Manca meno di un mese al primo
compleanno dei Prof. Il 18 novembre 2011, infatti, Mario Monti e i suoi
ministri incassavano la fiducia (record di ogni tempo nella storia della
repubblica con 556 sì) della Camera. Da quel giorno, il debito pubblico italiano ha preso a
galoppare all’impazzata: roba che, a confronto, il Cavaliere e i suoi erano dei
ronzini stanchi. Il dato, l’ultimo di una lunga serie e che smentisce il
“miracolo” di cui Monti e i suoi si vantano a chiacchiere, arriva da
un’indagine del Centro studi Unimpresa (Associazione di categoria delle micro,
piccole e medie imprese), che ha preso in esame l’andamento del debito pubblico
nostrano nel corso degli ultimi due anni: 2011 e 2012. Dice Unimpresa che egli
ultimi 24 mesi il debito pubblico italiano è cresciuto di quasi 126 miliardi di
euro, passando da 1.849 miliardi a 1.975 miliardi (assai vicino alla soglia
“psicologica” dei 2.000 miliardi). Dei
126 miliardi accumulati tra il mese di settembre 2010 e lo scorso agosto, oltre
il 66%, pari a 83,9 miliardi, si riferisce agli ultimi 12 mesi;
fino a settembre 2011, invece, il «buco» nei conti statali del Paese era
aumentato di 41,8 miliardi. Nei primi otto mesi del 2012, il buco è aumentato
di quasi 70 miliardi, con una media di 8,6 miliardi al mese, cioè 282 milioni
di euro al giorno. Tale media giornaliera scende a 152 milioni di euro se si
guarda a tutto il 2011, governato fino ai primi di novembre da Berlusconi. “Con questi dati – spiega il presidente di
Unimpresa, Paolo Longobardi – non vogliamo entrare in polemica con la politica
e in particolare col Governo guidato dal professor Mario Monti. Tuttavia, come
molti osservatori in questa fase cerchiamo di contribuire al dibattito con gli
addetti ai lavori in una fase delicatissima per il futuro del Paese”. Libero
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