Ieri abbiamo
riportato la nota del Fatto Quotidiano sulla Regione Emilia Romagna, vorremmo
aggiungere altri motivi come i milioni alla cooperativa Terre Emerse, denunciato
dal consigliere Filippi che aveva chiesto, a viso aperto, mentre altri tacevano
o fingevano di non sapere, che la cooperativa rossa Terremerse, presieduta dal
fratello di Vasco Errani, Giovanni, indagato per truffa, restituisse alla
Regione Emilia Romagna la somma di 1 milione di Euro che la stessa aveva
incassato, come forma di finanziamento pubblico, nonostante non avesse
rispettato le regole e presentato documenti non veritieri. non per
ragioni partitiche o ideologiche, ma solo per una questione di giustizia e per
contrastare un uso illegittimo di soldi pubblici, che sono, prima di tutto,
soldi dei cittadini contribuenti. Oppure quello
relativo allo scandalo Miccoli (Immobiliare Forlimpopoli). discussa in consiglio regionale il 5 giugno
2012 scorso, con la richiesta
di un atto
ispettivo (segnalato alla Giunta dal consigliere Filippi) di un dipendente del
Servizio di bacino dell’area di Ravenna che aveva istituito due società immobiliari,
delle quali era presidente. Curava, quindi, con queste società immobiliari
facendo i propri interessi e non quelli della Regione, le società immobiliari
create da questo dipendente, causa crisi e altre difficoltà di mercato, sono
fallite, mettendo sul
lastrico tredici famiglie che si sono fidate del buon nome della
Regione. Questo dipendente infedele, infatti, diceva di lavorare in Regione
così da sembrare una persona seria, con i documenti in regola per fare quello
che faceva al termine ha abbandonato l’incarico, ma non è stato preso alcun
provvedimento e, per di più. questo dirigente infedele ha ricevuto dall’assessorato
competente un premio di produzione di circa 13.859 euro. Questo dirigente è stato infedele, ma non è
stato licenziato. Ha utilizzato le ore lavorative per fare un altro mestiere e doveva
essere punito. Se fosse stato un dipendente di un’azienda privata sarebbe stato
licenziato chiedendo anche i danni causati,ma la Regione Emilia-Romagna gli dà un premio. Una vergogna che
si premi un dirigente che ruba. Non si dà un premio a un dirigente che ruba, e
invece è stato così e nessun assessore e/o dirigente pubblico ha pagato i danni ma solo le tredici
famiglie. Interverrà la magistratura contabile
(Corte dei conti) e/o con tutte le inchieste e i fascicoli aperti, la
Procura di Bologna sull'uso "disinvolto" dei soldi pubblici in
Regione
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