Il nuovo contratto
con gli italiani. L’obiettivo del Pdl è di portare la pressione fiscale dal 44%
al 40% nel volgere di una Legislatura. Andando soprattutto incontro alle
esigenze delle famiglie e delle imprese. Il prodotto finale deve essere
l’approdo a due
aliquote: 23%
fino a 43 mila euro e 33% oltre questo importo.
Alle imprese il Cavaliere promette l’eliminazione dell’Irap, con una semplificazione
fiscale per le piccole imprese e la creazione di una “white list” dei contribuenti onesti.
Non solo: il Pdl ritiene anche possibile evitare l’aumento dell’Iva dell’un percento. Nel contratto
con gli italiani c’è poi l’abolizione
dell’Imu: «Sarà obbligatorio toglierla perché la casa è il
pilastro su cui ogni famiglia ha il diritto di fondare la propria sicurezza. I soldi per l’Imu vengono tolti ai consumi e inoltre
questa tassa fa diminuire il valore delle case», spiega in
serata Berlusconi al Tg5. E Silvio giura: nessuna
patrimoniale. Perfetto,
ma i soldi per fare tutto ciò da dove arrivano? Intanto, «da una revisione al rialzo della tassazione su
alcol, gioco e tabacchi». Quindi dal taglio della spesa pubblica del 10% in
cinque anni. E con un’opera di riduzione
del debito pubblico «che avverrebbe con la creazione di una
società avente come patrimonio beni dello Stato e capace di emettere
obbligazioni». Ma il Pdl punta a fare
cassa anche vendendo i beni pubblici per 15-20 miliardi l’anno
e frenando il buco nero delle sanità regionali che andranno legate ai costi
standard.
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