Il
consigliere PDL Gianguido Bazzoni ha presentato all'Assemblea legislativa della
Regione Emilia-Romagna una risoluzione sul termalismo. In tale documento si
considera che il termalismo emiliano romagnolo rappresenta oltre un terzo
del settore a livello nazionale, che versa in forte crisi e che per il suo
rilancio avrebbe necessità di incentivi ed agevolazioni.
La proposta di Bazzoni è appunto quella di contemperare la necessità di dare
una tempistica certa alla durata del ciclo di cure, con le esigenze di realtà che
fondano la loro economia sulle cure termali e i servizi alberghieri e
commerciali annessi, ampliando appunto l'arco temporale del ciclo di cure
termali a non meno di 150 giorni.
Questo il testo della risoluzione:
"L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Constatato che la
disposizione di cui all'Accordo nazionale per l'erogazione delle prestazioni
termali per cui le cure termali a carico del S.S.N. devono essere effettuate in
un arco temporale massimo di 60 giorni dall'inizio delle cure medesime, è
fortemente penalizzante per il sistema economico che ruota intorno alle
stazioni termali; evidenziato infatti che tale disposizione impedisce di
spezzare le cure termali, il cui ciclo ordinario è di 12 giorni, in due
soggiorni distinti presso la medesima stazione termale (prevalentemente uno in
primavera e l'altro in autunno) disincentivando di fatto i tanti pazienti che
non riescono a dedicare 12 giorni ininterrotti alle cure termali e che quindi o
le accorciano o vi rinunciano completamente; considerato che il termalismo in
Emilia-Romagna rappresenta oltre un terzo del settore a livello nazionale e
versa in forte crisi e che per il suo rilancio avrebbe necessità di incentivi
ed agevolazioni che passano inevitabilmente anche da modifiche normative;
valutato che un'equa soluzione che contemperi la necessità di dare una
tempistica certa alla durata del ciclo di cure con le esigenze di realtà che
fondano la loro economia sulle cure termali e i servizi alberghieri e
commerciali annessi, potrebbe essere quella di ampliare il suddetto arco
temporale del ciclo di cure termali a non meno di 150 giorni; impegna la Giunta
regionale ad attivarsi in sede di Conferenza Stato Regioni e in altri ambiti
perché la suddetta disposizione sia rivista e sia possibile effettuare l'intero
ciclo di cure termali anche in due diversi periodi temporali presso la stazione
termale prescelta."
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