Il Pdl si muove per il suo capo dopo il no della
Consulta al legittimo impedimento e avverte il premier per bocca di Sandro Bondi: «C'è qualcosa nelle
parole di Enrico Letta che non mi convince. Entro certi limiti capisco la sua
necessaria prudenza e la sua felpata capacità di dissimulare, ma ci sono
questioni storiche, politiche e umane, su cui non si può democristianamente
glissare». Bondi ricorda all'inquilino di Palazzo Chigi che una delle questioni
da gestire con diverso profilo è «la sorte, ad esempio, di un leader politico
come il Presidente Silvio Berlusconi, vittima da decenni di una barbara
attenzione giudiziaria, grazie al quale l'attuale governo si è costituito così
come quello precedente di Monti». Altro argomento caldo per il coordinatore
Pdl, sempre riferendosi a Berlusconi, è «la questione della sua presunta
ineleggibilità, così come altre questioni dirimenti non solo per il futuro del
governo ma per il futuro dell'Italia». Questi problemi, avverte Bondi,
«richiederebbero giudizi politici intellettualmente onesti e coraggiosi anche
da parte del presidente del Consiglio».
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