giovedì 5 luglio 2012

DIGITALE TERRESTRE, UN DISASTRO. LA PROVINCIA RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI GALASSINI: NIENTE DA FARE.



L’assessore Ronchini ha risposto  all’interrogazione del consigliere Galassini (Pdl) circa la problematiche relative al digitale terrestre  presentata il 2 giugno 2012 e  riferisce  che la Provincia di Ravenna ha seguito con attenzione le problematiche relative al passaggio al digitale terrestre in stretto raccordo con la task force regionale e che la questione continua ad essere seguita nei limiti , assai ristretti, di competenza ed operatività consentiti dalle norme e dal mercato, di seguito si risponde nell’ordine alle tre domande poste dall’interrogante.
1. La Provincia di Ravenna, venuta a conoscenza, del mancato servizio di televisione digitale terrestre negli ex comuni della Comunità Montana, del Lughese intende intervenire presso la Rai e il consiglio Regionale e Governo affinché il servizio sia garantito a tutti i cittadini della Provincia di Ravenna, prima di vendere le reti RAI.
La questione è  più circoscritta perché non riguarda in generale le reti RAI, che non sono in vendita. Riguarda piuttosto la messa all’asta della frequenza UHF24 che nella nostra Regione consente la visualizzazione di RAI 3 Regione senza interferenze con le televisioni regionali limitrofe della RAI. Sinora, comunque, l’asta non è stata ancora effettuata.
Per quanto riguarda invece la copertura del segnale digitale della RAI è opportuno rimarcare che il Contratto di Servizio vigente con la RAI obbliga quest’ultima alla copertura estensiva del territorio regionale limitatamente al MUX della RAI contenente i tre canali storici (RAI 1, RAI 2 e RAI 3). Nel caso dei MUX degli altri canali RAI disponibili sul digitale terrestre non è prevista la totale copertura del territorio.


2. La Provincia di Ravenna solleciti la Rai affinché garantisca che i servizi erogati, purtroppo con il canone, siano garantiti a tutti i cittadini ravennati
Il cosiddetto canone RAI è una tassa di possesso di apparati atti alla riproduzione di contenuti audio e video destinata al finanziamento della RAI. Non può essere quindi utilizzato come argomento per sollecitare la RAI a modificare la propria pianificazione, che obbedisce esclusivamente ai vincoli fissati dal Contratto di servizio. Proprio per questa ragione una eventuale sollecitazione della Provincia sarebbe pertanto inutile. Ciò che invece si ritiene necessario è una modifica del Contratto di servizio con la RAI e per questo profilo la Provincia rappresenterà questa necessità in sede regionale.
3. La Provincia come può intervenire affinché i servizi erogati, prima dalle reti private con l’analogico, siano garantiti ora con il digitale terrestre.
La Provincia e gli altri Enti territoriali non possono intervenire nell'ambito delle scelte operate da soggetti privati, i cui investimenti obbediscono, come è noto, alle logiche del mercato. Se la copertura è carente, ciò evidentemente è dovuto alle scelte di un piano industriale di un operatore privato, rispetto al quale non esistono strumenti normativi che consentano alle amministrazioni di regolarne gli orientamenti e gli investimenti. Ciò che la Provincia può fare è rappresentare la situazione e le aree di disagio alla Regione e al Corecom regionale. Cosa che mi ripropongo di fare alla prima occasione (mi riservo, quale membro, di parlarne anche alla prima riunione del Comitato permanente di indirizzo che si interessa del sistema informativo regionale).

Anche domenica scorsa tanti ravennati non hanno visto la partita della nazionale. la sinistra da la colpa all’ex governo Berlusconi per la scelta del digitale, io credo invece manchi una pianificazione esatta degli interventi della Rai. In compenso sono venuto a conoscenza che esiste un numero verde per avere chiarimenti e risolvere i problemi (?) dalla Rai  800111555  invito tutti a telefonare per vedere se la Rai si convince ad intervenire. A settembre rivedremo la situazione. Il consigliere provinciale Vincenzo Galassini

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