Uno spreco infinito di denaro.
Per chi non siederà più in Parlamento, dove già hanno ottenuto stipendi
altissimi. Ecco quanto scrive Libero Il pensionamento degli onorevoli trombati
non è a costo zero e non solo perché una volta a casa gran parte degli ex
riscuoterà il vitalizio, ma soprattutto perché l`esodo è incentivato da un
assegno di fine mandato. Una specie di trattamento di fine rapporto concesso a
deputati e senatori affinché possano con comodo reinserirsi nel mercato del
lavoro senza dover patire le ansie della disoccupazione. Si tratta di una
buonuscita di circa 45 mila euro netti ogni cinque anni trascorsi nel Palazzo. Tanto
per dare un`idea, uno come Claudio
Scajola, che alla Camera è stato circa 17 anni dovrebbe percepire qualcosa
tipo 150 mila euro, soldo più soldo meno. Ovviamente, a sua insaputa. Meglio
dovrebbe andare a Massimo D`Alema,
che è onorevole dal 1987: il suo assegno potrebbe sfiorare i 250 mila euro. In
compenso, secondo i conti del nostro Franco Bechis, l`ex presidente del
Consiglio incasserà un vitalizio più leggero del suo eterno rivale: solo 6 mila
600 euro contro i nove di Walter Veltroni. Il fondatore del Pd, avendo lasciato
l`incarico per fare il sindaco di Roma, gode infatti del vecchio sistema
previdenziale e dunque prende più soldi. Max e Uolter, il duo dell’inutilità e
dei privilegi per nessun merito.
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