mercoledì 3 ottobre 2012

L’EVASORE FISCALE E’ LO STATO, QUINDI E’ VERO! E’ COLPA DEGLI EVASORI.


Nel decreto Salva Italia, il governo Monti ha deciso di accorpare l’Inps (versamenti dei lavoratori del settore privato) e l’Inpdap (versamenti dei lavoratori del settore pubblico). E indovinate un po’? C’è un buco di 10 miliardi di euro nei conti dell’Inpdap. O meglio, lo STATO non ha versato i contributi all’Inpdap per 10 miliardi di euro, e ora cari contribuenti dell’Inps ve ne dovrete fare carico VOI. Eh si proprio voi che siete chiamati a versare un inferno di contributi per una pensione già oggi miserabile e niente affatto certa . Sapete perché lo Stato non ha versato i contributi? no? Per taroccare i conti pubblici di fronte all’Europa. Il bello è che pare (da un articolo di Panorama) che nel palazzo lo sapessero tutti, mi chiedo se lo sanno anche i tedeschi? da Panorama Nessun allarme, nessun problema”. Con queste parole il ministro del welfare Elsa Fornero e il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, hanno voluto tranquillizzare l’opinione pubblica sulla sostenibilità del sistema pensionistico italiano, dopo le notizie pubblicate dal Corriere della Sera sugli effetti dell’accorpamento dell’Inpdap, l’istituto di previdenza dei dipendenti pubblici. Dal gennaio scorso, con l’approvazione del decreto Salva-Italia a opera del governo Monti, questo ente è stato infatti inglobato dallo stesso Inps, allo scopo di ottenere consistenti risparmi sui costi amministrativi e del personale (20 milioni di euro già nel 2012). Si tratta di un’ottima soluzione che, tuttavia, ha messo in luce una realtà che molti conoscevano da tempo: l’Inpdap ha portato in dote al nuovo Super-Inps un passivo gigantesco, cioè circa 6 miliardi di euro di disavanzo finanziario e oltre 10 miliardi di deficit patrimoniale. “I dati erano tutti conosciuti e non rappresentano una novità”, ha detto oggi la Fornero parlando a un convegno a Torino. Il buco dell’Inpdap, che esiste da tempo, era già infatti previsto nell’ultimo rapporto annuale dell’Inps e verrà coperto dai trasferimenti statali, come è sempre avvenuto da qualche anno a questa parte. Alla base del rosso miliardario, ci sono diverse ragioni: la prima deriva da un artificio contabile che, come ha spiegato Giuliano Cazzola, deputato del Pdl e vice-presidente della Commissione Lavoro alla Camera, è stato adottato nei decenni scorsi per non incidere troppo sul debito pubblico. Di regola, infatti, gli enti dello stato devono versare all’Inpdap i contributi pensionistici dei propri dipendenti. Questi trasferimenti di denaro, però, sono stati classificati dal punto di vista contabile come anticipazioni di tesoreria e non come versamenti previdenziali, in modo da non accrescere troppo il debito pubblico. Il che, dal punto di vista formale, ha trasformato l’Inpdap da ente creditore dello stato centrale a ente debitore. I nodi alla fine sono venuti al pettine e, nel bilancio dell’istituto, si è creato un consistente deficit……” rischio calcolato


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