lunedì 10 ottobre 2011

FORZA GNOCCA: SCALFARI INDIGNATO











Eugenio Scalfari scrive oggi su Repubblica che “il Forza Gnocca berlusconiano non è una battuta ma un appello ai peggiori istinti che albergano in ciascuno di noi”. Io penso che Scalfari sia fuori di testa. Intendiamoci, è legittimo assimilare una battuta di spirito ad una manifestazione di qualunquismo. E’ questione di opinioni e laddove vi è libertà vi è anche libertà di opinione. Ma in questo caso, con la parole “peggiori istinti” s’è colmata la misura. Io credevo che il peggiore istinto fosse la crudeltà che, di tanto in tanto emerge, ancora oggi, con prepotenza, in vaste zone del mondo. La crudeltà che ha purtroppo segnato la nostra storia tanto da far considerare l’uomo come la peggiore delle belve feroci. La crudeltà dei campi di sterminio, delle foibe, delle navi negriere che, attraverso l’oceano, perdevano oltre la metà del carico, dei migranti gettati in mare, delle bambine infibulate e dei giovani rapiti per espiantare gli organi. La crudeltà delle donne segregate, ammantate di nero, soffocate dal burga, sgozzate o lapidate in piazza perché si sono ribellate per non impazzire. I peggiori istinti furono quelli dell’inquisizione che torturava per estorcere la confessione e accendeva i roghi per bruciare le streghe, gli eretici. O semplicemente gli avversari del signore del momento, in politica o negli affari. Il rogo in piazza si perde nella notte dei tempi e continua, ancora oggi, con varie manifestazioni folcloristiche di fine inverno dove viene bruciata, segata, squartata una vecchia di cartapesta. - E’ una vecchia strega simulacro del freddo inverno e di tutti i mali del mondo - si giustifica la tradizione popolare! - Ridurla in cenere apre le porte alla primavera! –


Il “Sega la vecchia” è, infatti, un racconto, una sceneggiata, che vede i Cantori-Segatori attori di una vera e propria drammatizzazione imperniata alla necessità di “segare” la vecchia che, come recita il Capoccia “ce n’ha fatte tante” e perciò deve essere punita. A San Quirico d’Orcia (Siena) la storia è stata rivisitata con un lieto fine. In realtà la ”vecchia”, qui rappresentata dalla moglie del capoccia, è la Quaresima, la lunga notte invernale in attesa del richiamo della Primavera, la Resurrezione della natura. Il rituale vuole che la vecchia, prima di essere condotta a morte da parte dei segatori, segua una sorta di purificazione, il pentimento, e lasci Testamento alla presenza del Notaio. Dopo che lo Squadratore ha preso le misure e i Segantini si apprestano alla Segagione, d’improvviso il Figlio, già accondiscendente, si fa avanti ad invocare ed impedirne l’esecuzione. Dopo un tergiversare fra il figlio, il vecchio genitore (il capoccia), la Guardia di foreste, l’intervento del Dottore, la “vecchia” guarita, viene portata a “nuova vita”: una vera e propria Resurrezione della natura contro le avversità della cattiva stagione e le ristrettezze imposte dalle necessità del periodo quaresimale. A questo punto si apre lo Scenario verso la nuova vita, il figlio vuole sposarsi, il vecchio e la vecchia si abbracciano e ballano mentre il Prete impartisce la benedizione agli sposi. Si chiude la scena tra cori e balli in allegria.
E con la primavera, si sa, nascono i nuovi amori, quelli giovani e liberi. Salutari, inebrianti scopate senza bisogno di stordirsi con i superalcoolici o con la cocaina. Perché il sesso basta a se stesso, ti trasporta in un mondo di carezze e di piacere che stimola il corpo stesso a generare la chimica del viaggio-sogno. Ed è un viaggio in due, di un uomo e una donna, che possono essere anche avanti con gli anni, non importa. L’importante che siano giovani dentro!
Solo una donna e un uomo fanno la magia. Le varianti non sono contemplate anche per il fatto che non possono creare nuova vita.
Allora forza gnocca! Soprattutto se è un uomo a dirlo. Se è un uomo che ha tanti figli belli e sani e tanti nipoti. Se è un uomo che ha creato imprese, che ha dato lavoro a migliaia di giovani, che ha sostenuto migliaia di famiglie, che a loro volta hanno migliaia di bambini.
Silvio Berlusconi, dopo la battuta, è volato in Russia dall’amico Vladimir Putin alla festa di compleanno. Un viaggio privato. Un po’ di relax dopo i troppi veleni italiani. Gli auguro di cuore un bel flirt alla festa, con una donna affascinante e innamorata. Non parlerà di affari con Putin ma so che abbraccerà l’amico e gli trasmetterà, ancora una volta, simpatia. La Russia è grande, la leadership al Governo solida e di prospettiva: è quello che ci vuole per una transizione sicura verso la democrazia liberale che il popolo russo merita, dopo ottant’anni di comunismo.  Gli italiani amici di Silvio Berlusconi si faranno in quattro per aiutare il popolo russo a scalzare, ad uno ad uno, gli intriganti ancora attaccati alla vecchia nomenclatura sovietica che continuano, in Italia e in Russia, a gestire fette di economia, di potere e di malaffare.
Tu lo sai bene Eugenio Scalfari come lo sa bene il tuo degno compare Carlo De Benedetti. Tu lavori per una nuova stagione di oscurantismo, accomuni il sesso femminile ai peggiori istinti, e vorresti le donne col velo islamico! Sei il servo sciocco di quanti, col referendum nucleare, hanno condannato l’Italia al declino industriale. Vorresti i roghi in piazza ma dovrai fare i conti col metano russo dell’amico Putin, con i rivisitatori di San Quirico e con le donne orgogliose del loro sesso! Forza gnocca! 111009DanieleLeoni

Nessun commento:

Posta un commento