IL GIUDIZIO DI MARGHERITA BONIVER E SACCONI
"Domani in Parlamento conosceremo nel dettaglio tutti i risvolti di una randellata fiscale senza precedenti che dovrebbe contenere la speculazione sui titoli italiani. Non c’e’ traccia di provvedimenti per la crescita ma in compenso gia’ sappiamo che anche questo amarissimo scenario di austerità non bastera’ a placare la folle corse alla distruzione della zona euro. Questo di Monti e’ il quarto provvedimento che si aggiunge alle manovre gia’ varate dal Governo Berlusconi che non era rimasto con le mani in mano". Lo ha dichiarato Margherita Boniver, deputato del Pdl e presidente del Comitato Schengen. "Non ci voleva un governo elitario per aumentare le tasse: lo poteva fare persino l’uomo della strada. Ci auguriamo che i mercati, i veri dominatori di questa fase capitalistica si mettano ora sugli attenti". Un grande partito come il Pdl e’ inevitabilmente tenuto a comportamenti responsabili nel nome del superiore interesse nazionale che in questa fase si realizza attraverso un’ampia delega al Governo varato per l’emergenza. Turarsi il naso e votare non significa tuttavia chiudere gli occhi sugli squilibri di questa manovra, tutta tasse, pensioni e ben poca crescita, anche per gli effetti ragionevolmente recessivi sui consumi interni". Lo ha dichiarato Maurizio Sacconi, ex Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. "Alcune delle maggiori spese ipotizzate non sembrano giustificare i tagli alle pensioni, come il generoso trasferimento al trasporto pubblico locale, uno degli ambiti piu’ inefficienti e clientelari della gestione pubblica. Fermi restando i saldi di manovra, potrebbe essere ancora possibile sostituire tasse e pensioni con minori spese. Le donne in particolare, con la loro vita faticosamente distribuita tra casa, figli e lavoro, sembrerebbero risultare pesantemente penalizzate, ancor piu’ se
attorno ai sessant’anni quando la vita lavorativa si e’ consumata e nella disoccupazione frequente dovrebbero attendere piu’ a lungo una pensione inferiore perche’ con poche contribuzioni. E ben poche hanno il marito "portatore di agio". Sara’ utile in ogni modo confrontare il nuovo regime previdenziale con quello degli altri Paesi europei per verificare se a questo punto ci collochiamo, come e’ possibile, nella posizione di maggiore rigore su tutti. C’e’ da auspicare infine - conclude - che tutto cio’ abbia avuto la garanzia di un corrispettivo nella disponibilita’ degli altri partner europei, a partire dalla Germania, a proteggere l’euro con una strumentazione tempestiva e illimitata".
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