INDAGATO ANCHE L’EX PARLAMENTARE (on.le e Sen.) SINDACO DI IMOLA PCI SOLAROLI
BOLOGNA – Dall'indagine per truffa nella quale è
coinvolta l'assistente storica del segretario nazionale del Pd Pierluigi
Bersani emerge
una continuità interessante. L'accusa sostiene che Zoia Veronesi, il nome
dell'assistente, continuava a essere pagata dalla Regione Emilia Romagna anche
se lavorare per Bersani. E così i Pm hanno aperto un fascicolo dopo un
esposto del deputato di Fli Enzo Raisi e del consigliere comunale Pdl Michele
Facci. Ma emerge che il suo ruolo di dirigente istituito ad hoc nel 2008 dalla
Regione non poteva essere tale per legge perché la segretaria non ha una
laurea, titolo obbligatorio almeno dal 2001 per i “dirigenti professional”. Come fa la segretaria di
Bersani a diventare dirigente nel 2008 se non ha la laurea? Nell'inchiesta è indagato
per abuso d'uffico anche l'ex Capo di Gabinetto di Errani Bruno Solaroli ex
on.le PD e sindaco di Imola.. Lo stesso particolare è emerso in un'inchiesta
giornalistica condotta da Affaritaliani sul Capo di Gabinetto del sindaco di
Bologna Virginio Merola, Marco Lombardelli. Anche lui in possesso
addirittura solo della terza media svolgeva l'incarico al Comune di Bologna con
un contratto di categoria D ma senza possedere la laurea, in questi casi
obbligatoria. Entrambi, sia Zoia Veronesi che Marco Lombardelli sono dei
funzionari e dipendenti del Pd. Dopo l'inchiesta giornalistica Lombardelli si è
dimesso. E dopo diversi esposti la Corte dei Conti sta indagando per valutare
l'eventuale danno erariale. Nel caso dell'assistente di Bersani il contratto è
stato siglato dal Capo di Gabinetto di Errani Bruno Solaroli. La giunta Errani
avrà pensato che non fosse un fatto importante visto che neanche il presidente in
persona
Vasco
Errani è in possesso della laurea. Lui stesso dalla seconda metà del 1993 al 1995
svolse il ruolo di dirigente presso la Presidenza della Giunta regionale
dell'Emilia-Romagna (prima di diventare presidente della Regione). Ma allora
non era per il nostro codice un reato. Resta solo l'abitudine anche se sono
cambiate le leggi? Difficile da capite. Dopo l'inchiesta sulla segretaria di
Bersani il ruolo del presidente Errani potrebbe diventare ancora più
vacillante. Il prossimo 7 novembre i giudici dovranno decidere se accogliere la
richiesta della Procura di Bologna di rinviarlo a giudizio per falso.
L'inchiesta a suo carico è dovuta a un finanziamento anomalo di 1 milione di
euro della regione al fratello Giovanni. Il presidente Vasco Errani si è
dichiarato innocente.
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