L’EMILIA TORNA AI TEMPI DEI DUCATI E LA ROMAGNA DIVENTA VISIBILE
Arriva un passo in avanti sulla strada della
provincia unica romagnola: ieri il Comitato delle autonomie locali, che
raggruppa gli enti amministrativi della regione, ha dato parere positivo a uno
schema di riordino delle Province, che comprende anche l’unione di Ravenna,
Forlì-Cesena e Rimini. La proposta è stata approvata senza voti
contrari, solo con alcune astensioni, tutte di parte emiliana: sembra insomma
che anche i dubbi riminesi siano stati, per ora, messi da parte. «Il parere del
Cal è ampiamente condiviso — commenta il presidente della Provincia Claudio
Casadio — e la Regione lo farà suo. Da qui inizia il percorso per costruire un
vero sistema istituzionale, sulla base delle leggi che dovranno essere
approvate: il quadro normativo è ancora incerto ». Inizialmente, infatti, il
decreto sulla revisione di spesa assegnava ai nuovi enti le sole competenze
su trasporti, viabilità e ambiente, a cui è stata aggiunta l’edilizia
scolastica. Tutto il resto dovrebbe passare ai Comuni e alle Regioni. Si tratta
di aspetti importanti anche per chi, nell’ente di piazza dei Caduti, ci lavora:
la Provincia conta 461 dipendenti, divisi in nove unità organizzative. In
teoria dovrebbero ‘migrare’ i dipendenti dei settori cultura, formazione e
politiche agricole, e parte dei lavoratori delle altre unità. Ma molto resta
ancora da stabilire. «Alcune politiche non possono essere rinchiuse in ambito
municipale, ma richiedono una scala più ampia — dice Casadio —. Penso, ad
esempio, all’agricoltura, alla sanità, al turismo ». Fonte Il Resto del Carlino
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