venerdì 17 maggio 2013

9^ COMMEMORAZIONE CADUTI DI CERNAIETO: ANCHE UN BAGNACAVALLESE GAETANO GIOVANARDI.



ReggioNelWeb.it 11/05/2013   Alla cerimonia  -alle ore 12.00 presso il bosco di Cernaieto Trinità (Casina, RE)- oltre al parroco sarà presente anche l’On. Deborah Bergamini Otto anni fa fu installata per la prima volta la croce di Cernaieto, per ricordare dopo decenni e decenni di totale oblio, i 23 morti gettati nella fossa comune, prigionieri uccisi dai partigiani comunisti dopo la Liberazione. Militi della Rsi, ma anche quattro ragazzi di 16 anni e due donne.  La croce eretta in memoria dei Caduti è stata abbattuta e danneggiata innumerevoli volte, ma sempre è stata riparata e rimessa al suo posto. Oggi questo simbolo della pietà cristiana e umana viene rispettato: un segno estremamente importante.  Cernaieto è diventato un piccolo sacrario, che parla al cuore di tutti, dove si prega per i morti e dove si costruisce passo passo una riconciliazione, tanto difficile quanto possibile.  Otto anni fa la prima commemorazione: eravamo isolati, circondati dalla diffidenza, dal disprezzo e anche dalle intimidazioni.  Oggi, dopo tutto questo tempo, possiamo dire che la croce di Cernaieto con la sua silenziosa testimonianza, grazie al cuore e alla volontà di molte persone, ha vinto la sua battaglia di pace.  E’ stata la prima in territorio reggiano ad essere innalzata per ricordare i Caduti della parte dei vinti, altre ne sono seguite per ricordare le vittime delle stragi compiute nel dopoguerra. Gli attentati, i danneggiamenti hanno avuto alla lunga l’effetto di far riflettere molte persone e di creare una nuova consapevolezza trasversale, fra le persone di ogni orientamento politico. 


Così, quando un attentato fu firmato con la stella a cinque punte delle Br, la condanna diventò corale anche a sinistra. A Cernaieto è venuto a pregare l’onorevole Pierluigi Castagnetti, all’epoca vice presidente della Camera, e dopo di lui molti altri sono venuti qui per accendere una fiammella di pace e di riconciliazione.  La croce di Cernaieto ha gettato un ponte oltre i fossati dell’odio e ha creato una nuova consapevolezza. Oggi a Reggio Emilia nessuno nega più il diritto di ricordare i morti, fascisti o no, vittime della violenza dei partigiani dopo la guerra.  La croce di Cernaieto ha creato un clima nuovo, come attestano le stesse lettere pubblicate in questi giorni dai giornali, ha fatto riflettere e ha cambiato la vita di molte persone.  C’è chi ha scoperto come era morto il padre e dov’era seppellito, e c’è chi come Paolo Viappiani, figlio di Paolina Viappiani, ha trovato il coraggio di raccontare per la prima volta la propria storia: Paolina aveva avuto il figlio in piena guerra, da un giovane comandante partigiano. Prelevata nel marzo 1945 fu uccisa a Cernaieto. La storia rivelata di Paolina Viappiani ci fa riflettere sulla tragedia della guerra in cui mai, mai la ragione è tutta da una parte e il torto tutto dall’altra. Guerra che stritola persone senza colpa e le sacrifica sino al martirio, come è avvenuto per il beato Rolando Rivi. Il primo martire ucciso dai partigiani comunisti, proclamato Beato da papa Francesco.
E cos’è, se non martirio, il supplizio di una madre strappata al suo bambino e ammazzata senza pietà dai compagni del padre di suo figlio?
Cernaieto ha cambiato molte cose, e ha vinto. Per questo abbiamo il dovere di continuare senza timori lungo la strada della verità e della pietà, per questo abbiamo i titoli per lanciare qui da Cernaieto un appello alla riconciliazione e alla pacificazione delle coscienze e del Paese.
A guerra finita, nel maggio del 1945 nel bosco di Cernaieto (Casina di Reggio Emilia) vennero massacrati 23 ragazzi: prigionieri di guerra, civili, due donne e quattro minorenni. Di alcuni di loro abbiamo trovato il nome:
milite Italo Bertolini di Montechiarugolo Parma di  anni 43
milite Francesco Biancoviso di Scordia Catania di anni 23
Serg. Magg. Alberto Bigliardi di Sant’Ilario (Re) di anni 41
Cap. Magg. Giovanni Bonomi di Bettola (Pc)di anni 39
milite Ugo Botti di Reggio Emilia di anni 26 
Cap. Magg. Carlo Cantarelli di Gattatico (Re)di anni 46
Livio (Lino) Corradini di Reggio Emilia di anni 17 
Cap. Magg. Pasquale Da Grava di Correggio di anni 43
Serg. Magg. Carlo Ferretti di Reggio Emilia di anni 23
Cap. Magg. Vincenzo Fiaccadori di Reggio Emilia di anni 45
Cap. Magg. Angelo Gallingani papà di Luigi, di Sant’Ilario (Re) di anni 48
Luigi Gallingani figlio di Angelo di anni 17
Luciano Gibertini di Reggio Emilia di anni 15
S.Ten. Gaetano Giovanardi di Bagnacavallo (Ra) di anni 21
Ulderico Manghi di Reggio Emilia di anni 22
William Onesti di Reggio Emilia di anni 16
Cap. Magg. Giacomo Panciroli di Reggio Emilia di anni 29
Cap. Magg. Ettore Rocca di Ciano d’Enza di anni 42
Maria Spaggiari di Montecchio Emilia di anni 29
Marco Vezzani di Reggio Emilia di anni 36
Paolina Viappiani di Bibbiano giovane mamma di anni 21

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