mercoledì 19 giugno 2013

LE GIUSTE RIFLESSIONI DI BERLUSCONI


   Bisogna andare a Bruxelles e non per battere i tacchi  (Signorsì, signora Maestra! Come faceva Monti) ma per rimettere a posto le cose e sforare se necessario il limite del 3% di deficit e il fiscal compact per far partire l'economia.
Tanto nessuno ci manderà fuori da Ue e moneta unica. Siamo i terzi finanziatori di tutta la baracca europea
Bisogna dire a quei signori: Noi siamo in questa condizione perché ci avete cacciato voi con la vostra dannata politica di austerità. Dobbiamo rimettere a posto le cose, da qui in avanti il limite del 3 per cento all'anno e il fiscal compact ve lo potete dimenticare.
Ci volete mandare fuori dalla moneta unica?  Fatelo.
Ci volete mandare fuori dall'Unione europea?  Ma no. 
Vi ricordiamo che noi versiamo 18 miliardi all'anno e ce ne ridate indietro solo 10.
Ma chi sarà mai che ci manda fuori dall'una e dall'altra?
Pane al pane, vino al vino.
L'aumento dell'Iva secondo gli economisti che hanno la testa sulle spalle non porterebbe maggiori entrate all'erario ma un calo per la diminuzione dei consumi e aumenterebbe la sfiducia.
Si dice che il governo stia affannosamente cercando 8 miliardi: ma da quando in qua, in un'azienda, non si possono tagliare i costi dell'1%?  È ridicolo che non si riescano a trovare questi fondi.
L'economia é a rischio collasso per cercare di star dentro a quel 3% del rapporto deficit-Pil. Ecco perché, si potrebbe pure «sforare». L’hanno fatto tutti, perfino la Germania. Non è che muore qualcuno se invece del 2,9 si arriva al 3,1. Anzi è vero il contrario.

Invece c’è della gente come Flavio Zanonato, un Ministro che non c’entra un accidente con le tasse, il quale frena sul congelamento dell'Iva e attacca il governo Letta, pur facendone parte, solo per farlo cadere per far contento Bersani, che continua a cullarsi nella puerile illusione di un suo governo coi grillini, quella stessa chimera per cui si è reso ridicolo per cinquantacinque giorni

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