Una vecchia storia, quella
dell'eredità politica di Silvio
Berlusconi: chi può prenderne lo scettro? Rebus quasi
irrisolvibile, come si era capito nei mesi in cui il Cav aveva mollato dopo la
caduta del suo ultimo governo, quando il Pdl nei sondaggi stava colando a
picco. Così, quando si prova a risolvere il rebus quasi irrisolvibile,
ciclicamente si ripresenta una possibilità: Marina,
la figlia "prediletta", apprezzatissima da papà, dalle gerarchie
pidielline, e anche dall'elettorato di centrodestra. All'indomani della
sentenza del processo Ruby,
la stangata con cui il tribunale di Milano cerca di condannare l'ex premier
all'ergastolo politico, ecco ripresentarsi il nome di Marina. Lo fa
"l'uomo che sussurrava ai potenti", Luigi
Bisignani, mister P4, mediaticamente più attivo che mai. Parla
a Un Giorno da Pecora,
su Radio Due, e spara: "Ieri sera ad Arcore c'è stata una cena e credo che
lì Berlusconi si sia convinto che la figlia Marina sia la sua erede". "E' stata testata" - "Io
non ero presente alla cena - ha specificato Bisignani -, ma c'erano i
familiari, Piersilvio, Marina e Barbara. Poi Francesca Pascale e l'avvocato
Ghedini. Il piglio e la forza che Marina Berlusconi ha messo in quella cena ha
convinto tutti che il vero erede è lei. D'altra parte - prosegue -, in tutte le
grandi democrazie, per esempio negli Stati Uniti, ci sono delle dinastie: quella dei
Bush, quella dei Kennedy". Interpellato da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, i conduttori della
trasmissione, Bisignani rivela che Marina "è stata fatta testare, è stato
fatto anche un sondaggio coi parlamentari del Pdl che è andato molto bene. E
poi - aggiunge - c'è un altro fatto: loro cercavano un imprenditore. E Marina è
un grande imprenditorie". Mister P4 spende poi qualche consiglio, si
rivolge a Silvio Berlusconi: "Sbaracca tutto, fidati dell'unica persona di
cui ti fidi, che è Marina. A quel punto devi rifare una Forza Italia con
Marina", un "nome da spendere anche in funzione anti-Renzi".
Il
partito di Marina - Nel novembre del 2012, agli sgoccioli del
governo Monti, quando Berlusconi meditava sulla possibilità di ricandidarsi, il
nome di Marina circolò con insistenza. Fu però lei a smentire la possibilità:
"E' un'ipotesi che non esiste.
Continuo a fare la presidente di Fininvest e Mondadori". E così fece. Ma
ora le carte in tavola sono nuovamente cambiate. Con il padre stretto
nell'assedio giudiziario - e lei furiosa vogliosa di riscatto: "Si è voluto
sfregiare un nemico politico", ha commentato dopo la sentenza - riprende
piede l'ipotesi di un suo impegno politico. La prima a commentare
l'indiscrezione è stata Laura Comi,
europarlamentare azzurra: "Sarebbe un'ottima prospettiva. Spero che la
rivelazione di Bisignani non sia una battuta giornalistica ma corrisponda al
vero". Ma tra gli azzurri sono in tanti a "tifare" per Marina,
in primis l'altrettanto imprenditrice Daniela
Santanchè, ma anche Laura
Ravetto, che dieci giorni fa ha affermato: "L'erede di
Berlusconi è Marina". Dello stesso parere, tra gli altri anche Michaela Biancofiore, secondo cui
Marina è la "Renzi, molto più seria, preparata e affidabile" del
centrodestra. "Di fronte a una sua discesa in campo - ha aggiunto -, con
dietro un padre oggi ancora più amato dal popolo italiano, non ci sarebbe
speranza per nessun altro di conquistare il governo del Paese".
Nessun commento:
Posta un commento