giovedì 4 luglio 2013

STOP DELLA CONSULTA, BOCCIATI LA RIFORMA E IL TAGLIO DELLE PROVINCE.


LO AVEVO ANTICIPATO
Stop della Consulta al taglio e alla riforma delle Province. La Corte ha accolto il ricorso di 8 Regioni e dichiarato l'incostituzionalità delle misure con cui il Governo Monti aveva provato ad avviare, in due step, il riordino degli enti di area vasta. Le norme bocciate I giudici costituzionali hanno dichiarato l'incostituzionalità, da un lato, dell'articolo 23 del decreto salva-Italia che trasformava le amministrazioni provinciali in organismi di secondo livello e, dall'altro, degli articoli 17 e 18 della spending review che disponevano la cancellazione di quelle con meno di 350mila abitanti e un'estensione di 2.500 chilometri quadrati. Una riforma che peraltro era stata congelata fino al 31 dicembre 2013 dalla scorsa legge di stabilità. Le motivazioni della Consulta Per effetto della pronuncia odierna dal congelamento si passa allo stop della riforma delle Province. Nel mirino della Consulta c'è soprattutto la decisione dell'allora Governo Monti di utilizzare un decreto legge per provvedere a un riordino di tipo ordinamentale. Il Dl, si legge nel comunicato della Corte, è un «atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza». E, in quanto tale, è «strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio». All'Esecutivo Letta il compito ora di correre ai ripari, le riforme istituzionali se c’è la volontà si fanno anche in meno d i18 mesi, Ricordate il pareggio di bilancio in costituzione!


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