venerdì 19 ottobre 2012

ALTRO CHE PD, SONO TORNATI I COMUNISTI.


CAMBIANO I TEMPI, MA LA SINISTRA E’ SEMPRE QUELLA DI BOTTEGHE OSCURE
Salvatore Tramontano - Sotto sotto continuano ad alzare il pugno chiuso.  Cambiano i tempi, ma la sinistra è sempre quella di Botteghe Oscure. L’anima del Pd in questa stagione da autunno dei tecnici appare ancora più rossa. Il lato cattolico, bianco, da ex democristiani, sta perdendo la sua battaglia culturale per rendere questo partito qualcosa di diverso dall’ultimo clone dei post Pci. Franceschini e Fioroni fanno tappezzeria, la Bindi pretende che la si chiami presidente, ma la sua stella è in caduta libera, le sue ambizioni puntano al Quirinale, ma tra i suoi colleghi pochi la sopportano. Franco Marini è un vecchio signore con un passato da sindacalista e i prodiani vivono di rimpianti. L’unico con il Dna da democristiano che si sta giocando una partita da protagonista è Matteo Renzi, ma la sua identità si fonda più sul rinnovamento generazionale che sullo scudo crociato. La classe dirigente del Pd, e i cortigiani più o meno intellettuali, considerano Renzi un alieno, un virus berlusconiano da debellare. Non è un caso che l’Unità ,quotidiano del Pd, ma pur sempre fondato da An­tonio Gramsci, tratti il sindaco di Fi­renze come il nuovo nemico pubblico numero uno. Lo fa con un editoriale che liquida Renzi e la sua campagna di rottamazione con due parole: rozzo fascismo. Renzi il fascistoide, Renzi il berluscones, Renzi il liberista, Renzi come tutto ciò che in questo momento rappresenta il demonio per la sini­stra. Questo perché al di là di tutte le metamorfosi gli eredi del Pci sono sopravvissuti alla caduta del Muro e alla fine del Novecento. Passano gli anni ma restano e si sen­tono comunisti. Non il comunismo so­vietico, certo, ma figli comunque del­la variante berlingueriana, che fa com­promessi, ma non rinnega nulla del proprio passato. È come il richiamo della foresta. Bersani alla fine se deve scegliere tra Vendola e Casini si butta nelle braccia del primo e poi va a rac­cattare i voti dove può, tanto da ristam­pare la foto di Vasto riesumando il moribondo Di Pietro. L’obiettivo è sempre lo stesso, al governo con il vestito di Arlecchino e pazienza se poi non si riesce a governare. Moriranno da comunisti, ma con il volto nascosto dietro un’intera collezione di maschere.

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