E’ l’Italia dei privilegi, quella in cui vediamo,
subendola, una forte e vergognosa disparità tra chi è protetto dalla legge, pur guadagnando bene, e chi nonostante
i bassi stipendi non ha potuto incrementare di un solo euro il proprio salario,
come segnala Libero Che differenza c’è tra un magistrato e un prof della scuola
statale? Nessuna verrebbe da dire. Nel senso che entrambi svolgono una funzione
di utilità pubblica e sono inseriti, come categoria si intende, nel mare magnum
della Pa. Vero, ma solo in parte. Perché per gli insegnanti, che detto per inciso
guadagnano in media molto di meno, dal 2010 è scattato il blocco degli aumenti
contrattuali. Mentre per i giudici la crisi e la spending review non sono mai
esistiti. Una riforma del 1993 ha escluso
alcune figure dalla contrattazione della Pa». Di chi stiamo parlando? «Dei magistrati, appunto, ma anche dei prefetti, dei professori universitari e degli addetti al consolato dalla
segreteria in su»
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