martedì 16 ottobre 2012

EMILIA ROMAGNA: PER PRESUNTO PECULATO, FALSO IDEOLOGICO, SPESE FOLLI, COSI’ IL CONSIGLIO REGIONALE RISCHIA DA SALTARE MA CI SONO ANCHE ALTRI FATTI COME………


Ieri abbiamo riportato la nota del Fatto Quotidiano sulla Regione Emilia Romagna, vorremmo aggiungere altri motivi come i milioni alla cooperativa Terre Emerse, denunciato dal consigliere Filippi che aveva  chiesto, a viso aperto, mentre altri tacevano o fingevano di non sapere, che la cooperativa rossa Terremerse, presieduta dal fratello di Vasco Errani, Giovanni, indagato per truffa, restituisse alla Regione Emilia Romagna la somma di 1 milione di Euro che la stessa aveva incassato, come forma di finanziamento pubblico, nonostante non avesse rispettato le regole e presentato documenti non veritieri. non per ragioni partitiche o ideologiche, ma solo per una questione di giustizia e per contrastare un uso illegittimo di soldi pubblici, che sono, prima di tutto, soldi dei cittadini contribuenti. Oppure  quello  relativo allo scandalo Miccoli (Immobiliare Forlimpopoli).  discussa in consiglio regionale il 5 giugno 2012 scorso, con la richiesta di un atto ispettivo (segnalato alla Giunta dal consigliere Filippi) di un dipendente del Servizio di bacino dell’area di Ravenna che aveva istituito due società immobiliari, delle quali era presidente. Curava, quindi, con queste società immobiliari facendo i propri interessi e non quelli della Regione, le società immobiliari create da questo dipendente, causa crisi e altre difficoltà di mercato, sono fallite, mettendo sul lastrico tredici famiglie che si sono fidate del buon nome della Regione. Questo dipendente infedele, infatti, diceva di lavorare in Regione così da sembrare una persona seria, con i documenti in regola per fare quello che faceva al termine ha abbandonato l’incarico, ma non è stato preso alcun provvedimento e, per di più. questo dirigente infedele ha ricevuto dall’assessorato competente un premio di produzione di circa 13.859 euro. Questo dirigente è stato infedele, ma non è stato licenziato. Ha utilizzato le ore lavorative per fare un altro mestiere e doveva essere punito. Se fosse stato un dipendente di un’azienda privata sarebbe stato licenziato chiedendo anche i danni causati,ma la Regione Emilia-Romagna gli dà un premio. Una vergogna che si premi un dirigente che ruba. Non si dà un premio a un dirigente che ruba, e invece è stato così e nessun assessore e/o dirigente  pubblico ha pagato i danni ma solo le tredici famiglie. Interverrà la magistratura contabile (Corte dei conti) e/o con tutte le inchieste e i fascicoli aperti, la Procura di Bologna sull'uso "disinvolto" dei soldi pubblici in Regione

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