LA COMMISSIONE PARLAMENTARE BICAMERALE HA DATO PARERE NEGATIVO AL DECRETO CHE TAGLIA LE SPESE DELLE REGIONI, I SEGGI, GLI STIPENDI E I VITALIZI. NON DIMENTICHIAMOLO QUANDO POTREMO FINALMENTE VOTARE. DOBBIAMO PUNIRE QUESTA GENTE SENZA RISPETTO
Non moriranno senza combattere ferocemente. Solo
così può essere interpretato l'ennesimo tentativo disperato da parte della
classe politica di difendere i propri indebiti privilegi. Nella giornata del 25
ottobre la Commissione parlamentare bicamerale agli affari regionali ha dato
parere negativo al decreto legge che imponeva forti tagli alle spese delle
regioni e un controllo preventivo della Corte dei conti sui loro atti. E'
sorattutto su questo ultimo punto che la commissione ha stroncato il decreto, e
proprio nello stesso giorno in cui la Corte dei conti aveva cominciato ad
effettuare tali controlli. Il decreto, approvato all'inizio di ottobre,
prevedeva anche tagli ai vitalizi, alle indennità e al numero di seggi, ed era
stato varato dal Governo sotto l'onda dei recenti scandali di cui si sono resi
protagonisti i peggiori elementi di giunte e consigli regionali. Questo mentre
tutte le regioni hanno eretto una barricata per stroncare il disegno
governativo di taglio delle province, pasticciato fin che si vuole, ma sempre
meglio che niente.Questo mentre ancora in Parlamento stanno cercando di sottomettere
i giornalisti con la minaccia di risarcimenti colossali o morte professionale,
con la scusa di eliminare il carcere per la diffamazione a mezzo stampa; ovvia
ritorsione per aver portato alla luce le loro malefatte.
E' una rivolta. I politici locali si sono associati
a quelli nazionali contro la popolazione per difendere se stessi. Se Monti ha a
cuore anche solo in minima parte il nostro Paese, deve blindare il decreto
chiedendo la fiducia. Quegli altri potrebbero anche decidere di buttarlo giù piuttosto
che mollare su questo punto. Così potrebbero tornare al voto con l'attuale
legge elettorale a liste bloccate.
A noi non resta che tenere bene a mente tutte
queste porcherie, e punire questa gente nel momento in cui si voterà. Sempre
che qualcuno non inventi qualcosa per impedircelo. Fonte Politica e Società