lunedì 31 ottobre 2011

IL VERO VOLTO DI MATTEO RENZI TRA L’IMBONIMENTO, LE AMICHETTE, IL VUOTO E LE CONDANNE PER ABUSO DI POTERE

ANCHE IL SINDACO MALPEZZI AL BING BANG



Se il nuovo che avanza è Matteo Renzi, allora stiamo freschi. Il 28 ottobre alla stazione Leopolda di Firenze il sindaco presenta il suo progetto per rilanciare l'Italia: "Sarà l'inizio di un'altra storia". La storia invece è sempre la stessa: predica bene, razzola male. Il fenomeno però dal punto di vista della comunicazione politica è molto interessante. Se alla postazione di computer si sostituisce il palchetto, se solo al Capo è concesso di intervenire in continuazione, e a tutti gli altri cinque minuti, basta immaginare una falce e martello e sembra di essere a sentire Fidel Castro al congresso del partito comunista di Cuba.  Il giovane politico continua a farsi paladino della precarietà, lui figlio di papà (politico democristiano), che non ha mai spedito un cv in vita sua, mai fatto un colloquio di lavoro, mai temuto la fine di un contratto a tempo determinato. Il Sindaco di Firenze è capace, con una battuta, di far dimenticare a tutti il suo essere piena espressione del ceto politico che critica. Di aver anzi usato l’istituzione per eccellenza sinonimo di spreco e di inutilità -la Provincia, di cui a Firenze è stato Presidente- come trampolino di lancio. Il Renzi, nel mentre parla e straparla di trasparenza e meritocrazia, già in tenera età sembra infatti aver appreso l'importanza del clientelismo e dell'abuso del potere per favorire gli interessi suoi e dei suoi amici. Un ottimo attore, ma anche come politico non ci scherza. Per non dar giudizi personali e attenerci ai fatti obiettivi, ci attestiamo esclusivamente ai numerosi episodi di abusi di potere descritti nella sentenza di condanna della Corte dei Conti nei confronti di Matteo Renzi e della sua cricca, che è possibile consultare anche on-line su questo sito: i giudici hanno accertato come in numerosi casi il giovane Renzi, all'epoca dei fatti Presidente della provincia di Firenze, piazzava ai vertici dell'Ente amici e amichette senza alcun titolo e qualifica.

EUROPA. L’ITALIA PAGA MA RICEVE POCO

IL 14,2% DEL BILANCIO EUROPEO A CARICO DELL’ITALIA, RICEVE SOLO IL 7,92% 



Nel linguaggio europeo vengono definiti "contribuenti netti": si tratta della pattuglia minoritaria di quei Paesi che, nell'Europa a 27, danno di più in termini di contributi rispetto a quello che ricevono in termini di aiuti e di fondi.  Nel 2009 l'Italia ha contribuito staccando un assegno pari al 14,2% del bilancio comunitario e ha ricevuto fondi pari al 7,92% della torta complessiva, con un saldo negativo di 5 miliardi di euro che, secondo le ultime stime, dovrebbe arrivare a 6 miliardi nel 2013.  La Germania (6,3 miliardi) e la Francia (5,8 miliardi) hanno un saldo negativo maggiore del nostro, ma solo in termini assoluti: infatti il nostro ritorno tra dare e avere è di appena il 50%, come Berlino ma più basso di quello di Parigi, che recupera oltre il 60%. Tra i beneficiari netti figura la Spagna, che contribuendo con il 9,6% ha "guadagnato" 1,2 miliardi. L'Italia è praticamente da sempre e ogni anno di più non soltanto il terzo contribuente dell'Unione ma anche il terzo in termini assoluti a dare più miliardi di quanti ne riceva. Una considerazione questa che, in aggiunta a tante altre (dalla solidità delle banche alla ricchezza privata), è l'ennesima conferma di quanto sia ingiustificato il tiro al bersaglio del quale siamo oggetto. Ultima nota a margine: sull'Italia è stato scaricato il 18% del peso complessivo di misure per tirare fuori la Grecia dai guai e il nostro paese garantisce 78 dei 440 miliardi teorici del fondo salva-Atene. Soldi che con una singolare partita di giro fanno comodo soprattutto alle banche francesi e tedesche, che detengono la gran parte del debito ellenico. Un meccanismo perverso, da Robin Hood alla rovescia, se l'Italia è così mal messa come si vuole far credere. Ma evidentemente fa comodo così agli attuali padroni del vapore europeo, così solerti nello scaricare sull'Italia e sui suoi conti anche i loro problemi.

sabato 29 ottobre 2011

PRESSIONI PER CHIUDERE SANTORO: PER I PM LE ACCUSE AL CAV. SONO DA ARCHIVIARE.

MA NESSUNO LO DICE



Era la settimana delle elezioni regionali 2010 e un’indagine finì su tutti i giornali con l’obiettivo chiarissimo di azzoppare il Cav poco prima di un importante appuntamento elettorale (che poi vinse). Fu la Procura di Trani a costruire un teorema basandosi sulle solite intercettazioni telefoniche: Berlusconi il dittatore voleva chiudere Santoro e lo imponeva ai suoi presunti sottoposto Masi ed Innocenzi. Scandalo enorme, sinistra sulle barricate, giornali d’area scatenati… dittatura, tirannia, Berlusconi al rogo. E a chi importa che poi nei fatti Santoro sia rimasto in video ancora per mesi e che i lamenti del Cav verso la propaganda del conduttore in fondo erano effettivamente solo lamenti. La vera macchina del fango aveva agito. Bene è notizia di oggi che la Procura di Roma (loro sì competenti) ha chiesto l’archiviazione per l’accusa di abuso d’ufficio per il premier, Masi ed Innocenzi. Assenza di un ingiusto vantaggio e di una violazione di legge o di regolamento. Insomma non c’è reato. L’ennesima archiviazione in arrivo (dopo quella proprio in questi giorni sull’indagine Mediaset). Ormai andiamo verso le 30 nella storia giudiziaria della persecuzione al Cav. Ma nessuno lo segnala: al momento (sono le 15) niente nelle home di Corriere e Stampa, un trafiletto nascosto su Repubblica… Eccola la stampa italiana

BERLUSCONI LA MIA LETTERA AL FOGLIO: SI A RESPONSABILITA’, AUTONOMIA, LIBERTA’: AUSTERITA’ NO

Gentile direttore, bisogna stare attenti alle parole, come sapete voi del Foglio. 
“Austerità” non fa parte del mio vocabolario. Responsabilità sì, autonomia sì, libertà sì, ma austerità no. La polemica sui “licenziamenti facili” è figlia di una cultura ottocentesca che ignora i cambiamenti del mercato mondiale ed è oltraggiosa per l’intelligenza degli italiani: già ora nelle aziende con meno di 15 dipendenti, dove lavora circa la metà degli occupati, non vige la giusta causa.
E se ora il governo si propone di intervenire sui contratti di lavoro, seguendo la strada indicata dal disegno di legge presentato dal senatore dell’opposizione Pietro Ichino, è solo per aumentare la competitività del Paese, aprire nuovi spazi occupazionali per le donne e per i giovani, e garantire a chi perde il lavoro l’aiuto della cassa integrazione per trovare una nuova occupazione. Di fronte al compimento di una fase critica e turbolenta, e dopo che in Europa il nostro e altri governi hanno chiesto e ottenuto impegni finanziari a difesa dell’euro, dando assicurazioni sulle riforme e un calendario impegnativo per la loro realizzazione, si va purtroppo dipanando una campagna fatta di ipocrisie e falsità, che tende a rovesciare come un guanto il senso delle cose.
Ci siamo impegnati per la crescita, per lo sviluppo, per più efficaci regole di concorrenza, di competitività, di mobilità sociale, non per deprimere l’economia e rilanciare la lotta di classe, che come ho detto in Parlamento è finita da un pezzo. La rete di protezione sociale, in specie sul tema del lavoro, è tutto sommato abbastanza solida in Italia, e nessuno vuole sfilacciarla. Il problema è di ridurre le cattive abitudini, scongiurare un’estensione abnorme del lavoro precario, offrire un futuro qualificato ai giovani e alle donne rimuovendo solo e soltanto le rigidità improprie che impediscono l’allargamento della base occupazionale e produttiva, per avvicinarci agli obiettivi del Trattato di Lisbona sulla partecipazione al mercato del lavoro, purtroppo ancora lontani.

venerdì 28 ottobre 2011

CAOS NEL DISBRIGO DELLE AUTORIZZAZIONI SISMICHE

BAZZONI: DISBRIGO DELLE AUTORIZZAZIONI SISMICHE LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA INVECE DI SEMPLIFICARE CREA ULTERIORE DISAGIO AD AZIENDE E PROFESSIONISTI
 “La Legge Regionale 19 del 2008 “ Norme per la riduzione del rischio sismico” e interventi di difesa del suolo e della costa prevede che gli “ex. Genio-Civile” impieghino non più di 60 giorni per rilasciare le autorizzazioni sismiche per l’inizio dei lavori”. Un committente che richiede l’autorizzazione sismica paga circa 480€ per l’istruttoria della pratica che a norma di legge dovrebbe essere rilasciata appunto entro 60 giorni. Nelle sedi di Modena, Parma, Reggio Emilia, Forli, Ravenna etc. solo circa il 20% delle autorizzazioni sismiche sono rilasciate entro 60 giorni (come prevede la legge), il 40% entro 90 giorni circa ed un altro 40% oltre i 90 giorni. Questo crea la paralisi delle costruzioni: ditte e cooperative hanno gli operai fermi perché gli “Ex Genio-Civile” non rispettano i tempi, tanto che ci sono state delle diffide nei confronti dei Responsabili dei Servizi e del Direttore Generale da parte di titolari di imprese per esigere il rispetto delle tempistiche di Legge per il rilascio dell’autorizzazione sismica anche perché le ditte stipulano contratti che prevedono tempi certi per l’inizio e la consegna dei lavori e nel caso di ritardi si può addivenire alla rescissione del contratto con contestazioni in sede civile”. Continua il Consigliere regionale Gianguido Bazzoni: “in questa condizione già di per sé caotica la Regione Emilia Romagna ha ulteriormente complicato la situazione prendendo una decisione completamente insensata; anziché far esaminare le pratiche nelle varie sedi (Modena, Parma, Reggio Emila, Forli, Cesena etc..) da Ingegneri assunti a tempo indeterminato e/o a tempo determinato, come si faceva ordinariamente, ha fatto inviare tutte le pratiche nella sede di Bologna per visionare le pratiche che poi una volta autorizzate vengono rispedite alle sedi di provenienza; non tenendo conto del fatto ad esempio che circa il 78% di tutte le pratiche  richiedono delle integrazioni che i liberi professionisti, redattori dei progetti, devono portare alla sede di Bologna, una o più volte, per parlare con l’ingegnere istruttore della pratica e concordare con lui le integrazioni da fare. Ecco un esempio molto eloquente di come la burocrazia possa complicare e pesare economicamente sulla vita dei cittadini e delle imprese.”

OGNI GIORNO IN PROVINCIA DI RAVENNA DUE BOTTEGHE COSTRETTE A CHIUDERE

MOGLI E PENSIONI, QUELLA DI BOSSI 39 ANNI CON 766€. AL MESE. BOCCHINO ANDRA’ A 45 ANNI CON 6.507€

E’ vero, è verissimo. Gianfranco Fini ha detto la verità. La notizia, comunque, non è solo questa. Ieri sera, il Presidente della Camera Super Partes, in una trasmissione politica, per la prima volta nella storia d’Italia, ha attaccato duramente un suo parlamentare, un deputato che di fatto, essendo Super Partes, dovrebbe tutelare e difendere. Ma questo è un altro discorso. Ieri sera, dicevamo, il Presidente della Camera Super Partes ha ricordato che la moglie del Ministro Bossi è in pensione da quando aveva 39 anni. Verissimo, è tutto vero. Manuela Marrone, seconda moglie di Bossi, prende infatti 766 euro al mese, come pensione, ed è a tutti gli effetti un pessimo esempio di baby pensionata. Ma oggi il Corriere della Sera ha tirato un brutto scherzo (involontario) al Presidente della Camera Super Partes. In un articolo pubblicato oggi, si ricorda di certi privilegi della casta, e tra gli altri si menziona Italo Bocchino, il “difensore” assoluto di Fini. Ecco, il Corriere ci ricorda che l’onorevole Bocchino andrà in pensione tra 19 mesi, all’età di 45 anni. Quanto prenderà come vitalizio da ex parlamentare? 6.507 euro al mese. Chissà se il Presidente della Camera Super Partes, durante la sua prossima apparizione televisiva, se ne ricorderà.

giovedì 27 ottobre 2011

PINI DI ERRANO: FERMATE LO SCEMPIO, INTERROGAZIONE IN REGIONE


Il sottoscritto Consigliere del Gruppo Popolo della Libertà, Gianguido Bazzoni, Il Comune di Faenza intende segare cinque Pini in Via Firenze località Errano; a tali Pini è assegnata tutela n. 641 del 1988; tali Pini, pino domestico, sono stati inseriti a pag. 89in una pubblicazione del 2002 a cura di Teresa Tosetti e Carlo Tovoli dell’Istituto per i Beni Culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna dal titolo “Giganti Protetti Gli alberi monumentali in Emilia-Romagna”; sarebbe possibile invece di segare gli alberi di ancorarli al terreno; il proprietario del terreno prospiciente il viale dove sono collocati i pini avrebbe dato la propria disponibilità ad ospitare nel suo terreno l’ancoraggio dei pini in questione; la spesa per ancorare tutti e cinque i 5 pini di Errano ammonterebbe ad euro 38.000 euro comprensivi di IVA. Come scritto nel libro sopra citato: “la Regione Emilia-Romagna ha sancito da lungo tempo, nell’ambito di una più generale attività di salvaguardia della flora regionale, l’obbligo di conservare e tutelare gli alberi monumentali presenti sul proprio territorio. E’ infatti la legge regionale n. 2 del 1977 che stabilisce la tutela delle “espressioni tipiche della flora regionale” e la promozione di azioni “volte ad impedire la totale estinzione di singoli esemplari di notevole interesse scientifico, ecologico e monumentale”. Nella stessa legge si prevede che, con decreto del Presidente della

Il testo integrale della lettera inviata dal governo Berlusconi alla Ue

L’Italia ha sempre onorato i propri impegni europei e intende continuare a farlo. Quest’estate il Parlamento italiano ha approvato manovre di stabilizzazione finanziaria con un effetto correttivo sui saldi di bilancio al 2014 pari a 60 miliardi di euro. Sono state così create le condizioni per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, con un anno di anticipo rispetto a quanto richiesto dalle istituzioni europee. Dal 2012, grazie all’aumentato avanzo primario, il nostro debito scenderà.
Tuttavia, siamo consapevoli della necessità di presentare un piano di riforme globale e coerente.
La situazione italiana va letta tenendo in debita considerazione gli equilibri più generali che coinvolgono l’intera area europea. Mesi di tensioni sui mercati finanziari e di aggressioni speculative contro i debiti sovrani sono, infatti, il segnale inequivocabile di una debolezza degli assetti istituzionali dell’area euro.
Per quel che riguarda l’Italia, consapevoli di avere un debito pubblico troppo alto e una crescita troppo contenuta, abbiamo seguito sin dall’inizio della crisi una politica attenta e rigorosa.
Dal 2008 ad oggi il nostro debito pubblico è cresciuto, in rapporto al Pil, meno di quello di altri importanti paesi europei. Inoltre, la disciplina da noi adottata ha portato a un bilancio primario in attivo. Situazione non comune ad altri Paesi.

mercoledì 26 ottobre 2011

EUROPA: L’ITALIA E’ IN REGOLA

L'Italia non può essere trattata come l'alibi delle debolezze franco-tedesche. Perché fin dall'inizio della crisi ha sempre fatto ciò che doveva non solo nei confronti di Bruxelles, ma anche di se stessa. A- Con la manovra di agosto conseguirà il pareggio di bilancio nel 2013. L'anno successivo avremo un avanzo totale dello 0,2% ed un avanzo primario (al netto degli interessi) del 5,7%. Già quest'anno avremo un avanzo primario dello 0,9% del Pil, oltre 1,3 miliardi di euro. A titolo di confronto, la Francia ha attualmente un deficit del 7%, ed è dal 1974 che non realizza un surplus di bilancio. B- Il nostro problema è certamente il debito. Ma va detto che esso è aumentato tra il 2008 e il 2010 - in periodo di crisi mondiale quando cioè era necessario sostenere il lavoro, il credito e le famiglie - del 12,7% rispetto al 25,6 dell'Inghilterra, del 16,9 della Germania e del 14 della Francia. C- L'Italia è la seconda economia manifatturiera dell'Europa. A differenza della Francia, le sue aziende pubbliche non sono totalmente assistite dallo Stato e non sono neppure la parte preponderante del sistema. Ebbene, gli ultimi dati Istat rivelano un'industria che sia nell'import sia nell'export fa segnare nei primi 8 mesi 2011 incrementi a doppia cifra superiori al 12%, che tengono il passo con la Germania della quale siamo partner economici fondamentali. D- L'Italia ha sempre onorato il proprio debito, per quanto elevato sia. Non siamo la Grecia, non è neppure il caso di parlarne, che dovrà tagliare almeno del 50% il rimborso dei crediti. Ma non siamo neppure l'Irlanda o il Portogallo, che hanno fatto ricorso al fondo salva-stati. Al contrario, di quel fondo siamo i terzi contributori con ben 139 miliardi sui 780 tra dotazione e garanzie che il fondo ha. Ed il paradosso è che dalle ultime tranche di prestiti erogate riceviamo un tasso del 3,5%, rispetto al 5 ed oltre a cui collochiamo i nostri Btp. E- Nessuno in Italia - a differenza di ciò che è accaduto il Germania o altrove - ha mai messo in discussione questi impegni assunti con l'Europa. Nessuno ha mai sollevato problemi di costituzionalità o alimentato campagne anti-europee. Certo, se per paradosso l'Italia uscisse o non fosse nell'euro sarebbe un gran problema per noi. Ma un problema ancora maggiore per l'Europa. Ecco perché meritiamo rispetto.

I NOSTRI SUCCESSI CONTRO L’EVASIONE FISCALE

E DA FEBBRAIO 2012 SARA’ IN VIGORE IL NUOVO REDDITOMETRO!
L'impulso dato dal governo Berlusconi alla lotta contro l'evasione registra una novità importante, utile a tutti i contribuenti: da febbraio 2012 sarà operativo il nuovo redditometro, che rafforzerà le capacità di analisi dei redditi da parte degli uffici tributari per contrastare gli evasori. Il nuovo redditometro, come ha spiegato il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, sarà uno "strumento di compliance". Quindi, non una norma puramente repressiva e nella disponibilità esclusiva degli uffici tributari, ma accessibile anche ai contribuenti, che in questo modo potranno confrontare la coerenza tra reddito dichiarato e spese effettuate. Rispetto al redditometro precedente, definito da Befera "datato, grezzo ed elementare", quello nuovo considera 100 voci di spesa relative ad abitazioni, mezzi di trasporto, assicurazioni, contributi, istruzione, attività sportive e ricreative, cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari.  I risultati raggiunti finora dal governo Berlusconi nella lotta all'evasione non hanno precedenti. Nel 2010 la somma recuperata da Agenzia delle Entrate, Inps ed Equitalia, è stata complessivamente pari a 25,4 miliardi di euro, tra imposte, tasse e contributi evasi. Nei due anni precedenti, i tre istituti avevano recuperato 16,4 miliardi nel 2009 e 11,9 miliardi nel 2008.  Al confronto, i governi di centrosinistra avevano fatto molte chiacchiere, ma combinato davvero poco: il governo Prodi nel 2006 e nel 2007 aveva recuperato rispettivamente 4,4 e 6,4 miliardi di imposte evase. Appena un quarto di quanto ha fatto il governo di centrodestra.

martedì 25 ottobre 2011

Perché ridere dell’Italia o del governo Berlusconi? Sarkozy e Merkel prendano esempio. Rida pure, Sarkozy. Pensi a chi le ha finanziato la campagna elettorale. Lo stesso dittatore libico, Mu’ammar Gheddafi, contro cui Lei ha dichiarato guerra per riacquistare i consensi che stava perdendo. Chiudendo poi le frontiere ai migranti libici e persino ai “fratelli” tunisini. Ironico, non è vero?
Rida pure, monsieur Bruni, noi ridiamo gustandoci il video. E se non è abbastanza, su youtube c’è anche quello della memorabile conferenza stampa dopo l’incontro con Putin. Ma cosa aveva bevuto, monsieur

PRIORITA’ ASSOLUTA!

Non so se avete presente la situazione mondiale. Tutti i Governi impegnati a prendere provvedimenti gravissimi ed urgentissimi. L’Italia in modo particolare, per l’enorme debito pubblico causato dalle follie dei governi dal compromesso storico in poi. Il Governo, e Berlusconi in primis, debbono lavorare giorno e notte, sabato e domenica, per uscire da questa crisi, con gli alleati che mettono dei catenacci per paura di perdere quattro voti, con gli avversari (salvo forse Casini) che non vedono l’ora di mandare l’Italia a catafascio. Entro dopodomani, mercoledì 26 ottobre, bisogna tornare di corsa a Bruxelles (altro covo di avvoltoi, cui interessano soltanto le loro banche, indebitate fino al collo, a causa della loro ingorda spregiudicatezza) con i nuovi severi ma efficienti provvedimenti. Bene. E nel bel mezzo di tutto questo tsunami, cosa dovrebbe fare Berlusconi secondo i nostri solerti magistrati: dovrebbe andare lunedì 24 mattina in tribunale a Milano a sentire parlare di Mills o di Ruby Rubacuori, roba che se non facesse piangere, farebbe ridere anche i sassi, come hanno fatto tutte le 100 e passa precedenti inchieste, tutte (TUTTE) finite in una bolla di sapone. E se invece di perdere il loro tempo e il nostro denaro in simili passatempi, pensassero a trovare gli assassini delle varie Chiara, Sara, Yara, Melania e a cavarsi di dosso i milioni di processi  che aspettano da anni e anni?  Magari con gli imputati in galera! Di cui il 50% statisticamente viene assolto! E molti colpevoli che se ne vanno liberi per decorrenza dei termini!

MATTEUCCI DAL GIP PER DIFFAMAZIONE

Ravenna, 24 ottobre 2011 - Non e’ bastata la proposta di archiviazione presentata dal pm per fermare la battaglia legale dei titolari dello stabilimento balneare 'La duna degli orsi' di Marina di Ravenna nei confronti del sindaco Fabrizio Matteucci: gli imprenditori hanno infatti impugnato la richiesta del pubblico ministero, e il primo cittadino dovra’ comparire davanti al giudice per le indagini preliminari il 6 dicembre per il reato di diffamazione. A darne notizia e’ lo stesso Matteucci: davanti alla prima azione legale “per ragioni di trasparenza rendemmo pubblica la notizia”, ricorda una nota della portavoce del sindaco, e ora “per le stesse ragioni di trasparenza rendiamo pubblico anche questo atto giudiziario ricevuto dal sindaco”. Il documento sottolinea anche come “due denunce per analoga ipotesi di reato di diffamazione a carico di Fabrizio Matteucci - si legge - presentate dall’ex comandante della polizia municipale Bartolomeo Schioppa e dall’ex direttore della casa circondariale di Ravenna sono gia’ state archiviate” fonte dire

lunedì 24 ottobre 2011

LA VERITA’ SUL POPOLO DELLA LIBERTA’

A Berlusconi i partiti non piacciono. La discussione, i padrinati di corrente, lo scambio tra idee e posti, il negoziato, la mediazione, il programma definito per benino: non è il suo genere. Il vecchio modello di partito non piace nemmeno a noi. Ci piace solo il partito all’americana, quello degli eletti che fanno la loro strada e attraverso elezioni primarie si costituiscono, alla testa dei municipi, delle regioni, delle istituzioni parlamentari, del governo o dell’opposizione, come veicoli di formazione di maggioranze chiare, di leadership presidenziali definite, nella massima libertà della società civile. © - FOGLIO QUOTIDIANO

ALBO SCRUTATORI: LA DOMANDA PER L’ISCRIZIONE SCADE IL 30 NOVEMBRE. PER CHI NON E’ ANCORA ISCRITTO.

Fino al 30 novembre è possibile fare richiesta di iscrizione all’Albo delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale.  Sono esclusi dall’ufficio: i dipendenti dei Ministeri dell’Interno, delle Poste e Telecomunicazioni e dei Trasporti; gli appartenenti a forze armate in servizio; i medici provinciali, gli ufficiali sanitari e i medici condotti; i segretari comunali e i dipendenti dei Comuni addetti o comandati a prestare servizio presso gli uffici elettorali; i candidati alle elezioni per le quali si svolge la votazione. I richiedenti devono essere iscritti alle liste elettorali del proprio Comune. Il modello di domanda può essere ritirato presso gli Uffici elettorale, del proprio comune Le domande vanno consegnate all’Ufficio elettorale oppure all’Ufficio protocollo,  entro il 30 novembre

IL PD E LA “QUESTIONE MORALE”: INDAGATI, IMPUTATI E CONDANNATI DEL PD.

Pubblichiamo una lista di tutti gli indagati, arrestati, imputati e condannati del Pd. Solo del Pd, perché sembrano fare meno notizia. Chiarendo, che non tutti sono stati condannati in via definitiva. Anzi, Ottaviano Del Turco, ad esempio, ha subìto una sorta di persecuzione giudiziaria del tutto immotivata, ed è stato costretto a dimettersi da presidente dell’Abruzzo. Tanti altri però sono stati condannati in via definitiva, a riprova che la cosiddetta “questione morale” riguarda eccome il Pd. Avete mai sentito parlare del bue che dà del cornuto all’asino?
Ecco, è la storia del Pd, a giudicare dai numerosi nomi che compongono l’elenco.Per ulteriore correttezza: P=patteggiamento, A=arresto, I=indagato, R=rinviato a giudizio o imputato.
Totale: 102. I buoi che danno dei cornuti agli asini.
Emilia-Romagna 9
I Luigi Ralenti sindaco di Serramazzoni (Modena): corruzione e turbativa d’asta.
I Alberto Caldana ex assessore della Provincia di Modena: peculato.
P I Flavio Delbono ex sindaco di Bologna: 1 anno e 7 mesi per truffa aggravata, peculato, intralcio alla giustizia.
I Alberto Ravaioli sindaco di Rimini: abuso d’ufficio.
I Aldo Preda, ex senatore, Cinzia Ghirardelli, membro coordinamento provinciale, Cesare Marucci, ex consigliere comunale di Ravenna, Gianluca Dradi ex assessore di Ravenna: tutti per falso in bilancio.
I Nerio Marchesini attivista: trasferimento fraudolento di valori di una ‘ndrina calabrese.

sabato 22 ottobre 2011

INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ AGRICOLTURA ROBERTO ROSSO

IL SOTTOSEGRETARIO HA CONFERMATO L’IMPEGNO DEL GOVERNO PER LA BONIFICA E L’IRRIGAZIONE E I GIOVANI IN AGRICOLTURA. RINNOVARSI E VALORIZZARE IL MADE IN ITALY TERZO BRAND MONDIALE. CORAGGIO E INNOVAZIONE



E 55 RAVENNA VENEZIA, SI RIACCENDE LA SPERANZA DOPO LA PROPOSTA DELL’ON EUROPEO ANTONIO CANCIAN PDL



Si riaccende la speranza per l’E55. La tanto invocata autostrada che collegherebbe Ravenna e Cesena a Venezia e poi, verso sud, a Roma e Civitavecchia attraverso il tracciato della E45 potrebbe vedere la posa della prima pietra in tempi non troppo lontani. A riaccendere la speranza sono le parole di Antonio Cancian, europarlamentare del Pdl, che sulla cronaca locale del Resto del Carlino di oggi dichiara che “l’opera dovrebbe essere approvata a giorni dal Cipe”. La realizzazione della nuova arteria renderebbe più funzionale e competitivo il corridoio Adriatico-Baltico, che scende da Helsinki.

IL PADRE E IL GIUSTIZIERE

Di Davide Giacalone – Per come funzionavano i padri, quando facevano i padri, il problema non sarebbe stato l’arresto, ma la scarcerazione, quindi il ritorno a casa e il lesto passaggio dalla contestazione alla punizione. Avessero fotografato me, nel mentre avessi lanciato non un estintore, ma anche solo un sasso o una bottiglia, contro le forze dell’ordine, la cosa che avrei temuto di più non sarebbe stato l’incontro con il giudice, ma con mio padre. Lì la clemenza me la sarei potuta scordare. E non erano dei selvaggi, o dei sadici, i padri che facevano i padri, ma persone cui non sfuggiva la loro responsabilità: dare l’esempio e far sapere ai figli che gli errori si pagano. Figli si nasce, padri si diventa. Lo sono divenuto e, da genitore, comprendo il dolore di quelli che ieri hanno sperato di riabbracciare i figli, fuori da Regina Coeli. Non un bel posto. Invece il giudice delle indagini preliminari ha confermato tutti gli arresti, tranne uno, considerando quei cittadini pericolosissimi, in quanto responsabili (non da soli) delle violenze che hanno sconvolto Roma e l’Italia, sabato scorso. Capisco meno, invece, l’ansia di giustificarli. Ho l’impressione che sia anche il desiderio di non essere giudicati. Perché ci sono due sole possibilità: che siano innocenti o colpevoli. Nel primo caso, ci torno subito, meritano le scuse. Nel secondo non è opportuno né far finta di niente né minimizzare, perché, come un tempo ben si sapeva, e come ancora si sa in tantissime famiglie per bene, se non si è capaci di stroncare sul nascere una devianza quelli diventano delinquenti ancora più pericolosi. Posto che delinquenti lo sono di già.

venerdì 21 ottobre 2011

REDA DI FAENZA QUESTA SERA INIZIATIVA: AGRICOLTURA, MOTORE DELL’ECONOMIA?

CINEMA VERITAS A REDA DI FAENZA, AMPIO PARCHEGGIO ORE 18,30
Il sottosegretario Rosso
QUesta sera importante tavola rotonda con la partecipazione di MARIO LEOTTI GHIGI –Presidente Agronomi, Ravenna, FABIANO MAZZOTTI – Presidente Gruppo Trasversali, GIUSEPPE MORIELLO –Presidente Associazione Viner, Faenza, BRIAN OLER –Area Manager Growing Solution USA, VINCENZO TINI – Docente Facoltà di Agraria Bologna. Presiede VINCENZO VALENTI – Consulente per aziende Agricole. Conclude:
ON.LE ROBERTO ROSSO – SOTTOSEGRETARIO ALL’AGRICOLTURA

PDL, SENZA BERLUSCONI NON VI E’ FUTURO

Alcuni esponenti del Pdl, provenienti dall’esperienza di An e prima ancora dall’Msi, si sono improvvisati “rottamatori” in chiave antiberlusconiana. Ritengo che non sia corretto, peraltro all’approssimarsi delle scadenze congressuali del Pdl, aprire una querelle che verte banalmente sui dati anagrafici dei dirigenti. Se si dovesse giocare a chi “rottamare” politicamente, ritengo che il criterio di selezione dovrebbe riguardare soprattutto i politici privi di consenso popolare. La mia esperienza politica è nata con Forza Italia e perciò mi considero un uomo politico di centro e non di destra. L’alleanza con la destra è nata dalla necessità di sconfiggere elettoralmente una sinistra irresponsabile ed estremista che ha dimostrato di non essere in grado di governare il Paese, a cominciare dall’ingresso nell’Euro e dalla sua valutazione.  E grazie all’alleanza di centro-destra che la destra tradizionale è stata “sdoganata” ed ha potuto entrare a far parte di diversi governi dal 1994 in poi: alcuni esponenti di destra, in seguito, sono divenuti addirittura antifascisti ed hanno declassato Mussolini da grande statista e despota, ed al culmine della loro carriera sono giunti a tradire, indecorosamente, il Pdl e ad allearsi con gli ex comunisti. Spiace perciò leggere sulla stampa dichiarazioni “bellicose” di giovani che giungono a minacciare l’individuazione di “nuovi spazi politici”. Berlusconi è il leader del Pdl, oltre che per le sue capacità politiche, anche per il fatto che è il solo capace di coagulare intorno a se un grande consenso fatto di milioni di voti. La fiducia degli italiani in Berlusconi, come dimostrano tutte le statistiche, non è

Bazzoni, consorzio bonifica romagna, cia, coldiretti, CONFAGRICOLTURA, copagri, regione emilia romagna, sindaco cesena, provincia di forli-cesena

Il Consorzio di Bonifica della Romagna si è costituito nell'anno in corso, unificando i consorzi delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; ciò è avvenuto nell'ambito di una razionalizzazione voluta dalla Regione, finalizzata ad aumentare l'efficacia degli interventi di miglioramento del territorio. Ma in questi giorni si sta assistendo a pressioni improprie nei confronti di CIA, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri - rappresentate nell'organo di gestione del Consorzio - da parte del sindaco di Cesena e del presidente della Provincia di Forlì-Cesena, che chiedono che l'organo di gestione del Consorzio nomini direttore generale una persona di loro gradimento. È quanto denuncia Gianguido Bazzoni, del gruppo Popolo della libertà, che interroga la Giunta chiedendo di stigmatizzare il comportamento di chi ricopre ruoli istituzionali così rilevanti. Il consigliere chiede, inoltre, alla Giunta di intervenire, "dal momento che i Consorzi di bonifica sono pur sempre enti che rientrano sotto il coordinamento della Regione", al fine di tutelare la professionalità e la dignità delle strutture operative, evitando che vengano scelte con criteri politici.

IL PDL PRESENTA UNA MOZIONE CONTRO LA REIN TRODUZIONE DEI TICKET

Ieri è stata illustrata, presso la sede del Pdl di Ravenna, la mozione presentata dal Consigliere regionale del Pdl Gianguido Bazzoni contro la delibera della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna ,riguardante i ticket sanitari. In particolare, la delibera prevede l'individuazione di una fascia di cittadini esente dal ticket e tre fasce con importi differenziati in base al reddito. Per determinare le fasce viene assunto il reddito complessivo familiare, individuando 36.000 euro come limite esente e 70.000 euro e 100.000 euro come ulteriori soglie per tre livelli di ticket. Il Pdl contesta che l'utilizzo del reddito familiare non sia equo perchè farebbe ricadere i costi della manovra sanitaria prevalentemente sui nuclei familiari 'regolari', poiché prevede il cumulo dei redditi dei singoli componenti del nucleo, senza tener conto della composizione e dei figli o anziani a carico. In questo modo tutti i componenti delle famiglie formate da coppie di fatto e tutte le coppie legalmente separate con i relativi figli risulterebbero agevolate sia nell'esenzione che nella progressione del ticket. “La Giunta Regionale Errani ha inferto un duro colpo alle famiglie della regione Emilia-Romagna” ha dichiarato, nel corso della conferenza stampa Bazzoni “abbiamo, perciò, proposto una mozione in Consiglio Regionale e raccolto già 4000 firme in tutta la regione e 500 solo a Ravenna”. La mozione chiede alla Giunta di rivedere le decisioni con urgenza, nella direzione di prevedere una diversa valutazione dei carichi e componenti familiari, ad


giovedì 20 ottobre 2011

IL PDL HA RACCOLTO 4MILA FIRME IN REGIONE CONTRO I TICKET DELLA GIUNTA ERRANI

Sono state raccolte circa 4mila firme in tutta la regione dal Pdl (500 da Ravenna anche se in realtà, ci informano dal partito, solo nel territorio del nostro comune ne sono state raccolte 1.800, che non sarebbe stato possibile depositare per ragioni burocratiche) contro i ticket sanitari introdotti dalla giunta regionale, che secondo il consigliere Gianguido Bazzoni «ha inferto un bel colpo alle famiglie dell'Emilia-Romagna». «L’introduzione dei ticket sanitari – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa sempre il consigliere regionale del Pdl –, già disposta dal governo Prodi nel 2006 e successivamente sospesa dal governo Berlusconi, è stata introdotta nuovamente (dal governo Berlusconi stesso, ndr) per la politica di austerità che impone risparmi anche nei bilanci della sanità regionale. La Regione ha diffuso centinaia di migliaia di opuscoli affermando falsità e cercando di far ricadere un’ondata di sdegno sul governo, mentre contemporaneamente si accreditava come l’ente che introduceva un po’ di giustizia sociale in un provvedimento definito sbagliato». Secondo Bazzoni è invece vero il contrario. «Il governo lasciava alle Regioni la possibilità di sopperire alle difficoltà di bilancio con tagli negli sprechi e nelle clientele, oppure individuando anche forme alternative di contribuzione alle prestazioni. La giunta Errani – continua Bazzoni – invece ha formulato un pacchetto di ticket che, in

BLACK BLOC, MAPPE DI GUERRA A CASA DI DUE RAVENNATI

PERQUISITE LE LORO ABITAZIONI TROVATI MASCHERE ANTIGAS, FIONDE E PASSAMONTAGNA
Ravenna, 19 ottobre 2011 - Tra i violenti che hanno fatto irruzione al corteo degli indignados di sabato hanno creato il panico a Roma potrebbero esserci due ravennati. La Digos di Ravenna ha infatti fatto sapere che il giorno della manifestazione da piazzale Natalina Vacchi sono partiti due pullman con circa 120 persone. Nel gruppo c'erano due giovani appartenenti all'area anarco-insurrezionalista, già conosciuti alle forze dell'ordine. Dopo quanto si è verificato a Roma, il sospetto che i due avessero partecipato attivamente agli scontri ha portato gli agenti a perquisire le loro abitazioni: lì è stato trovato del materiale riconducibile al gruppo di violenti che ha creato il caos nella capitale. In particolare, sono stati trovati delle maschere antigas, fionde, oggetti contundenti, passamontagna neri e caschi da motociclista, con tanto di piantina di Roma con l'indicazione del tragitto del corteo e documenti vari riguardanti il piano di attacco alle forze dell'ordine. Negli appunti dei due giovani c'erano anche le istruzioni per evitare i controlli di videosorveglianza della polizia. Tutto il materiale è stato sequestrato. La posizione dei due uomini è adesso al vaglio della Digos che sta effettuando ulteriori indagini per chiarire le loro reali responsabilità. Il Resto del Carlino Redazione online

mercoledì 19 ottobre 2011

PENATI RESTA LIBERO, PAPA DENTRO

Penati resta libero, Papa resta dentro. Senza voler paragonare due inchieste che in comune hanno solo la temporaneità, non si può però non notare la discrepanza di comportamenti tra la magistratura monzese, garantista, e quella di Napoli, che tiene rinchiuso in carcere da ormai tre mesi il deputato del Pdl coinvolto nell'inchiesta P4. La Procura di Monza ha rinunciato a chiedere al tribunale del riesame di Milano l'arresto per Penati e Vimercati, indagati nell'inchiesta sul presunto giro di tangenti legate alle aree ex Falck e Marelli con la motivazione che non sussistono più le esigenze cautelari, visto che i due indagati si sono presentati spontaneamente all'interrogatorio e hanno ricostruito i fatti. Papa ha fatto lo stesso, ma con due differenze fondamentali:
  1. prima del voto della Camera che ha dato l'autorizzazione al suo arresto aveva chiesto più volte ma invano di essere ascoltato dai pm napoletani;
  2. i lunghi interrogatori resi ai suoi ex colleghi e rivali della Procura in cui aveva lavorato per anni non hanno fatto venir meno le esigenze cautelari, nonostante Papa resti a tutti gli effetti un deputato della Repubblica e continui ad essere burocraticamente inserito nel conteggio del plenum.
E poi, a marcare le differenze tra l'inchiesta di Monza e quella di Napoli c'è il diverso uso dello strumento delle intercettazioni come strumento d'indagine: a Monza praticamente nessuna, a Napoli decine di migliaia. Questo per dire che la giustizia è uguale per tutti, ma per qualcuno lo è di più. Dopo quella

AUMENTO TASSA AUTO: PRESIDENTE CASADIO TORNA INDIETRO

A PROPOSITO DI COLORI E DI ARIA

martedì 18 ottobre 2011

A COME AGRICOLTURA A FAENZA

VENERDI’ 21 OTTOBRE 2011 - ORE 20,45   CENA AZZURRA CON IL SOTTOSEGRETARIO ALL’AGRICOLTURA  ROBERTO ROSSO
HOTEL CAVALLINO - FAENZA
Menù: antipasto: Prosciutto, Strudel salato. primi : Lasagnetta vitello e verdure. Sedanini sexy allo zafferano. Secondo: Arrosto di maiale . contorni: Patate al forno , Verdure alla griglia. Dessert: Zuppa inglese, Caffè, Acqua e vino
EURO 25  si prega di dare la propria adesione al 3392241934 - 3402147848

APPELLO A BERLUSCONI: CARO CAVALIERE, OSI L’IMPOSSIBILE

Berlusconi ha incassato la fiducia, ancora una volta. però non si faccia illusioni: i deputati lo hanno sostenuto più per interesse che per convinzione. Mi spiego: con le nuove regole, un deputato matura la pensione solo se conclude una legislatura; dunque se il governo fosse caduto e fossero state indette elezioni anticipate molti peones avrebbero visto svanire un ricco vitalizio, da qui il “serrate le righe”. Non certo un bello spettacolo, a cui il Cavaliere dovrebbe rispondere portando a termine quelle riforme liberali che promise nel ’93 e che non ha mai davvero intrapreso, per tante ragioni, alcune valide (11 settembre, crisi finanziaria), altre no, come quando è rimasto ostaggio dei democristiani, di ex socialisti, di amici ambigui come Tremonti, delle sparate di una Lega senza bussola e negli ultimi tempi ahimè screditata…   Osi, finalmente, a costo di rischiare un’impopolarità temporanea e poi si ritiri. Così servirà davvero il Paese e passerà alla Storia; altrimenti vivacchierà per qualche mese e correrà il rischio di uscire di scena dalla porta di servizio, rimpianto da pochi fedelissimi tra l’indifferenza dei più. Marcello Foa

I NO GLOBAL SONO UNA VERA E PROPRIA HOLDING CON TANTO DI CAPITALE DI RISCHIO, MANAGEMENT, CAMPAGNE DI MARKENTING E DIRETTORI FINANZIARI

I No Global non sono un movimento spontaneo come ci vogliono far credere, ce lo dice il Wall Street Journal: “Le proteste antiglobal sono diventate un affare da milioni di dollari. Infatti quel movimento, che ha filiali in tutto il mondo, è una vera e propria holding con tanto di capitale di rischio, management, campagne di marketing e direttori finanziari!”
I luttuosi fatti di Genova furono propiziati da 3mila sigle antagoniste, persino una di appartenenti al clero, e deve il suo nome Genova Global Forum al fatto di essere stata organizzata dalla holding Global Forum, finanziata da una fondazione che fa a capo al Benetton degli USA, il miliardario ecologista militante Douglas Thompkins, che finanzia la nascita dei gruppi No Global nel mondo, con mille associazioni tra cui l’Attac, una specie di holding francese guidata dalla vedova di Mitterand, con il suo network radical chic, di cui faceva parte anche l’attuale signore Sarkozy, insomma quella che in Francia chiamano gauche-caviar, sinistra al caviale! Altro nome di finanziatori appartenente al Gotha della finanza internazionale, Theodore Goldsmith, cugino dei Rotschild, uno dei 12 uomini più ricchi del mondo, molto legato all’Italia, ha una sontuosa villa in Italia, nel Senese, dove riceve tutti i compagni nostrani.  Ha fondato Ecoropa, un club di miliardari che si battono per l’agricoltura organica in UE e The Ecologist, diretto dal figlio Zac, periodico di riferimento per gli ecologisti fondamentalisti.

COMUNE DI LUGO: ANALISI DELLA RELAZIONE DI META’ MANDATO DEL SINDACO CORTESI

LAURA BALDININI Capo Gruppo PDL.

Mentre leggevo e analizzavo questo faticoso rendiconto di metà mandato, il mio pensiero è corso alle parole di un ben noto drammaturgo del Seicento spagnolo, Pedro Calderon de la Barca, il quale, nel suo capolavoro “La vita è sogno”, afferma, con sconsolata consapevolezza,  che l’uomo, per sfuggire al dramma esistenziale, tende a rifugiarsi nella confortante illusione che la vita  altro non sia se non un’ombra, una finzione, un sogno… L’associazione è stata facile e immediata.. Anche la giunta Cortesi,infatti, a quanto risulta da questo documento di bilancio, ama interpretare e divulgare la storia del suo operato politico calandosi in una dimensione onirica     e a noi, forze di opposizione,  spetta il compito, tanto duro quanto onesto  moralmente e intellettualmente, di favorirne il risveglio . Brusco ma necessario.

Come il signor sindaco, anch’io vorrei partire, per questa mia riflessione, dal decimo e ultimo progetto  con cui si chiudeva il suo programma di mandato: il rafforzamento dell’allora neonata Unione dei Comuni, esibita come fiore all’occhiello e celebrata come “scelta indispensabile e intelligente per  permettere al territorio della Bassa Romagna  di crescere nel contesto provinciale, regionale ed europeo”..    
Ma, al di là dei proclami,  che  nel documento esaltano la nascita di nuovi servizi, l’aumento della qualità e della produttività degli stessi e, soprattutto, la consistenza dei risparmi (sia quelli già realizzati  che quelli potenziali per il futuro) è opportuno, secondo noi, precisare che i dati di risparmio  presenti nella relazione  alludono, in realtà, a risultati per lo più virtuali. Nel caso, ad esempio, del personale, i dati