Se il buongiorno si vede dal mattino il nuovo
governo non ha assolutamente nulla da invidiare ai precedenti, in riferimento
ai privilegi e all’erogazione di
denaro pubblico. Sono
infatti stati assegnati 22 milioni al Senato e 35 milioni alla Camera sotto
forma di contributi per pagare i collaboratori dei gruppi parlamentari:
dipendenti, addetti stampa, consulenti e chi più ne ha più ne metta. Per quanto riguarda il
Senato ogni gruppo percepisce 300mila euro, mentre ad ogni senatore è garantita
una quota di 60mila euro come rimborso spese per il gruppo di appartenenza.
Alla Camera i partiti si divideranno così i soldi: 4 milioni e 300mila euro al
Pd; 4 milioni e 325mila euro al M5s; 3 milioni e 600mila euro al Pdl; 1 milione
e 400mila euro a Monti; 700mila euro alla Lega; 545mila euro a Sel; 335mila
euro a Fratelli d’Italia; 305mila euro all’Udc; 82mila euro al Centro democratico;
74mila euro all’Svp. Sono stati i questori del Senato, Laura Bottici del M5s,
Lucio Malan del Pdl e Antonio De Poli del Pd, a sollecitare la presidenza del
Senato affinché erogasse questi fondi. Richiesta puntualmente ottenuta.
Tuttavia la Bottici precisa che è una prassi, e che il M5s userà questi soldi
nel migliore dei modi li restituirà alla società. Ma non si è certo esaurita la
pioggia di denaro per i partiti. Bisogna infatti aggiungere altri 250mila euro
da dividere secondo le percentuali raccolte all’estero, più i rimborsi per le
regionali. Facendo un rapido calcolo i gruppi parlamentari costeranno circa 300
milioni di euro, spicciolo più spicciolo meno, per la prossima legislatura. Ma
viene da fare una domanda ai nostri cari politici: visto e considerato che già
vengono garantiti i rimborsi elettorali , perché aprire i rubinetti monetari e
inondare i partiti di denaro pubblico? Era così necessario tenera in vita
questa nuova forma di sovvenzione per i “collaboratori” dei partiti? Ci si
aspettava, o meglio si sperava in un atteggiamento decisamente più sobrio e
responsabile dai nostri politici, in un periodo in cui, retorica a parte,
l’Italia è davvero sull’orlo del baratro e la cosa più triste è che non c’è
futuro. E se c’è è nero come la pece.
giovedì 30 maggio 2013
INTERCETTAZIONE AGLI ZINGARI. “VENITE IN ITALIA, TUTTI RUBANO”
In Toscana 18 persone di etnia rom
sono stati tratti in arresto dagli uomini della Questura di Pistoia, durante
l’operazione sono stati ritrovati circa 1,4 chili di oro e centinaia di
pietre preziose. Potremmo dire che non si tratti di nulla di nuovo, ma, la cosa
sconvolgente proviene da alcune intercettazioni telefoniche in cui gli zingari
arrestati, telefonando all’estero, avrebbero invitato parenti ed amici a
raggiungerli in Italia perchè “Qui girano i soldi e tutti rubano”. Gli inquirenti sono
rimasti stupiti nel sentire quanto sia alto il livello di impunità percepito da queste
popolazioni, che a quanto pare, qui si possono permettere di commettere qualsiasi tipo
di reato
senza grossi problemi penali. In conclusione, mentre i ragazzi italiani
sorpresi con un pezzetto di “fumo” o altri reati minori simili sono ancora in
galera, i 18 zingari saranno presto scarcerati in attesa di giudizio con
l’obbligo di “firma” (?!?).
mercoledì 29 maggio 2013
IL FLOP E’ SMACCATO. I CANDIDATI M5S BATTUTI OVUNQUE E NEMMENO UN BALLOTTAGGIO.
In molti se la ridono, per la sconfitta del
MoVimento 5 Stelle alle Comunali. Arrivati i primi conteggi, che poi hanno
avuto piena conferma e che hanno visto i candidati M5S battuti ovunque e senza nemmeno un
ballottaggio, la soddisfazione del vasto fronte anti Grillo ha cominciato a
trapelare in mille modi, dietro l’aplomb d’ordinanza. Qua un sorrisetto
trattenuto a stento, là un bagliore di ritrovata supponenza, altrove ancora un
giudizio tagliente mascherato da analisi spassionata (e quanto sono svelti, i
commentatori a cachet, nel tirare le somme a carico dei nemici
dell’establishment, mentre invece le rimandano all’infinito nei confronti dei
loro compagni di merende – o amichetti di cocktail). Dopo la paura provata
nelle Politiche e nelle tempestose settimane successive in cui non si riusciva
a partorire un governo che mettesse in scena il sequel di quello di Monti, il
sollievo è apparso palpabile. Magari era stata solo una tempesta passeggera,
quella di febbraio. In questo quadro di precipitosa e ributtante rivalsa,
tuttavia, il fastidio per gli opportunisti in servizio permanente effettivo non
deve indurre a concedere
a Grillo nessuna attenuante. Il flop è smaccato e, quel che è peggio, ha
ragioni quanto mai precise. Che non vanno cercate fuori dal MoVimento, al di là
dell’indiscutibile e non casuale ostilità dei grandi media, ma al proprio
interno. E che, ancora una volta si possono riassumere in una sola parola:
inadeguatezza. Inadeguatezza
dei candidati,
in superficie. Ma assai prima e più in profondità – poiché lo scarso valore dei
prescelti è solo l’esito di un processo di selezione quanto mai approssimativo,
che in fondo è più simile a un televoto che al giudizio di un’assemblea
politica – inadeguatezza del modello organizzativo che Grillo & Casaleggio
hanno deciso di darsi. O di non darsi. Sono solo difetti di crescita, che
verranno superati con l’andare del tempo? Ci sono moltissimi motivi per
ritenere di no. Allo stesso tempo, però, nulla vieta a Grillo & Casaleggio di rendersene conto e di
farne tesoro, cambiando atteggiamento e comprendendo che lo spontaneismo degli
inizi è un lusso che già adesso non ci si può più permettere. Come si dice, le sconfitte insegnano più
delle vittorie.
A patto che si abbia voglia di imparare, naturalmente.
FILIPPI – BAZZONI, SUL NUOVO SISTEMA VALUTAZIONE DIRIGENZA REGIONE
La revisione del sistema di valutazione dei
direttori generali e dei dirigenti della Regione Emilia-Romagna presentato in
commissione Bilancio dalla Giunta regionale trova il nostro generale
apprezzamento per quanto riguarda i criteri fissati e i parametri individuati.
Il nuovo sistema di valutazione, infatti, dovrebbe consentire il definitivo superamento
dell’elargizione di premi in denaro indistintamente a tutti i dirigenti senza
alcuna valutazione di merito legata all’effettivo raggiungimento dei risultati.
Tale prassi, sempre condannata dal
Consigliere Filippi, ha finito per configurarsi come un’indebita regalia
che ha svilito il principio di legare parte della retribuzione alla
produttività. Il sistema di valutazione così affermatosi ha messo sullo stesso
piano, per quanto riguarda la retribuzione di risultato, sia direttori generali
e dirigenti capaci di raggiungere gli obiettivi fissati sia quelli lontani da
tali performance e addirittura incappati
in errori gestionali e in condotte scorrette. Come nel caso del dirigente Miccoli, sull’operato del quale Filippi ha
presentato più di un’interrogazione. (http://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/2012/03/30/689313-sempre_stupiti_stupirsi.shtml) “Il parametro del nuovo
sistema di valutazione della dirigenza regionale che ancora non ci convince è
quello economico. Premiare con decine di migliaia di euro ciascuno, direttori e
dirigenti, già ottimamente retribuiti, mentre l’Emilia-Romagna deve fare i
conti con manovre finanziarie regionali ‘lacrime e sangue’, soprattutto per
quanto riguarda le politiche per la salute, ci sembra un inaccettabile
privilegio a favore della casta dei vertici dell’Amministrazione regionale di
cui si possa e si debba fare a meno. Così come ci sembra non più sostenibile ed
accettabile, dato il contesto socio-economico del Paese, che i direttori
generali percepiscano stipendi superiori alle indennità dei consiglieri
regionali di oltre il 50-60%”. È quanto hanno dichiarato in Commissione Fabio Filippi, Vice Presidente della
Commissione Bilancio, Affari istituzionali e generali e Gianguido Bazzoni, Presidente del Gruppo assembleare del PDL della
Regione Emilia-Romagna.
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INIZIATI I LAVORI DELLA STRADA PROVVISORIA, A SENSO UNICO, PER IL COLLEGAMENTO TRA LA STRADA COMUNALE VIA RIO CHIE’ E LA STRADA VICINALE VIA ROVINALE. PER IL PERIODO DI CHIUSURA DI PONTELUNGO
UNA STRADA
(PERICOLOSA?) PER SOLI TRE MESI, COSTO DI 48MILA EURO! NE VALEVA LA PENA QUANDO NON CI SONO I SOLDI PER LA
MANUTENZIONE ORDINARIA DELLE STRADE DEL CAPOLUOGO O CAMPAGNA?
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martedì 28 maggio 2013
A BAGNARA RIVINCE LA LISTA CIVICA DI CENTRODESTRA: ELETTO SINDACO RICCARDO FRANCONE CON IL 44%
Nel ravennate si è votato ieri e oggi a Bagnara di
Romagna, dove si eleggeva il nuovo Sindaco e il Consiglio comunale. Alle urne
erano chiamati 1.783 cittadini, hanno votato in 1.297 (il 72,7%). Quattro i
candidati e le Liste in lizza. Ha prevalso la Lista civica di
Centrodestra "Vivi Bagnara" che ha eletto Sindaco Riccardo Francone,
39 anni, il quale negli ultimi tempi aveva già sostituito il
prematuramente scomparso Angelo Galli. A Bagnara quindi si conferma il
Centrodestra.
Il Presidente del Gruppo del PDL in Regione
Emilia-Romagna Gianguido Bazzoni in merito al risultato delle elezioni
amministrative a Bagnara di Romagna dice: "La vittoria della non sinistra
a Bagnara di Romagna è per noi una grande soddisfazione, è una vittoria
politica ed affettiva che ci commuove perchè siamo certi che in questa vittoria
ci sia tutta l'eredità politico amministrativa del Sindaco Galli, un amico che
ci ha lasciato in maniera improvvisa e che ci manca moltissimo. La vittoria di
Bagnara è la vittoria del buon governo della buona politica, Forza Bagnara! Le
mie più vive congratualzioni e auguri di buon lavoro al Sindaco neo
eletto".
BAGNARA
DI ROMAGNA
Candidato
sindaco
|
Liste
collegate
|
Percentuale
|
Canzio Giuseppe Visentin
|
Bagnara una storia di sinistra
|
9,28%
|
Valdo Pirazzini
|
Centrosinistra per Bagnara
|
31,35%
|
Paolo Camorani
|
La nostra Bagnara
|
14,66%
|
Riccardo Francone
|
Vivi Bagnara
|
44,69% (eletto)
|
Anche il PDL di Ravenna con una nota
congiunta firmata da Ancarani e Savelli esprime grande gioia per il risultato di
Bagnara. "Il fatto che Bagnara continui ad essere uno dei due unici comuni
della provincia di Ravenna non governati dalla sinistra ci fa ben sperare -
dicono - in vista delle amministrative dell'anno prossimo in cui saranno ben 14
i comuni del nostro territorio ad andare al voto.
BAZZONI FUSIONI BANCARIE: VOGLIAMO PROPRIO PERDERE UN’ALTRA BANCA LOCALE?
Gianguido
Bazzoni, consigliere regionale PDL, interviene sulla questione delle fusioni
bancarie in Romagna. "In questa congiuntura economica così sfavorevole i
patrimoni del nostro territorio vanno salvaguardati con tutte le forze. La
riunione di un consiglio d'amministrazione, un laconico trafiletto su un
quotidiano locale e nulla più. Così abbiamo appreso della decisione della Cassa
di Risparmio di Cesena di incorporare con una fusione la Banca di
Romagna." commenta polemico Bazzoni. "Organizzazioni sindacali,
associazioni imprenditoriali, professionisti, dopo un primo momento di
sconcerto, stanno prendendo sempre più posizione, anche sulla stampa, contro
questa sciagurata imposizione, ma la dirigenza della Cassa di Risparmio di
Cesena sembra fare orecchie da mercante, così come anche la Fondazione omonima.
- continua il consigliere PDL - Si parlerà di risparmi, di
sinergie, ma in realtà un altro Istituto locale scomparirà definitivamente, in
un momento in cui gli imprenditori avrebbero bisogno di sentire la loro banca
vicina. La tutela del territorio, la salvaguardia dei nostri patrimoni, ovvero
le piccole e medie imprese, sarà fondamentale per la ripresa ed il successivo
nuovo sviluppo economico. Non mi pare questo il modo di
assecondarlo."
Bazzoni pone una serie di domande cruciali:
"Quali
sono le vere ragioni nascoste che spingono la Cassa di Risparmio di Cesena,
socio di maggioranza della Banca di Romagna, a forzare una fusione chiaramente
controproducente per gli interessi e le prospettive del nostro territorio? Come
mai la Fondazione della Cassa di Risparmio di Cesena, che ha la maggioranza
relativa della Cassa, non si oppone ad un'operazione che porterà alla scomparsa
della Banca di Romagna, con la conseguente grave perdita di relazioni? Qual è
l'interesse a compromettere la fiducia conquistata nel corso di tanti anni
dalla Banca di Romagna? Che vantaggio avrà la Fondazione di Cesena
dall'inevitabile forte deprezzamento della propria partecipazione, a seguito di
un'operazione alla quale le altre due Fondazioni di Faenza e Lugo si sono dette
chiaramente contrarie?"
lunedì 27 maggio 2013
IMOLA: PIZZAROTTI DA SINDACO A ULTRA’, CONTESTA IL CANDIDATO PDL, E LA POLIZIA LO PORTA VIA
Federico Pizzarotti contesta, la polizia lo
allontana. E' successo a Imola. La tensione è salita quando il candidato
sindaco Pdl Simone Carapia stava terminando un comizio in
Piazza caduti per la Libertà. Carapia ha criticato il primo cittadino di Parma
che era presente a Imola per sostenere il candidato del M5S. Pizzarotti è
transitato in "zona Pdl". Dopo aver ascoltato le critiche che Carapia
gli rivolgeva, Pizzarotti è andato sotto il palco del candidato sindaco e ha
protestato vivacemente. La situazione si stava riscaldando quando sono
intervenuti gli agenti di polizia, che hanno allontanato Pizzarotti. Le
critiche del candidato del Pdl riguardavano soprattutto l'inceneritore di Parma
e le tasse che con la gestione grillina sono aumentate.
Pizzarotti è andato su tutte le furie. E dopo essere stato allontanato si è
pure vantato della sua contestazione che di civile aveva ben poco: "Siamo
passati vicino al piazzale dove stava facendo il comizio il candidato del Pdl e
sento che dice: ‘Perchè inceneritore l’hanno acceso e le tasse le hano
alzate!’. Stanno parlando di me?Allora glielo vado a dire". Ma non ha
fatto i conti con la polizia. (I.S)
PENATI PRESCRITTO MA NESSUNO SI SCANDALIZZA. A SINISTRA SONO DIVERSAMENTE ONESTI
Filippo
Penati l’ha scampata! Era accusato di concussione nel processo riguardante il
“Sistema Sesto” ma la prescrizione del reato ha consentito all’ex braccio
destro (o meglio, sinistro) di Bersani di salvarsi da questa accusa. Il fu
Presidente della Provincia di Milano aveva però promesso di rinunciare alla
prescrizione, sopraggiunta in anticipo grazie alla nuovissima legge approvata
dal Governo Monti, convintamente sostenuto proprio dal Partito Democratico. Aveva
detto che non sarebbe scappato dal processo e invece quando poteva con i fatti
e non con le parole rinunciare alla prescrizione non si è fatto trovare. Dov’è
Penati??? Si interrogavano i giudici del Tribunale di Monza. Inizia così la
pantomima del suo avvocato che tra chiamate e imbarazzi generali annuncia che
il suo assistito non si trova. Penati non c’è! E quindi, che si fa??? Si
procede! Penati salva il culo e incassa la prescrizione da lui tanto odiata! Ovviamente
nessuno si indigna! Santoro & c. non fanno puntate speciali su questo caso
in cui ci sono di mezzo anche soldi pubblici. Evidentemente è molto meglio
parlare delle presunte scopate di Berlusconi! E il Pd? Il Partito di… A
proposito chi è il leader del Pd adesso?? Ah già Epifani! Il Pd di Epifani –
dicevo- cosa dice? No comment! Anzi c’è addirittura chi loda Penati perché ha
annunciato alla stampa che farà ricorso. Eh già…alla stampa però. Dirlo davanti
ai giudici era troppo difficile. Troppi rischi. Ora vedremo cosa succederà. Una
cosa però è certa: quando la prescrizione è di sinistra va tutto bene, nessuno
si indigna e nessuno scende nelle piazze a gridare alla scandalo. Quelli
di sinistra…diversamente onesti!! di
Giorgio Cafaro – @CafaroGiorgio
venerdì 24 maggio 2013
GIRO DI VITE SU MERCATINI DEGLI HOBBISTI, VARATA LEGGE REGIONALE
Bologna, 22 mag. - (Adnkronos) -
Una legge per regolare le compravendite nei mercatini degli hobbisti. L'ha
varata la Regione Emilia Romagna con il voto favorevole della maggioranza
dall'Assemblea legislativa. Si sono espressi contro il Movimento 5 Stelle e
Giovanni Favia (Misto); astenuti Pdl, Lega Nord e Udc. Regole stringenti messe
nero su bianco, dunque, per un'attivita' che appassiona sempre di piu', ma che
puo', specie in periodo di crisi, trasformarsi anche in una piccola fonte di
reddito aggiuntivo, non senza qualche abuso piu' volte denunciato dai
commercianti professionisti. Ai sensi della nuova legge, dunque, da oggi gli
hobbisti non possono vendere, barattare, proporre o esporre piu' di un oggetto
con un prezzo superiore a 100 euro. Non solo. Per prendere parte ai mercatini
gli hobbisti devranno richiedere al proprio Comune di residenza, previo
pagamento di 200 euro, un tesserino che consente la partecipazione a 10
manifestazioni all'anno, per un massimo di 2 anni nell'arco di ogni
quinquennio. Relativamente all'esposizione dei prezzi, si applicheranno invece
le disposizioni e le sanzioni del Decreto 114/1998. Ciascun hobbista
consegnera' inoltre al Comune, in occasione della vidimazione del tesserino,
l'elenco completo dei beni che intende vendere, barattare, proporre o esporre e
il relativo prezzo, il tutto per un valore che non potra' superare i mille
euro.
BAZZONI: RISOLUZIONE SUL TERMALISMO IN CONSIGLIO REGIONALE
Il
consigliere PDL Gianguido Bazzoni ha presentato all'Assemblea legislativa della
Regione Emilia-Romagna una risoluzione sul termalismo. In tale documento si
considera che il termalismo emiliano romagnolo rappresenta oltre un terzo
del settore a livello nazionale, che versa in forte crisi e che per il suo
rilancio avrebbe necessità di incentivi ed agevolazioni.
La proposta di Bazzoni è appunto quella di contemperare la necessità di dare
una tempistica certa alla durata del ciclo di cure, con le esigenze di realtà che
fondano la loro economia sulle cure termali e i servizi alberghieri e
commerciali annessi, ampliando appunto l'arco temporale del ciclo di cure
termali a non meno di 150 giorni.
Questo il testo della risoluzione:
"L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Constatato che la
disposizione di cui all'Accordo nazionale per l'erogazione delle prestazioni
termali per cui le cure termali a carico del S.S.N. devono essere effettuate in
un arco temporale massimo di 60 giorni dall'inizio delle cure medesime, è
fortemente penalizzante per il sistema economico che ruota intorno alle
stazioni termali; evidenziato infatti che tale disposizione impedisce di
spezzare le cure termali, il cui ciclo ordinario è di 12 giorni, in due
soggiorni distinti presso la medesima stazione termale (prevalentemente uno in
primavera e l'altro in autunno) disincentivando di fatto i tanti pazienti che
non riescono a dedicare 12 giorni ininterrotti alle cure termali e che quindi o
le accorciano o vi rinunciano completamente; considerato che il termalismo in
Emilia-Romagna rappresenta oltre un terzo del settore a livello nazionale e
versa in forte crisi e che per il suo rilancio avrebbe necessità di incentivi
ed agevolazioni che passano inevitabilmente anche da modifiche normative;
valutato che un'equa soluzione che contemperi la necessità di dare una
tempistica certa alla durata del ciclo di cure con le esigenze di realtà che
fondano la loro economia sulle cure termali e i servizi alberghieri e
commerciali annessi, potrebbe essere quella di ampliare il suddetto arco
temporale del ciclo di cure termali a non meno di 150 giorni; impegna la Giunta
regionale ad attivarsi in sede di Conferenza Stato Regioni e in altri ambiti
perché la suddetta disposizione sia rivista e sia possibile effettuare l'intero
ciclo di cure termali anche in due diversi periodi temporali presso la stazione
termale prescelta."
896.000 EURO IL BUCO CONTINUA…... TERRE NALDI: LANCIARE IL SASSO PER NASCONDERE LA MANO.
L’AUTODENUNCIA
HA TANTO L’ODORE DEL FUMO DELL’ARROSTO
740.000
euro più 20.000 più 36.000 più 100.000 e siamo già a 896.000 euro di debiti di Terre Naldi pagati dal Comune di Faenza
con annesso impoverimento del complesso causa vendita terreni.
Ho
la netta impressione che Savorani lanci il sasso per poter nascondere poi la
mano, non vorrei che il buco di Terre Naldi fosse un’altra volta superiore a
quanto dichiarato a mezzo stampa. Mi chiedo inoltre perché in sede di bilancio
a domanda precisa della sottoscritta rispetto ad una segnalazione dei Revisori
dei Conti proprio su Terre Naldi l’assessore Zivieri non abbia risposto
puntualmente come oggi intenderebbe fare Savorani. Il Sindaco quando chiedemmo di fare azione di
responsabilità nei confronti degli amministratori di Terre Naldi per tutelare
il patrimonio del Comune rispose che si prendeva la responsabilità di non
procedere. Bene se oggi Terre Naldi è di nuovo in passivo la responsabilità è
quindi del Sindaco che non ha voluto fare chiarezza sulla situazione e prendere
le opportune decisioni nonostante i tanto propagandati pareri degli esperti. Ricordo
inoltre che tante volte ci è stato detto che Terre Naldi sarebbe stata in
attivo grazie al contributo regionale sulle casse di espansione del Senio oggi
emerge che non è così. Mi auguro che qualcuno non pensi di tappare qualche
altro buco di Terre Naldi a piè di lista con risorse comunali come fatto con la
Fondazione Savini e tanto meno di utilizzare risorse destinate ad altri scopi
tipo imprese o pagamenti dei fornitori.
Esistono
possibilità di rivedere l’attività di Terre Naldi, ma ascoltare il PDL sembra
creare troppo prurito all’amministrazione PD di Faenza che non riesce a
rinunciare all’imprimatur delle idee, se vogliono qualche idea intelligente noi
ci siamo lo abbiamo già fatto con il centro storico, con gli assistenti civici,
con il CER, con la Fiera etc.
Questa
favola del buco di Terre Naldi però deve finire e se Savorani da oggi è votato
al martirio politico e vuole fare davvero chiarezza si “autodenunci” alla
magistratura contabile di modo che questi verificheranno se tutto è stato fatto
a dovere. Raffaella Ridolfi
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Partecipate,
PDL Faenza; Terre Naldi,
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“IL VILE ATTENTATO AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA CASADIO È ANCH’ESSO FRUTTO DEL CLIMA VIOLENTO E TERRORISTICO CHE È STATO CREATO”
SOLIDARIETA’ AL PRESIDENTE CASADIO DA PARTE
GIANGUIDO BAZZONI, rAFFAELLA rIDOLFI E vINCENZO gALASSINI
A
proposito dell’aggressione con due bottiglie incendiarie alla casa del
Presidente della Provincia di Ravenna, Claudio Casadio, il Capogruppo del PdL in Regione, Gianguido Bazzoni, ha rilasciato la
seguente dichiarazione:- “ Innanzitutto voglio esprimere la mia totale
solidarietà a Casadio per l’atto terroristico di cui è stato fatto oggetto, poi
voglio affermare che ritengo il Presidente della Provincia una persona
stimabile ed un amministratore onesto ed impegnato, al di la di tutte le
critiche politiche che possiamo avergli mosso e delle battaglie che il mio
partito ha fatto contro le sue scelte, a Faenza come in Provincia. Battaglie
che non sono mai uscite fuori dalla correttezza democratica, nei fatti come a
parole. Ma sono proprio le parole che ormai sono sfuggite al sano dibattito
civile, diventando pesanti come macigni ed incitando ogni giorno
all’aggressione ed all’odio contro chiunque si occupi della Cosa pubblica o
contro l’avversario politico. E’ chiaro che dopo tanto odio seguono i fatti,
come quando si impedisce a leader di partito di tenere manifestazioni
elettorali, o si fanno attentati ed aggressioni. Tutti quelli che incitano o
gioiscono per aggressioni al proprio avversario politico, o vorrebbero
eliminarlo dalla scena politica per vie brevi, riflettano su questi
accadimenti. Evitare la barbarie è un compito di tutti!” . Si associano il consigliere
provinciale PDL Vincenzo Galassini e Raffaella Ridolfi consigliere comunale
di Faenza
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giovedì 23 maggio 2013
CON TUTTI I PROBLEMI CHE OGGI CI SONO LA NOSTRA REGIONE SI PREOCCUPA SOLO DI COMPLICARE LA VITA AI PROPRI CONCITTADINI.
20 mq di box per un cane, 30 mq per due cani. Chi non ha questi spazi e
detiene già un cane cosa fa? Per rendere l'idea, una camera matrimoniale
standard è 14 mq!!!
Tratto dal Quotidiano Il
Resto del Carlino Regionale del 22 maggio 2013
mercoledì 22 maggio 2013
E IO PAGO: UN BUCO DA 350.000 EURO, CHE SUCCEDE AL CONSORZIO CO.P.A.F?
Il ministro
dell’agricoltura Zaia, in visita al macello
del Consorzio CO.P.A.F a Brisighella insieme al sindaco di Brisighella Sangiorgi Cesare e
il dott. Cesare Dacci.
Il consigliere provinciale (Pdl) Vincenzo Galassini ha presentato
un'interpellanza a proposito del consorzio CO.P.A.F., in particolare alla luce
della pessima situazione finanziaria . Ne riportiamo il testo integrale. Premesso La Provincia di
Ravenna insieme all'ex Comunità Montana dell'Appennino Faentino dal 1989 aveva
favorito la nascita del Consorzio CO.P.A.F fra privati, per realizzare la
macellazione d'urgenza resa vacante nel Faentino. Oltre alla macellazione
è sorto poi, promosso dalla Regione Emilia Romagna, il protocollo per la
valorizzazione e l'allevamento della razza suina Mora Romagnola, come razza in
via d'estinzione. Il sigillo del Consorzio accompagna tutte le carni e i
prodotti ottenuti dalla razza suina Mora Romagnola lungo tutto il percorso fino
al consumatore finale. In questa attività importante è stato il sostegno
finanziario pubblico delle istituzioni locali: Provincia di Ravenna, CCIAA di
Ravenna, Comunità Montana Appennino Faentino, Comune di Brisighella;
raccogliendo ingenti contributi pubblici per l'adeguamento del macello di
Brisighella, all'interno del Consorzio la parte pubblica era rappresentata dal
Comune di Brisighella, con il ruolo di controllore, come dimostra la tradizione
politica della sinistra, e come fatto in tante altre iniziative in ambito
provinciale. Nel macello di Brisighella avviene ancora la macellazione, la
trasformazione in salumi e la vendita delle carni, seguite e controllate da un
disciplinare di produzione, nell'impegno di produrre prodotti di qualità e di
comunicare gusto, tradizioni e territorio, qui hanno trovato
lavoro quattro persone. Il Consorzio CO.P.A.F. ha sede nell'edificio di
proprietà del Comune di Brisighella ottenuto in affitto fino al 2018 in
Brisighella in via Masironi, 7 (RA). Il consorzio fino al 2012 ha
ricevuto annualmente contributi pubblici per l'adeguamento del macello di
proprietà del comune di Brisighella ma non vi è traccia del numero degli
associati. A quanto risulta dalle notizie di stampa di questi giorni, la
situazione finanziaria è disastrosa, il Sindaco in una pubblica riunione ha
dichiarato che esiste un "buco" che supera i 350.000 euro e si starebbe trattando per cedere la gestione ad un
privato per dieci anni, non prendendo in considerazione la proposta dei
dipendenti disponibili ad una gestione diretta. L'amministrazione comunale di
Brisighella non ha spiegato le motivazioni che l'ha spinta a concedere al
Consorzio CO.P.A.F la possibilità di sub concedere i locali di proprietà
comunale, trascurando forse gli obiettivi originari che avevano portato alla
costituzione del Consorzio stesso. CHIEDO: 1- Quanti contributi pubblici
sono stati erogati al Consorzio CO.P.A.F dall'inizio dell'attività al 31
dicembre 2012; 2- Quali sono stati i
motivi reali dell'uscita del Consorzio CO.P.A.F dalla cessione del macello e
dei due laboratori per darlo in affitto ad un privato e perché non si è accolta
la proposta del personale esistente per condurre il macello nello spirito
originale del Consorzio CO.P.A.F e per la promozione; 3- Considerato il "buco" finanziario creato, forse dal
Consorzio CO.P.A.F, come si concilia un ulteriore finanziamento
"pubblico", per i prossimi dieci anni, con la gestione di un macello
assegnato a un privato; 4- Quanti
sono gli associati al consorzio CO.P.A:F e la quota iniziale pagata, e se è
vero che non possono uscire se non pagando una quota di 5.000 euro, essendo
diventati responsabili in solido finanziariamente anche se inconsapevoli del
buco finanziario creato da altri; 5-
Come intende la Provincia tutelare il Consorzio CO.P.A.F. e la sua attività, e
tutelarsi rispetto a quanto è avvenuto; 6-
Se tutte le operazioni pubbliche sono in linea con le norme vigenti, in special
modo riguardo alle attività per le quali si sono raccolti ingenti contributi
pubblici, 7- Se vi sono eventuali
responsabilità del pubblico in merito alla gestione del Macello in uso al Consorzio
CO.P.A.F.
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Brisighella,
COPAF,
Dacci,
Galassini,
Missiroli,
Pdl Ravenna,
Provincia Ravenna,
Troia mora
BAZZONI: CONSORZIO CO.P.A.F., COSA INTENDE FARE LA REGIONE PER TUTELARLO E TUTELARSI.
Gianguido
Bazzoni, Presidente
del gruppo assembleare PDL della Regione Emilia-Romagna, ha
presentato, in regione, un'interpellanza a proposito del CO.PA.F.
Consorzio di tutela e valorizzazione della razza suina
"MORA ROMAGNOLA" di Brisighella.. Ne riportiamo il testo
in allegato.
L'interpellanza
di Gianguido Bazzoni (pdf - 268,0 KB) (http://www.faenzanotizie.it/main/index.php?id_pag=23&id_blog_post=13464)
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E IO PAGO: PERCHE’ L’UNIONE EUROPEA FINANZIA IL VINO DI D’ALEMA CON 57.000€.?
Massimo D’Alema produce vino (e
lo chiama “Sfide”). Si tratta di un Cabernet, prodotto in 3mila bottiglie,
proveniente dai vigneti della tenuta acquistata in Umbria nel 2009. Paolo
Catania su Libero ha ricostruito l’intera vicenda, e ha scoperto che per la
produzione di vino l’ex premier gode di un finanziamento europeo di 57.000€.
Uno tra i più alti. Ma perchè? Ecco i fatti: -I vitigni sono stati impiantati
la settimana scorsa e ieri c’è stata la prima irrigazione. L’azienda vinicola
ha preso il via e già domani – si dice – Massimo D’Alema arriverà a Otricoli
per vedere di persona come procedono le operazioni che da qui a cinque anni
metteranno in bottiglia il suo rosso doc. - Suo
ma con i fondi della Comunità europea che gli sono stati erogati tramite la
Regione, “rossa” anch’essa. Il 5 maggio scorso, infatti, l’ente
ha elargito 57.500 euro alla società dei figli di Baffino: il terzo contributo
economico su 74 aziende agricole. Nel paese di duemila anime non si parla
d’altro: il presidente del Copasir ha deciso di realizzare in Umbria l’altro
sogno (dopo la barca a vela), quello di produrre vino. COMPRAVENDITE Il 9 novembre 2005 la
società viene costituita da due bergamaschi, che per comprare i terreni
accendono un mutuo di 440mila euro con la Banca Popolare di Bergamo. Il 28
ottobre di tre anni dopo vendono tutto a Filippo Vinci, pugliese del ’64,e a
una donna, per 5mila euro. La famiglia
martedì 21 maggio 2013
TAGLIARE LE SPESE VOLERE E’ POTERE
Arriva in aula il
provvedimento per la restituzione di una prima parte dei debiti della
pubblica amministrazione. I fondi saranno reperiti non con una nuova tassa
sulle sigarette elettroniche, ma con una "sforbiciata" ai fondi
per la cooperazione e per l'editoria. Anche se la sinistra per bocca di
Boccia dichiara che i fondi saranno recuperati, la sforbiciata potrebbe
benissimo trasformarsi in un azzeramento. Perchè, infatti, dovremmo finanziare
degli estranei quando non abbiamo il pane
per noi stessi ? E i giornali devono mantenersi con le proprie gambe,
con i lettori e con la pubblicità.
E se non attirano
lettori e pubblicità è meglio che chiudano.
Voler tagliare
significa trovare dove e cosa tagliare da una spesa pubblica tanto
improduttiva quanto faraonica.
DIMINUZIONE DEL NUMERO DEI DEPUTATI, COME DOVREBBERO DIVENTARE I NUMERI IN PARLAMENTO
I cittadini, come risulta nei
sondaggi di oggi chiedono fra le prime necessità del Governo di tagliare la
spesa per il finanziamento pubblico dei partiti, gli emolumenti di senatori e deputati e la
spesa dello Stato. Il tutto previsto nel programma di Berlusconi e dagli
Italiani oltre a quelli del PDL!. Ricordarselo!!!
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lunedì 20 maggio 2013
IL PARMIGGIANO REGGIANO SALVATO DAGLI ITALIANI.
COLDIRETTI: E’ STATO COMPRATO A CASA
PER OLTRE UN MILIONE DI CHILI. QUESTO IL BILANCIO DI UN ANNO DI TERREMOTO
Il Parmigiano Reggiano è stato salvato anche dalla
corsa all'acquisto degli italiani che hanno portato a casa per solidarietà
oltre un milione di chili del prestigioso formaggio che, recuperato dalle macerie
dei magazzini, è diventato il prodotto simbolo del sisma. È la Coldiretti a
tracciare il bilancio del terremoto a un anno dalle drammatiche scosse che
hanno fatto cadere a terra quasi 600.000 forme di parmigiano, danneggiato
gravemente 37 caseifici di Modena, Reggio Emilia, Mantova e Bologna e oltre 600
allevamenti. Grazie alle vendite solidali attuate dalla Coldiretti attraverso i
mercati e le botteghe di Campagna Amica e quelle attraverso le principali
catene distributive si è generata un'enorme catena di solidarietà anche via
internet che ha salvato dal fallimento stalle, caseifici e magazzini e
sostenuto la ripresa dell'economia e dell'occupazione del territorio. Il sisma
- sottolinea la Coldiretti - ha provocato danni per circa un miliardo nelle
campagne dell'Emilia e della Lombardia dove si produce oltre il 10 per cento
del Pil agricolo e dal quale partono verso l'Italia ed il resto del mondo le
più prestigiose produzioni agroalimentari nazionali, dal Parmigiano Reggiano al
Grana Padano, dall'aceto balsamico di Modena al prosciutto di Parma fino al
Lambrusco. Insieme ai prodotti - precisa la Coldiretti - sono state colpite seimila
aziende agricole, fienili, stalle, magazzini, impianti di trasformazione
alimentare, dal latte alla frutta, dal vino alla carne, ma anche gli impianti
dei consorzi di bonifica necessari per garantire la sicurezza del territorio.
EPIFANI PIU’ COMICO DI BERSANI: “SOSPENSIONE IMU E’ VITTORIA DEL PD”
Il Pd
produce, in serie, dei personaggioni che fanno clamorosamente ridere. Epifani
non è da meno (e oggettivamente non era difficile immaginarlo). Persino
sull’Imu (tema chiaramente sollevato dal centrodestra) ha detto un’incredibile
assurdità, come segnala Libero. Guglielmo Epifani prova a sfidare Silvio
Berlusconi. Il segretario Pd rivendica come vittoria dei democratici la
sospensione della rata Imu di giugno. Il Cavaliere, ha detto l’ex numero uno
della Cgil, «aveva chiesto che venisse restituita l’Imu del 2012 e non è così, aveva chiesto la
cancellazione e c’è invece una
sospensione e una riforma. Insomma, lui può anche
dire che ha vinto – è la sintesi del
leader Pd, che invita il Governo di Enrico Letta a focalizzarsi su lavoro e
sviluppo – ma non è così».
sabato 18 maggio 2013
NIENTE LIBERTA’ PER QUEL POLITICO. HA RAPPORTI CON I LEADER PDL.
Giuseppe
Villani, ex capogruppo Pdl in Regione Emilia Romagna
IN EMILIA L’EX CAPOGRUPPO REGIONALE
VILLANI E’ AGLI ARREST IDOMICILIARI DA GENNAIO. PER IL TRIBUNALE DEL RIESAME E’
NEGATIVO AVERE “AGGANCI” CONI VERTICI AZZURRI.
In effetti. Già, in effetti avere
amici che «contano», gente come Silvio Berlusconi o come Angelino Alfano,
giusto per buttare lì un paio di nomi, può essere un rischio. Può essere,
addirittura il mezzo migliore per inquinare prove o per reiterare un reato.
Anche se il «reo» sta a Parma e gli amici stanno a Roma. Anche se, magari, non
si sentono e non si vedono da mesi. Eppure. Eppure il trattamento
«preferenziale», riservato dalla magistratura al cittadino Luigi Giuseppe
Villani qualche perplessità potrebbe suscitarla. Ma veniamo ai fatti, giusto
per rinfrescare la memoria sulla vicenda.
È il 16 gennaio di quest'anno quando un altro terremoto giudiziario
sconquassa Parma. All'alba di quella mattina scatta, infatti, una vasta
operazione della Guardia di finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica
cittadina che passerà alla «storia» come l'inchiesta Public Money. Nel mirino
degli investigatori la campagna elettorale, apparentemente non proprio
limpidissima, per le amministrative del 2007 che sembrerebbe aver visto
svolazzare troppi soldi e troppi favori ingiustificati. Il risultato di quel
blitz è che finiscono agli arresti domiciliari per corruzione e peculato l'ex
sindaco Pietro Vignali, quindi Luigi Giuseppe Villani, consigliere e capogruppo
regionale del Pdl, nonchè vicepresidente per il Comune di Parma di Iren Mercato
spa ed ex coordinatore provinciale del Pdl. E ancora l'imprenditore Angelo
Buzzi, editore di Polis Quotidiano, consigliere e presidente del Cda di Iren
Emilia, immobiliarista e patron della squadra di calcio Crociati Noceto, e l'ex
presidente della Holding comunale, Stt, Andrea Costa. Un grande botto che produce un altrettanto
grande effetto mediatico, ma che semina subito
PRESENTAZIONE CONSIGLIERI TERRITORIALI ELETTI PDL COMUNE DI RAVENNA
Si è svolta stamattina presso la sala Maraldi
della Residenza Municipale la conferenza stampa di presentazione dei
consiglieri territoriali eletti dal PDL
Nel suo intervento introduttivo il capogruppo PDL
Nereo Foschini ha rappresentato tutte le perplessità del gruppo per le modalità
con le quali si sono svolte queste elezioni ricordando come la posizione del
PDL non sia mai stata quella di contrarietà all'esistenza di organismi di prossimità
ai cittadini, soprattutto per quanto riguarda il territorio del forese, essendo
Ravenna il Comune più grande d'Italia per estensione, ma ha invece espresso sin
dall'inizio il proprio disappunto sul meccanismo di elezione che poteva
direttamente essere quello di una nomina da parte dei gruppi consiliari
comunali, cosa che avrebbe fatto perdere meno tempo a tutti e avrebbe
ugualmente consentito la presenza di sensori sul territorio per tutti i gruppi
consiliari.
Nel suo intervento il coordinatore provinciale PDL
Alberto Ancarani ha espresso la propria soddisfazione per l'iniezione di forze
fresche nella classe dirigente del PDL, che ha inserito nei nuovi consigli
territoriali ben otto esponenti della Giovane Italia, il movimento giovanile
del PDL. Essi hanno così consentito di portare ad una media di età anagrafica
generale addirittura inferiore ai trent'anni per quanto riguarda tutti i
consiglieri territoriali. Ancarani ha inoltre voluto sottolineare lo spirito di
servizio e di collaborazione con il gruppo consiliare comunale anche in vista
delle amministrative del 2016.
Nel corso della conferenza stampa hanno preso la
parola brevemente tutti i consiglieri territoriali intervenuti.
venerdì 17 maggio 2013
9^ COMMEMORAZIONE CADUTI DI CERNAIETO: ANCHE UN BAGNACAVALLESE GAETANO GIOVANARDI.
ReggioNelWeb.it
11/05/2013 Alla
cerimonia -alle ore 12.00 presso il bosco di Cernaieto Trinità (Casina,
RE)- oltre al parroco sarà presente anche l’On. Deborah
Bergamini. Otto anni fa fu
installata per la prima volta la croce di Cernaieto, per ricordare dopo decenni
e decenni di totale oblio, i 23 morti gettati nella fossa comune, prigionieri
uccisi dai partigiani comunisti dopo la Liberazione. Militi della Rsi, ma anche
quattro ragazzi di 16 anni e due donne. La croce eretta in memoria dei
Caduti è stata abbattuta e danneggiata innumerevoli volte, ma sempre è stata
riparata e rimessa al suo posto. Oggi questo simbolo della pietà cristiana e
umana viene rispettato: un segno estremamente importante. Cernaieto è
diventato un piccolo sacrario, che parla al cuore di tutti, dove si prega per i
morti e dove si costruisce passo passo una riconciliazione, tanto difficile
quanto possibile. Otto anni fa la prima commemorazione: eravamo isolati,
circondati dalla diffidenza, dal disprezzo e anche dalle intimidazioni. Oggi,
dopo tutto questo tempo, possiamo dire che la croce di Cernaieto con la sua
silenziosa testimonianza, grazie al cuore e alla volontà di molte persone, ha
vinto la sua battaglia di pace. E’ stata la prima in territorio reggiano
ad essere innalzata per ricordare i Caduti della parte dei vinti, altre ne sono
seguite per ricordare le vittime delle stragi compiute nel dopoguerra. Gli
attentati, i danneggiamenti hanno avuto alla lunga l’effetto di far riflettere
molte persone e di creare una nuova consapevolezza trasversale, fra le persone
di ogni orientamento politico.
LA MAGISTRATA CHE COMMETTE FEMINICIDIO
LA REQUISITORIA DELAL BOCCASSINI E’ STATA SOLO L’ULTIMO ATTO DI
UNO STALKING MEDIATICO CHE DURA DA 3 ANNI. RUBY E LE ALTRE BOLLATE COME
PROSTITUTE SENZA AVER COMMESSO REATI
Annamaria
Bernardini de Pace - Il femminicidio può
essere anche mediatico. Per come si è proposta, quella delle «olgettine» è
stata una vera e propria strage di donne. Preceduta da uno stupro di gruppo. E
conclusasi con lo sterminio nella camera a gas di una impropria notorietà. Chiunque
è libero di pensare ciò che vuole e le ragazze in questione altrettanto libere
di fare ciò che preferiscono. L'unico limite per tutti è il reato. Non saprei
dire, tuttavia, chi merita di essere perseguito in questa brutta storia. Qual
è, cioè, il reato da sanzionare. La prostituzione in sé, infatti, quand'anche
ci fosse, nel caso che stiamo trattando, non è un reato. La diffamazione sì.
Soprattutto se di massa e indifferenziata. Ebbene, è palese che una trentina di
giovani ragazze, per quanto possano non essere condivisibili i loro scopi di
percorrere sentieri veloci per affermarsi nel mondo dello spettacolo, non
possono essere, tutte, bollate, urbi et orbi, come componenti di un «sistema
prostitutivo». In particolare Ruby, la vittima confezionata, non sarebbe
dovuta, con violenza, essere marchiata dalla certezza, affermata con prove quantomeno
fragili, di avere esercitato la prostituzione con un uomo potente e di avere
così raggiunto l'obiettivo interessato, sfruttando bellezza fisica, «furbizia
orientale» ed «extracomunitarietà». Tutte, peraltro, queste ragazze, l'una per
l'altra, «accusate» pubblicamente di essere coinvolte in un sistema difensivo
allestito e retribuito per nascondere la verità. Risultando, quindi, non solo
prostitute, ma anche bugiarde e colpevoli di falsa testimonianza.
giovedì 16 maggio 2013
PISAPIA CHOC. LE PICCONATE? COLPA DEI MILANESI
Era l’alba e le strade erano deserte. Ma il sindaco
se la prende con il quartiere e con le vittime che non hanno chiamato il 112. Come mai la polizia non è
stata allertata, essendocene abbondantemente il tempo, quando lo scatenato
picchiatore è diventato un feroce assassino? La risposta all'interrogativo
viene dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e da alcuni esperti. Pisapia
ritiene incomprensibile «che nessuno abbia avvisato le forze dell'ordine».
MOZIONE DI BAZZONI PER IL PORTO DI RAVENNA
Il prossimo 30 maggio scadrà il consigliere di
nomina regionale della "Sapir Porto intermodale di Ravenna", società
a "quasi totale proprietà pubblica", di cui la Regione
Emilia-Romagna, con oltre il 10 per cento del capitale sociale, è il secondo
socio di riferimento. Sono queste le premesse contenute in una mozione
presentata dal consigliere Gianguido Bazzoni (Pdl), in cui si legge che con
questa nomina, "anche a forte valore simbolico", la Giunta dovrà
"dimostrare la volontà a impegnarsi fino in fondo nella definizione e
gestione del futuro del Porto ravennate". Il documento impegna quindi
l'esecutivo regionale a individuare per la carica di consigliere della Sapir
una personalità che "possa contribuire a rafforzare il legame fra
l'Emilia-Romagna e il suo porto" e che garantisca "la piena
attuazione delle pari opportunità".
Nel testo si sollecita infine la Giunta a tenere uno stretto collegamento con chi sarà eletto nel Consiglio di amministrazione e a dedicare "ogni energia e risorsa possibile" allo sviluppo dello scalo.
Nel testo si sollecita infine la Giunta a tenere uno stretto collegamento con chi sarà eletto nel Consiglio di amministrazione e a dedicare "ogni energia e risorsa possibile" allo sviluppo dello scalo.
BERLUSCONI: TEOREMI, ILLAZIONI, FALSITA’ ISPIRATE DALL’ODIO. POVERA ITALIA!
La nota del
Presidente. “Non mi é stato possibile ascoltare la requisitoria. Ho letto le
agenzie. Che devo dire? Teoremi, illazioni, forzature, falsità ispirate
dal pregiudizio e dall’odio, tutto contro l’evidenza, al di là
dell’immaginabile e del ridicolo. Ma tutto é consentito sotto lo scudo di una
toga. Povera Italia!": Così si è espresso Silvio Berlusconi in una nota.
mercoledì 15 maggio 2013
SCELTA CIVICA VERSO L’IMPLOSIONE: MONTEZEMOLO DARA’ IL BEN SERVITO A MONTI
Scelta
Civica nel caos: 30 parlamentari sottoscrivono un documento per fare a pezzi i
vertici. Monti crolla nei sindaggi. E l'Udc Casini minaccia gruppi separati. Luca Cordero di Montezemolo è pronto
a dare il ben servito a Mario Monti.
L'Udc di Pier Ferdinando Casini minaccia gruppi separati. Una trentina di
parlamentari avrebbero sottoscritto un documento per fare a pezzi le scelte dei
vertici: Nel mirino proprio l’ex presidente del Consiglio che, riferiscono
fonti vicine al gruppo, "si
è disimpegnato dal partito" per portare avanti tutte le
trattative sulle nomine. Aria di burrasca tra i montiani che
vogliono silurare Monti. Nel mirino dei "malpancisti" è finito
proprio il Professore e la sua gestione totalitaria nel partito. Tanto che il
presidente della Ferrari minaccia di "strappare". Eppure, prima delle
elezioni, era stato uno dei promotori del movimento. Pur avendo
"incassato" la nomina di Carlo Calenda nel ruolo di viceministro allo
Sviluppo economico, di Pierpaolo Vargiu alla presidenza della commissione
Affari sociali alla Camera e di Gianluca Susta diventato nuovo capogruppo a
Palazzo Madma, l'associazione ItaliaFutura è infatti sul piede di guerra. Ma
non tutto è perduto per il Professore che già deve fare i conti coi sondaggi
che lo danno ai minimi storici. Sarebbe, infatti, in corso una mediazione per
ricucire lo strappo. Con Calenda e altri parlamentari che vorrebbero aprire un
dibattito, ma senza arrivare ad una spaccatura. Tra i firmatari del documento
ci sarebbe anche Andrea Romano, vicino al "signor Ferrari".
Montezemolo potrebbe, quindi, annunciare una sorta di "addio"
a Monti già nei prossimi giorni.
ANCARANI E SAVELLI: “CASELLO AUOSTRADALE DI CASTEL BOLOGNESE-SOLAROLO SENZA SE E SENZA M
UN COMMENTO DA CASTELBOLOGNESE, IN ATTESA DI QUELLO DI GALASSINI
" Domenico
Sportelli Castelbolognesei 13 maggio 2013 alle ore 12:55 Da cittadino di
Castel Bolognese vi dico che il casello autostradale si potrà anche fare, ma
che prima deve essere assolutamente realizzata la circonvallazione di Castel
Bolognese. A prescindere dal fatto che nutro fortissimi dubbi che le aziende
locali, in questa fase abbiano principalmente bisogno di un casello
autostradale e non di credito, ricerca, produttività, meno tasse e costi sul
lavoro, penso che un casello a ridosso della città aumenterà comunque il
traffico veicolare della via Emilia. Mi pare lapalissiano. Dite che la
circonvallazione è un problema dell’Anas? Certo, ma non solo. E’ un problema
per chi ha voglia di impegnarsi a risolverlo. Mi dite per quale ragione la
Regione dovrebbe essere esclusa dalla soluzione del problema circonvallazione
di Castello? E mi dite per quale ragione, se la società Autostrade ha
“compensato” i comuni del bolognese e dell’imolese con “rotonde”, raccordi,
ecc., per il transito della quarta corsia e per i caselli aggiunti in quel
tratto, non potrebbe fare la stessa cosa per Castel Bolognese?
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martedì 14 maggio 2013
IL FINANCIAL TIMES AVVERTE L’ITALIA: PER IL VOSTRO PAESE L’IMMIGRAZIONE E’ DANNOSA
Vista l’attuale composizione del governo, nella quale
spiccano il ministro Kyenge, al centro di numerossissime polemiche, e l’ex
sindaco di Padova Zanonato, molto vicino a Letta e, in passato, al centro di numerose
polemiche per aver “regalato” delle case ad alcune famiglie di nomadi,
non stupisce che sia passato in sordina quanto scritto sul Financial Times. La popolazione
straniera in Italia è triplicata dal censimento del 2001 , da 1,3 m a 4m.
Ciò significa che l’Italia sta importando un milione di stranieri ogni tre o
quattro anni. Se questo è un problema per l’Italia, sta agli italiani
dirlo. Ma sicuramente l’importazione di immigrati non è una soluzione al
crescente debito pro capite d’Italia.
Gli immigrati sono meno istruiti degli italiani che vanno a sostituire, così aggiungono meno valore alla produzione di ricchezza. Esportano buona parte dei loro risparmi attraverso rimesse, soldi sottratti al consumo interno. E nuove spese sono sostenute per prepararli al lavoro, come ad esempio corsi di lingua italiana o di consulenza legale
Gli immigrati sono meno istruiti degli italiani che vanno a sostituire, così aggiungono meno valore alla produzione di ricchezza. Esportano buona parte dei loro risparmi attraverso rimesse, soldi sottratti al consumo interno. E nuove spese sono sostenute per prepararli al lavoro, come ad esempio corsi di lingua italiana o di consulenza legale
TRISTIZIA DELLA DOTTORESSA ILDA
BOCCASSINI MOSSA DALL’ODIO, AL DI LA’ DEL RIDICOLO. POVERA
ITALIA!
QUANDO L’INGORANZA SALE IN CATTEDRA.
"Non mi è stato possibile ascoltare la
requisitoria. Ho letto le agenzie. Che devo dire? Teoremi, illazioni,
forzature, falsità ispirate dal pregiudizio e dall'odio, tutto contro
l'evidenza, al di là dell'immaginabile e del ridicolo. Ma tutto è consentito
sotto lo scudo di una toga. Povera Italia!": è il commento del leader del
Pdl Silvio
Berlusconi alla
richiesta di condanna a 6
anni avanzata dal pm di Milano Ilda
Boccassini, nel processo Ruby che vede il Cavaliere accusato di
prostituzione e concussione. Il processo sui rapporti tra
Silvio Berlusconi e Ruby e’ una “farsa, fatto sul nulla con un
dispendio di risorse spaventose. Nessun fallo di reazione da parte
nostra. Io non sono d’accordo con quanto ha detto Letta su quanto e’
avvenuto a Brescia: li’ c’e’ stato solo un attacco alla liberta’ di
manifestare. E’ lunare pensare che l’Italia debba fermarsi per un
processo di questo tipo. Se lo raccontassimo ad un marziano riderebbe. Non
credo che le farse incidano sulle cose serie come l’Imu e la cassa in
deroga
Il Pdl: "Assassinio mediatico" - Di "assassinio mediatico-giuridico", nella requisitoria della Boccassini "c'è un paradossale squilibrio fra l'obiettivo politico che è di prima grandezza, quello di spazzar via Berlusconi dalla scena politica italiana, e lo strumento usato che consiste in un occhio che cerca attraverso il buco della serratura di scrutare i particolari più pruriginosi e piccanti della vita privata dello stesso Berlusconi". Queste toghe, è l'accusa di Cicchitto, vogliono "rivoluzionare la vita politica italiana attraverso l'assassinio per via mediatico-giudiziaria del leader del centrodestra, per il quale hanno votato oltre 9milioni di italiani, fondando tutta l'operazione sulla per nulla provata ipotesi che egli abbia compiuto qualche atto sessuale con Karima El Mahroung". E se il presidente della commissione Finanze alla Camera Daniele Capezzone condivide ("La Boccassini ha gettato la maschera"), Altero Matteoli aggiunge il carico: "La condanna richiesta è lunare, gli argomenti, le parole e i toni utilizzati dal pm Boccassini per giustificarla sono inaccettabili. Esse sono la prova del pregiudizio contro Berlusconi e di una persecuzione politica intollerabile". Per Mariastella Gelmini, vicecapogruppo vicario Pdl alla Camera, la richiesta di interdizione dai pubblici uffici di Berlusconi rappresenta "l'auspicio di neutralizzare il Berlusconi politico".
Il Pdl: "Assassinio mediatico" - Di "assassinio mediatico-giuridico", nella requisitoria della Boccassini "c'è un paradossale squilibrio fra l'obiettivo politico che è di prima grandezza, quello di spazzar via Berlusconi dalla scena politica italiana, e lo strumento usato che consiste in un occhio che cerca attraverso il buco della serratura di scrutare i particolari più pruriginosi e piccanti della vita privata dello stesso Berlusconi". Queste toghe, è l'accusa di Cicchitto, vogliono "rivoluzionare la vita politica italiana attraverso l'assassinio per via mediatico-giudiziaria del leader del centrodestra, per il quale hanno votato oltre 9milioni di italiani, fondando tutta l'operazione sulla per nulla provata ipotesi che egli abbia compiuto qualche atto sessuale con Karima El Mahroung". E se il presidente della commissione Finanze alla Camera Daniele Capezzone condivide ("La Boccassini ha gettato la maschera"), Altero Matteoli aggiunge il carico: "La condanna richiesta è lunare, gli argomenti, le parole e i toni utilizzati dal pm Boccassini per giustificarla sono inaccettabili. Esse sono la prova del pregiudizio contro Berlusconi e di una persecuzione politica intollerabile". Per Mariastella Gelmini, vicecapogruppo vicario Pdl alla Camera, la richiesta di interdizione dai pubblici uffici di Berlusconi rappresenta "l'auspicio di neutralizzare il Berlusconi politico".
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PER TUTTI GLI UTENTI CHE PAGANO LA BOLLETTA PER LA FORNITURA DELL’ACQUA CORRENTE NON SERVITI DA IMPIANTI DI DEPURAZIONE. CE NE SONO ANCORA DA BRISIGHELLA A RAVENNA
NEI PROSSIMI GIORNI IL BLOG SI ATTIVERA’ PER DARE MAGGIORI INFORMAZIONI E LE DOMANDE
Con Decreto 30 settembre 2009, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 31 dell'8 febbraio 2010, il Ministero dell'Ambiente e
della Tutela del Territorio e del Mare ha individuato i criteri per la
restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio
di depurazione. Gli utenti non serviti da impianti di depurazione, ma che fino
ad ora hanno pagato la quota per il servizio di depurazione, possono fin da ora
richiedere il rimborso della quota di tariffa di depurazione pagata all'interno
della bolletta per la fornitura dell'acqua. Occorre evidenziare che il rimborso
delle somme non dovute non è automatico, indi per cui occorre attivarsi per
ottenere la restituzione del denaro pagato indebitamente. Oltretutto la
scadenza per effettuare la richiesta è ormai prossima, infatti chi non avanza
la richiesta entro ottobre 2013 perde ogni diritto. Il Decreto prevede anche la
massima diffusione informativa da parte delle società di gestione del Servizio
Idrico Integrato, cosa che secondo noi non è stata propriamente effettuata, in
quanto abbiamo riscontrato che molti utenti, che ne hanno diritto, non erano
affatto informati di questa possibilità. L'Unione Nazionale Consumatori svolge
il servizio di verifica e controllo degli utenti che hanno una fornitura idrica
e che hanno diritto a tale rimborso, verificando anche l'importo spettante ad
ogni utente. Nel caso in cui si ritenga di avere diritto al rimborso ma non si
rientra nell'elenco degli aventi diritto si può comunque proporre domanda.
Per qualsiasi informazione ci si può rivolgere alla sede di Faenza dell'Unione Nazionale Consumatori in Via Laderchi, 3 il Lunedì ed il Venerdì dalle 17.00 alle 20.00 - Telefono 0546/22611.
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