Il paragone fra certi p.m. di Magistratura Democratica e gli estremisti della
Brigate Rosse è sicuramente improprio ma il fanatismo e la propensione agli
affari degli uni e degli altri è sicuramente simile. Ilda Boccassini appartiene a una delle famiglie di magistrati più
corrotte della storia d’Italia. Suo zio Magistrato Nicola Boccassini fu arrestato e condannato
per associazione a delinquere, concussione corruzione, favoreggiamento e abuso
di ufficio perchè spillò con altri sodali e con ricatti vari 186 milioni di
vecchie lire a un imprenditore. Anche suo padre Magistrato e suo cugino acquisito Attilio Roscia furono inquisiti. Suo
marito Alberto
Nobili
fu denunciato alla procura di Brescia da Pierluigi Vigna, Magistrato
integerrimo e universalmente stimato per presunte collusioni con gli affiliati
di Cosa Nostra che gestivano l’Autoparco Milanese di via Salamone a Milano. Non
se ne fece niente perchè la denuncia finì nelle mani del giudice Fabio
Salomone, fratello di Filippo Salomone, imprenditore siciliano condannato a sei
anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. L’Autoparco
milanese di via Salomone era un crocevia di armi e di droga ha funzionato per 9
anni di seguito (dal 1984 al 1993), fu smantellato dai magistrati fiorentini e non
da quelli milanesi e muoveva 700 milioni di vecchie lire al giorno. A Milano
tutti sapevano che cosa si faceva lì dentro. Visto ciò che è emerso a carico
del marito per l’Autoparco e visto ciò che sta emergendo a carico del giudice
Francesco Di Maggio (anche lui della Procura di Milano) relativamente alla
strage di Capaci anche il suo trasferimento a Caltanisetta nel 1992 appare
sospetto.
In realtà a quel tempo sei magistrati massoni
della Procura di Milano appoggiavano il progetto di Riina e Gardini, i
quali erano soci, di acquisire Eni e poi di fondare Enimont e quindi da un lato
favorivano l’acquisizione di denaro da parte di Cosa Nostra tutelando
l’Autoparco (700.000.000 di vecchie lire al giorno di movimento di denaro)
tutelando i traffici con il c.d. metodo Ros (502.000.000 di euro di ammanchi) e
simulando con altre inchieste minori (Duomo Connenction, Epaminonda) un
contrasto alla mafia che in realtà non c’era, dall’altro con Di Maggio
intervennero pesantemente in Sicilia già nel 1989 per contrastare un attacco
della FBI americana contro i corleonesi attraverso il pentito Totuccio Contorno
e facendo ricadere la responsabilità delle lettere del corvo su Falcone, poi
attentato simulatamente dalla stessa Polizia. Poi nel 1992 sempre con uomini di
Di Maggio contribuirono alla strage di Capaci ove morì Giovanni Falcone il
quale si opponeva acchè il progetto Enimont, a quel tempo gestito da Andreotti
e da Craxi, tornasse nelle mani di Gardini e di Riina.
Ora è noto ormai che anche le Brigate Rosse
eseguirono il sequestro Moro per affarismo e rifiutarono dieci miliardi di
vecchie lire da parte del Papa Paolo VI per liberare Aldo Moro perchè qualcun
altro le remunerò di più. Napolitano ha ben fatto appello più volte a questi
Magistrati di moderarsi.
Palamara non c’entra niente con questo discorso
perchè è un buon Magistrato ed è affiliato a Unicost, una corrente di
magistrati seri e responsabili e non a M.D.
Il tutto sembrerebbe discutibile se il parente che
si è messo in condizione di essere criticato fosse solo uno . Ma qui i parenti chiacchierati
sono tre.
Fra l’altro osservo che Alberto Nobili, dopo che si è separato dalla Boccassini, è
tornato a essere un magistrato stimato, per cui viene il dubbio che nei casini ce
lo abbia messo lei.
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