“La sentenza del Tribunale di Milano sulla vicenda
Unipol comprova quanto sostengo da sempre: sono stato oggetto di migliaia di
articoli di giornali e di trasmissioni televisive che hanno propagato ogni e
qualsivoglia notizia di indagine sia coperta da segreto sia con divieto di
pubblicazione. Ho presentato decine di denuncie in merito e mai e poi mai si è
arrivati ad un processo. In un caso hanno addirittura smarrito il fascicolo con
la mia denuncia. E per la pubblicazione su un giornale non controllato in alcun
modo da me, senza neppure portare a processo il direttore responsabile dell'epoca,
mi si condanna perché avrei prima della pubblicazione ascoltato la
intercettazione in oggetto. Mai l'ho ascoltata ma anche se l'avessi ascoltata,
e non è vero, tutti hanno escluso che vi sia mai stata una mia
compartecipazione a tale pubblicazione. E' davvero impossibile tollerare una
simile persecuzione giudiziaria che dura da vent`anni e che si ravviva ogni
qual volta vi sono momenti particolarmente complessi nella vita politica del
Paese. Soltanto una vera e completa riforma della giustizia potrà consentire
che ai cittadini italiani non accada ciò che continuamente accade a me da 20
anni e che continuerà ad accadere, poichè sono ben conscio che anche nei
prossimi appuntamenti giudiziari non vi sarà spazio per le doverose assoluzioni
che dovrebbero essere pronunciate nei miei confronti e che solo in Corte di
Cassazione sarà possibile, come accaduto puntualmente ieri, ottenere giustizia.
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