venerdì 28 ottobre 2011

CAOS NEL DISBRIGO DELLE AUTORIZZAZIONI SISMICHE

BAZZONI: DISBRIGO DELLE AUTORIZZAZIONI SISMICHE LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA INVECE DI SEMPLIFICARE CREA ULTERIORE DISAGIO AD AZIENDE E PROFESSIONISTI
 “La Legge Regionale 19 del 2008 “ Norme per la riduzione del rischio sismico” e interventi di difesa del suolo e della costa prevede che gli “ex. Genio-Civile” impieghino non più di 60 giorni per rilasciare le autorizzazioni sismiche per l’inizio dei lavori”. Un committente che richiede l’autorizzazione sismica paga circa 480€ per l’istruttoria della pratica che a norma di legge dovrebbe essere rilasciata appunto entro 60 giorni. Nelle sedi di Modena, Parma, Reggio Emilia, Forli, Ravenna etc. solo circa il 20% delle autorizzazioni sismiche sono rilasciate entro 60 giorni (come prevede la legge), il 40% entro 90 giorni circa ed un altro 40% oltre i 90 giorni. Questo crea la paralisi delle costruzioni: ditte e cooperative hanno gli operai fermi perché gli “Ex Genio-Civile” non rispettano i tempi, tanto che ci sono state delle diffide nei confronti dei Responsabili dei Servizi e del Direttore Generale da parte di titolari di imprese per esigere il rispetto delle tempistiche di Legge per il rilascio dell’autorizzazione sismica anche perché le ditte stipulano contratti che prevedono tempi certi per l’inizio e la consegna dei lavori e nel caso di ritardi si può addivenire alla rescissione del contratto con contestazioni in sede civile”. Continua il Consigliere regionale Gianguido Bazzoni: “in questa condizione già di per sé caotica la Regione Emilia Romagna ha ulteriormente complicato la situazione prendendo una decisione completamente insensata; anziché far esaminare le pratiche nelle varie sedi (Modena, Parma, Reggio Emila, Forli, Cesena etc..) da Ingegneri assunti a tempo indeterminato e/o a tempo determinato, come si faceva ordinariamente, ha fatto inviare tutte le pratiche nella sede di Bologna per visionare le pratiche che poi una volta autorizzate vengono rispedite alle sedi di provenienza; non tenendo conto del fatto ad esempio che circa il 78% di tutte le pratiche  richiedono delle integrazioni che i liberi professionisti, redattori dei progetti, devono portare alla sede di Bologna, una o più volte, per parlare con l’ingegnere istruttore della pratica e concordare con lui le integrazioni da fare. Ecco un esempio molto eloquente di come la burocrazia possa complicare e pesare economicamente sulla vita dei cittadini e delle imprese.”

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