giovedì 10 novembre 2011

BRUNETTA: “COMUNQUE VADA, ABBIAMO VINTO”

CONTA LA SUA INIZIATIVA IL PREMIER HA DATO UN SEGNALE ALL’EUROPA E MESSO NELL’ANGOLO L’OPPOSIZIONE



Il Ministro Renato Brunetta dopo l’annuncio del premier Silvio Berlusconi, spiega in un’intervista a Il Gazzettino, come questa iniziativa abbia dato un chiaro segnale all’Europa, mettendo però allo stesso tempo all’angolo le opposizioni. Ministro Brunetta, dunque Berlusconi si dimette.  “Si dimetterà una volta approvato il provvedimento che realizza gli impegni presi con l’Europa. Una soluzione geniale, generosa e lungimirante, che rassicura i mercati e l’Europa e mette all’angolo l’opposizione”. Alla Camera la maggioranza si ferma a 308, i non votanti sono 321, Bersani intima le dimissioni al premier, lui prende atto che non ha più i numeri e lei dice che ad essere all’angolo è l’opposizione? “Bersani alla Camera ha fatto l’ennesimo gioco di prestigio annettendosi i voti degli assenti. In realtà l’opposizione è sempre minoranza, ed è d’accordo solo sul cacciare Berlusconi ma non su un programma di governo. Spero che si apra al più presto una campagna elettorale chiarificatrice, in cui dirò che il mio programma è l’agenda europea. E Bersani cosa dirà? Due terzi del Pd, Vendola e Di Pietro sono contrari a quell’agenda. Per sostituire Berlusconi ci vuole altro che i voti fantasma degli assenti. Ci vuole un accordo, che l’opposizione non ha. E non ha neanche i numeri: se si fosse contata senza trucchi, senza contare gli assenti per malattia o altro, si sarebbe fermata a 301. E il governo, senza quelle assenze, sarebbe a 311”. I voti sul tabellone sono stati 308. “Non nego che la maggioranza abbia subìto una contrazione. Per questo la mossa di Berlusconi è geniale. Dà un grande segnale ai mercati, di responsabilità e di coerenza. Ma mette anche all’angolo l’opposizione, la quale perde ogni potere di strumentalizzazione della crisi perché a questo punto o dice di sì alla legge di stabilità oppure è un’opposizione sfascista. In questo mese che manca di qui a Natale, se i mercati migliorano è merito nostro, delle nostre misure. E se i mercati continuano a peggiorare, allora vuole dire che il problema non era Berlusconi”.

E quindi? “Quindi alla fine di questa duplice opzione, secondo me la maggioranza sarà ricompattata e avrà anche recuperato pezzi, perché la generosa mossa di Berlusconi va incontro a molte delle preoccupazioni avanzate dai malpancisti, che secondo me sono in gran parte in buona fede. E se la maggioranza si ricompatta, sarà ben difficile proporre papocchi, governicchi e inciuci. O riprende questa maggioranza, e vediamo con quale premier, o si va alle elezioni”.Berlusconi ha detto: elezioni e basta. Niente nuovo governo e men che meno un altro premier. “Berlusconi ha creato una situazione win-win: comunque vada, abbiamo vinto. Lui incassa le misure che l’Europa vuole, ricompatta la maggioranza. Metti che qualcuno rinsavisca e si riformi un’area maggioritaria stabile…”.Con i malpancisti, forse. Ma che Fini e Casini tornino all’ovile è fantapolitica.“Se non si riforma una maggioranza solida, andiamo alle elezioni a testa alta e le vinciamo”. Può darsi. Ma queste dimissioni annunciate hanno tempi lunghi. Troppo lunghi, per l’opposizione e forse anche per il Quirinale. “Entro il 18 la legge di stabilità viene approvata al Senato. Alla Camera può essere approvata tra una e tre settimane e quindi si arriva a dicembre, massimo fine dicembre”. E non è troppo? Non si manda ai mercati un ulteriore segnale d’incertezza, un mese ed oltre con un premier dimissionario? “Dimissionario? Berlusconi non ha dato le dimissioni, è nel pieno dei suoi poteri e il governo pure. Non c’è stato alcun voto di fiducia. Le dimissioni verranno dopo l’approvazione della legge di stabilità, proprio nella preoccupazione di rassicurare i mercati”. Però l’opposizione, e si dice anche Napolitano, vogliono sciogliere il nodo più rapidamente. “Sarà una decisione veloce, compatibilmente con le regole del Parlamento. Al Senato la legge verrà approvata entro la prossima settimana, poi passa alla Camera. Tra commissione e aula, dipende anche dai gruppi parlamentari, ci si può mettere una settimana, due o tre, e si arriva a Natale. E a quel punto Berlusconi dice: missione compiuta, ho tenuto fede agli impegni”. Dunque, dimissioni a Natale. E poi? “Poi si aprirà un percorso che o porta ad un altro governo di chi ha la maggioranza, cioè si forma come dicevo un’area di maggioranza stabile, o si va alle elezioni”. Ma questa maggioranza stabile, di dove nasce? Da un patto di larghe intese? “No, le larghe intese il Pdl non le vuole. E non si può pensare nemmeno ad un governo fondato su transfughi. L’unica possibilità è che la maggioranza attuale diventi più solida recuperando in questo nuovo clima gente che se n’era andata, e in questo caso si può andare avanti…”.Con un premier diverso? “Questo lo si vedrà. Berlusconi ha detto che dà le dimissioni, non ha detto che non ricandida più. Metti che metà dei finiani torni indietro…”. Ancora fantapolitica… “Sì, la cosa più probabile è che a missione compiuta si vada dritti alle elezioni, in primavera… E ci si vada per vincerle”.

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