"Il
Popolo
della Libertà resterà
come coalizione dei partiti del centrodestra.
Forza Italia
ne farà parte e io temo che sarò ancora chiamato ad essere il
numero uno". Parole di Silvio
Berlusconi
che conferma quindi il ritorno allo 'spirito del 94', a quella Forza
Italia che tante soddisfazioni ha dato, a livello elettorale e non
solo, e che non è mai definitivamente uscita dal cuore del leader
del Pdl e del centrodestra. Ritorna
Forza Italia -
Le voci di una rinascita di Forza Italia erano state confermate,
qualche giorno fa, dal segretario del Pdl
Angelino Alfano
e dal falco del partito Daniela
Santanché.
Il Pdl, ad ogni modo, ci sarà ancora, sarà la cornice all'interno
della quale far confluire il popolo del centrodestra. Ma l'anima, il
cuore pulsante del nuovo progetto, è Forza Italia. Ciò non vuol
dire, come pure si maligna, che il Pdl sia destinato a fare da bad
company.
Al contrario: Berlusconi sa che con la sola Forza Italia non
riuscirebbe a raggiungere i fasti di un tempo, quando in alleanza con
An
e la Lega
ha più volte sfiorato il 50%. Ma
il Pdl resta e serve - Ecco
allora la funzione del Pdl: attrarre quell'elettorato moderato, non
tifoso, che non sempre ha votato Berlusconi, ma che allo stesso tempo
non ha nessuna voglia di lanciarsi in un abbraccio mortale con la
sinistra. E' inutile nasconderlo: nonostante la rimonta impressionate
di cui è stato capace alle scorse politiche, il Pdl ha lasciato per
strada una larga fetta di elettorato, che ha preferito votare Beppe
Grillo
o, peggio, darsi alla macchia, andando a riempire il serbatoio
dell'astensionismo. Recuperare questi elettori è compito del Pdl. A
Forza Italia dare voce all'elettorato movimentista, quello voterebbe
Berlusconi sempre e comunque. Una grande soddisfazione una battaglia
che abbiamo sempre sostenuto. Galassini, Ridolfi, Bazzoni
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