L’assessore Ronchini ha
risposto all’interrogazione del
consigliere Galassini (Pdl) circa la problematiche relative al digitale
terrestre presentata il 2 giugno 2012
e riferisce che la Provincia di Ravenna ha seguito con attenzione
le problematiche relative al passaggio al digitale terrestre in stretto
raccordo con la task force regionale
e che la questione continua ad essere seguita nei limiti , assai ristretti, di
competenza ed operatività consentiti dalle norme e dal mercato, di seguito si
risponde nell’ordine alle tre domande poste dall’interrogante.
1. La Provincia di Ravenna, venuta a conoscenza,
del mancato servizio di televisione digitale terrestre negli ex comuni della
Comunità Montana, del Lughese intende intervenire presso la Rai e il consiglio
Regionale e Governo affinché il servizio sia garantito a tutti i cittadini della
Provincia di Ravenna, prima di vendere le reti RAI.
La questione è più circoscritta perché non riguarda in
generale le reti RAI, che non sono in vendita. Riguarda piuttosto la messa
all’asta della frequenza UHF24 che nella nostra Regione consente la visualizzazione
di RAI 3 Regione senza interferenze con le televisioni regionali limitrofe
della RAI. Sinora, comunque, l’asta non è stata ancora effettuata.
Per
quanto riguarda invece la copertura del segnale digitale della RAI è opportuno
rimarcare che il Contratto di Servizio vigente con la RAI obbliga quest’ultima
alla copertura estensiva del territorio regionale limitatamente al MUX della
RAI contenente i tre canali storici (RAI 1, RAI 2 e RAI 3). Nel caso dei MUX
degli altri canali RAI disponibili sul digitale terrestre non è prevista la
totale copertura del territorio.
2. La Provincia di Ravenna solleciti la Rai
affinché garantisca che i servizi erogati, purtroppo con il canone, siano
garantiti a tutti i cittadini ravennati
Il cosiddetto canone RAI
è una tassa di possesso di apparati atti alla riproduzione di contenuti audio e
video destinata al finanziamento della RAI. Non può essere quindi utilizzato
come argomento per sollecitare la RAI a modificare la propria pianificazione,
che obbedisce esclusivamente ai vincoli fissati dal Contratto di servizio.
Proprio per questa ragione una eventuale sollecitazione della Provincia sarebbe
pertanto inutile. Ciò che invece si ritiene necessario è una modifica del
Contratto di servizio con la RAI e per questo profilo la Provincia
rappresenterà questa necessità in sede regionale.
3. La Provincia come può
intervenire affinché i servizi erogati, prima dalle reti private con
l’analogico, siano garantiti ora con il digitale terrestre.
La Provincia e gli altri
Enti territoriali non possono intervenire nell'ambito delle scelte operate da
soggetti privati, i cui investimenti obbediscono, come è noto, alle logiche del
mercato. Se la copertura è carente, ciò evidentemente è dovuto alle scelte di
un piano industriale di un operatore privato, rispetto al quale non esistono
strumenti normativi che consentano alle amministrazioni di regolarne gli
orientamenti e gli investimenti. Ciò che la Provincia può fare è rappresentare
la situazione e le aree di disagio alla Regione e al Corecom regionale. Cosa
che mi ripropongo di fare alla prima occasione (mi riservo, quale membro, di
parlarne anche alla prima riunione del Comitato permanente di indirizzo che si
interessa del sistema informativo regionale).
Anche domenica scorsa tanti ravennati non hanno visto la
partita della nazionale. la sinistra da la colpa all’ex governo Berlusconi per
la scelta del digitale, io credo invece manchi una pianificazione esatta degli
interventi della Rai. In compenso sono venuto a conoscenza che esiste un numero
verde per avere chiarimenti e risolvere i problemi (?) dalla Rai 800111555 invito tutti a
telefonare per vedere se la Rai si convince ad intervenire. A settembre
rivedremo la situazione. Il consigliere provinciale
Vincenzo Galassini
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