEOLOGICHE
-
L 07 INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE
-
L 32 SCIENZE E TECNOLOGIE PER L AMBIENTE E LA NATURA
-
L 13 SCIENZE BIOLOGICHE
- L 27 SCIENZE E TECNOLOGIE
CHIMICHE;
oppure
3)
Diploma di laurea di cui all’ ordinamento previgente il DM 509/1999 (vecchio
ordinamento) in:
Ingegneria
chimica o Ingegneria dei materiali o Ingegneria Industriale o Scienze
Geologiche o Ingegneria per l Ambiente e per il Territorio o Scienze Biologiche
o Chimica Industriale o Scienze Ambientali o equipollenti o lauree
specialistiche (DM 509/99) e lauree magistrali (DM 270/04) equiparate dal
Decreto interministeriale 09 luglio 2009.
-
nonché esperienza lavorativa almeno biennale presso datori di lavoro pubblici o
privati nell'ambito delle attività di valutazione di impatto ambientale (DLgs
152/2006, L.R. 9/99 e s.m.i.).
giovedì 6 settembre 2012
LA BACHECA DI RUSSI
Il nostro
Premier Prof. Monti ha detto oggi che l’Italia è “ripartita”.
Dovrebbe completare meglio il discorso dirci in che direzione è ripartita.
Così proviamo ad andarci anche noi! Proviamo
! Chissà !
Il nostro
Presidente Napolitano ha detto oggi che lo spread non dipende dai Governi e dai
bilanci ma dai mercati e dalla speculazione.
Quando
c’era Berlusconi era colpa di Berlusconi!
Adesso che non c’é Berlusconi la colpa è
dei mercati e della speculazione. Ma guarda un po’ !
HERA SOCCOMBE NELLA CAUSA CONTRO PANORAMA BRUNETTA, RIDOLFI, PAMPARANA E STRAQUADARIO DI FRONTE AL TRIBUNALE DI MILANO
“VOLEVANO CONDANNARCI AL SILENZIO CON I SOLDI DEGLI UTENTI, SONO
STATI CONDANNATI MA FARANNO FINTA DI NULLA
Rodolfo Ridolfi* Nel mio libro le “Coop Rosse il più grande conflitto
di interessi dell’Italia del dopoguerra” a cura di Vittorio Feltri e Renato
Brunetta con i contributi di Davide Giacalone e Tino Oldani, del 2007, nel capitolo VI Hera Spa: il nuovo modello del
capitalismo in rosso affermo fra
l’altro: “ Numerosi politici, studiosi e giornalisti, da anni denunciano come
il sistema delle partecipazioni locali rappresenti un vero e proprio freno alle
autentiche liberalizzazione dei servizi, configurando di fatto un monopolio ed
un blocco alla libera concorrenza. Questo fenomeno è diffuso a tal punto da
provocare un forte dissenso che si esprime da tempo con numerose iniziative di
cittadini e associazioni dei consumatori, con interpellanze e interrogazioni
nel Parlamento, nella Regione Emilia-Romagna, nei Comuni e nelle Province dove
opera Hera Spa”. Molti episodi accaduti dopo la pubblicazione del libro hanno
continuato a confermare e rafforzare quanto già ampiamente dimostrato” Dai 22
milioni di euro di multa dovuti da Hera spa al fisco, a causa dell’ingiunzione
dell’Ue per le agevolazioni concesse nel triennio 1996/99, risultato
dell’assoluta incapacità dei sindaci dei Comuni soci, che hanno accettato
passivamente il ruolo di essere telecomandati per inseguire il business su
servizi essenziali”. “ Già dieci anni orsono,
quando la Consob nel 2002 lanciava i suoi segnali di avvertimento, era
chiaro che sarebbe finita esattamente come sta finendo: con un danno di proporzioni gigantesche per
le tasche dei cittadini, costretti a pagare per l’insipienza dei loro primi
cittadini e la spregiudicatezza di consulenti e dirigenti di Hera, per di più
profumatamente pagati”. Ho sempre sostenuto che una certa sinistra ha per lungo
tempo giocato in borsa con i soldi dei cittadini e che gli intrecci giunte
rosse, coop rosse, multiutility rosse sono sotto gli occhi di tutti ma pochi
hanno avuto il coraggio di denunciare questa distorsione del nostro sistema
economico ed istituzionale. Insieme a
Renato Brunetta, Andrea
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mercoledì 5 settembre 2012
E IO PAGO: LA SCUOLA DI PACE. RINNOVATO IL CONSIGLIO. CHIEDIAMO PIUTTOSTO LA SOPRESSIONE IN TEMPI DI SPENDING REVIEW.
Il
Consigliere regionale Gianguido Bazzoni
è stato scelto con votazione dall’Assemblea Legislativa della Regione
Emilia-Romagna, assieme al collega Pagani del PD, come componente del Consiglio
di indirizzo della Scuola di Pace di Montesole La Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole,
nata nel 2002, ha sede legale, direzione e struttura operativa nel Parco
Storico di Monte Sole, istituito con legge della Regione Emilia Romagna nel
1989, ed ha lo scopo di promuovere iniziative di formazione ed educazione alla
pace, alla trasformazione nonviolenta dei conflitti, al rispetto dei diritti umani, per la
convivenza pacifica tra popoli e culture diverse, per una società senza
xenofobia, razzismo ed ogni altra violenza verso la persona umana ed il suo
ambiente, ha un consiglio di 17 rappresentanti! Quanto è costata dal 1989 ad oggi?
Legge Regionale n. 7 del 2011. Art. 1 - Contributo al Comitato promotore e
partecipazione alla Fondazione. 1. La Regione Emilia-Romagna è autorizzata a
partecipare all'istituzione della Fondazione "Scuola di Pace di Monte
Sole" . Il Presidente della Regione compirà tutti gli atti necessari al
fine di perfezionare tale partecipazione. 2. Al fine di
promuovere l'adesione di altri soci fondatori, nonché la sperimentazione delle
attività oggetto dell'istituenda Fondazione, la Regione Emilia-Romagna è autorizzata
a concedere un contributo straordinario, dell'ammontare di L.100.000.000
(pari a euro 51.645,69) per l'esercizio 2001 e Lire 100.000.000 (pari a euro
51.645,69) per l'esercizio 2002, al "Comitato promotore della
Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole" costituito con la scrittura
privata il 12 dicembre 1997.
Art. 5- Conferimenti. 1. La Regione concorre alla formazione del fondo di
dotazione della Fondazione con un conferimento di Lire 400.000.000 (pari a euro 206.582,76).
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