Federico Savini «Vogliamo che tra la gente ritorni la passione
politica, che le persone ricomincino a confrontarsi. La comunità di Russi ha
sofferto in questi anni». Ha parlato molto, anzi moltissimo di «comunità»
Enrico Conti, candidato sindaco riconfermato di LiberaRussi, la lista civica
nata oltre sei anni fa nella città dei Farini in opposizione
all'amministrazione di centrosinistra, allora guidata da Pietro vanicelli (che
oggi sostiene Conti dall'esterno) e oggi da Sergio Retini, anch'egli
ricandidato sindaco per la coalizione di maggioranza, che ha recentemente avuto
l'appoggio di Scelta Civica, rappresentata a Russi da Roberto Venturi, ex
LiberaRussi. Nelle fila della lista civica, che sabato 15 marzo ha presentato
ufficialmente la proprio candidatura, ci sarà nuovamente la consigliera Viviana
Brunetti e la vera notizia è che il gruppo guidato da Conti può oggi contare -
come su queste pagine si lasciava intendere oltre un mese fa - anche
sull'appoggio di Forza Italia, Udc e
Nuovo Centro Destra: « E in effetti sulla chiamata a formare un gruppo che
«Intenda amministrare Russi e possa esprimere una cultura di governo» - parole
tanto di Conti quanto di Bentini e Marco
Bertozzi di Forza Italia - si è espresso in introduzione Werther Barnabè,
in rappresentanza del gruppo fondatore di LiberaRussi. «Vogliamo superare
arroccamenti di destra e sinistra senza cedere a qualunquismi - ha dichiarato
Barnabè -. Un potere sedimentato da troppi anni nelle stesse mani ha avuto
l'effetto di allontanare la politica dalla comunità, che invece deve essere la
vera protagonista del cambiamento. Noi vogliamo ristabilire il contatto coi
cittadini e abbiamo riunito forze antagoniste a questa giunta». E sulla giunta
Retini il giudizio di Enrico Conti è sempre netto: «Questa amministrazione si è
confrontata pochissimo con le
opposizioni, atteggiamento tanto più grave se
calato in uno scenario che vede a Russi una comunità lacerata, nelle ultime
elezioni nessuna coalizione superò il 50%». LiberaRussi non è però la sola
antagonista del Pd e del gruppo di maggioranza Insieme per Russi, dato che Sel,
Prc e Comunisti italiani hanno formato una loro coalizione candidando il
giovane Nicola Fabrizio e la Lega ha invece espresso il nome della
rappresentante locale Maria Marabini. «Scelte in qualche caso figlie di
rivendicazioni ideologiche e personali - Conti non è tenero sulle alleanze
sfumate -, che hanno portato all'impossibilità di lavorare a un progetto comune
per affrontare un cambiamento vero».Enrico Conti ha anche voluto sottolineare
«una vicinanza alle posizioni del MoVimento 5 Stelle, soprattutto per
quel che riguarda il continuo confronto con la cittadinanza, che io voglio
garantire continuativamente in caso di vittoria alle elezioni», il che spiega anche
perchè a Russi il movimento grillino non abbia una rappresentanza, ma sarebbe
comunque grossolano identificare LiberaRussi con una declinazione locale dei
Cinque Stelle tout court (anche perchè la lista civica russiana nacque prima
della concreta discesa in campo del movimento grillino).In seguito Conti ha
fatto alcuni accenni al programma che verrà presentato nelle prossime
settimane. E la centrale - quella a Biomasse di PowerCrop, fresca di via libera
dal Consiglio di Stato - si conferma un punto centrale. «In particolare
lavoreremo sull'osservatorio della centrale, che andrà fatto funzionare
realmente e snellito. Venne costituito ai tempi dell'amministrazione Vanicelli
ma è stato convocato pochissime volte, con troppe persone coinvolte e nessuna risorsa.
Così non può dare alcuna garanzia di controllo e anche le compensazioni
dell'azienda PowerCrop alla città andrebbero ridiscusse. Poi ci sono altre
questioni, certamente una gestione della cultura più attiva e attenta, un
rapporto diverso e più partecipe nelle decisioni di Hera, la ricostituzione dei
consigli di frazione che oggi sono semi-deserti perchè non c'è vero
coinvolgimento, senza dimenticare il Psc, sul quale siamo fermi da anni.
Fondamentale anche la questione del progetto della discarica di amianto della
società Calderana srl. Noi vogliamo anzituto approfondire la situazione con
elementi di informazione che al momento ci mancano, e in sostanza riaprire il
dialogo con l'azienda, coinvolgendo anche direttamente i cittadini se sarà
necessario. Siamo però fermi su un punto: le dimensioni della discarica che si
va progettando sono eccessive per un territorio relativamente piccolo come
Russi
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