mercoledì 14 dicembre 2011

BAZZONI: IL NUOVO TERMINAL SAPIR NON PUO’ ASSORBIRE TUTTI I FONDI PUBBLICI DESTINATI AL PORTO


In merito alla cerimonia di presentazione del nuovo centro SAPIR, che ha visto la presenza di tutte le autorità, il Consigliere regionale Bazzoni ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Sull'onda del successo riportato dal nuovo terminal crociere, destinato a riproporsi negli anni,  la Sapir ed il Sindaco Matteucci hanno premuto l'acceleratore sul nuovo terminal container previsto in Largo Trattaroli e che, nelle intenzioni dei proponenti, dovrà assumere dimensioni importanti. La differenza tra i due investimenti è però molto netta.  Il terminal crociere ha prodotto ricadute positive sul porto e sulla città di Ravenna ed è auspicabile che con il passare degli anni coinvolga il resto della provincia e della regione, oggi abbastanza distratte.  Il nuovo terminal container e invece ancora una straordinaria incognita, straordinaria anche nei costi a carico delle finanze pubbliche.  Il piano degli investimenti predisposto da Sapir parla di 280 milioni che dovrebbero essere erogati per approfondire i fondali specificatamente a disposizione del nuovo terminal. E' evidente la preoccupazione di molti operatori portuali, terminalisti e non: il rischio è che per i prossimi anni tutte le risorse statali e dell'Autorità


portuale debbano essere destinate al progetto Sapir, per fondali e banchine, mettendo di fatto in standby il resto del porto.  E' necessario che i fondali portuali vengano urgentemente portati ovunque a -11,50 metri e che si faccia un piano generale di dragaggi nell'interesse di tutta la comunità portuale, e non solo di una parte, in modo da consentire uno sviluppo armonico di tutte le attività che insistono sul porto.  Alla presentazione del nuovo centro direzionale Sapir sono intervenuti il Presidente della Regione Errani e l'Assessore ai trasporti Peri. Continuerò con puntiglio il mio impegno preciso nei confronti della Regione in questa fase decisionale, affinché non vengano lesi i diritti e le aspettative di alcun operatore e non ci sia utilizzo di risorse pubbliche a senso unico.

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