giovedì 13 marzo 2014

VERGOGNA A BOLZANO: “PENSIONI D’ORO” INFURIATI GIUSTAMENTE I CITTADINI CON I CONSIGLIERI PROVINCIALI FONDI E INDENNITA’ CHE NON ESISTONO IN PROVINCIA DI RAVENNA

Manifestazione contro le "pensioni d'oro"


Dopo lo scandalo riportato da alcuni quotidiani sulle “pensioni d’oro” dei consiglieri provinciali a Bolzano (tra le spese risulta anche lo scontrino di un sexy shop ), alcune centinaia di persone hanno partecipato in mattinata ad una manifestazione in piazza Silvius Magnago davanti al consiglio provinciale.. “Venite fuori” e “vergogna” sono gli slogan gridati in continuazione dai manifestanti. “La politica è fallita”, “I politici incassano e noi sgobbiamo”, “Restituite i soldi altrimenti botte” e “Bunga-bunga Freiheitlichen” si legge sui cartelli dei manifestanti che si sono riuniti davanti al consiglio provinciale. Sul palco si susseguono interventi di alcuni cittadini. Una bella grana per i presidenti delle due province autonome, Arno Kompatscher e Ugo Rossi che stanno cercando la via d’uscita per sedare un’indignazione popolare s’ingrossa giorno dopo giorno. “Le cifre diffuse provocano disagio”, ammette il presidente del Trentino scorrendo l’elenco delle generose liquidazioni concesse ai consiglieri (in carica ed ex) della regione a statuto speciale. E le cifre sono da capogiro: 90 milioni di euro per 130 rappresentanti premiati dalla sola anzianità e senza nessun criterio di merito: chi ha collezionato maggiori presenze prende di più arrivando a intascare fino a un milione e mezzo di euro. Un fiume di denaro che ha poco a vedere con le presenze in aula e l’attività politica dei singoli consiglieri, alcuni dei quali non hanno presentato nemmeno un’interrogazione. E così la rabbia popolare è pronta a confluire in una manifestazione davanti al Consiglio provinciale altoatesino in occasione della sua prima sessione di marzo, “per gridare vergogna, vergogna, vergogna, assieme ai cittadini che hanno perso il lavoro”, come dice Maurizio Albrigo della Cisl. Tutti consapevoli che anche nel territorio più settentrionale dello Stivale la misura è colma e i cittadini sono stufi di vedere la casta arricchirsi con i soldi della politica. “E’ una vera schifezza”. I militari stanno ancora cercando di capire quale dei sei consiglieri del gruppo abbia effettuato l’acquisto per poi chiedere il rimborso attraverso i fondi pubblici a disposizione dei gruppi (750mila euro annui). Quel che è certo, in attesa di sapere chi è l’acquirente, è che sta per arrivare una nuova mazzata sulla credibilità della politica all’ombra delle Dolomiti. Già, perché il nuovo scandalo arriva nemmeno dieci giorni dopo all’ondata di rabbia popolare per la pubblicazione dell’elenco dei ricchissimi vitalizi che i consiglieri (in carica ed ex) si preparavano a intascare.

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