mercoledì 21 luglio 2010

ESSELUNGA CONTINUA LA SUA BATTAGLIA CONTRO IL POLITBURO DI MODENA CHE FAVORISCE LA COOP E BLOCCA UN CONCORRENTE. E’ UNA DURA CONTESA COMMERCIALE MA ANCHE POLITICA PERCHE’ LO SANNO TUTTI, LA COOP “SOSTIENE” IL PD

ANCHE A FAENZA LA COOP HA RICORSO CONTRO IL CONAD, LA LITE FRA I ROSSI FA SPENDERE I NOSTRI SOLDI ALLA PROVINCIA E AL COMUNE DI FAENZA


Dieci anni di ricorsi e pub bliche denunce per finire, se an drà male, con quasi 45mila metri quadrati di terreno edificabile, ma non per usi commerciali. Una beffa se il proprietario del lot to si chiama Esselunga, che come è noto non vende villette a schiera. La questione va avanti da dieci anni ed è uno dei peggio­ri crucci di Bernardo Caprotti, fondatore della storica catena di supermarket con un lunghissi mo conto in sospeso con le Coop rosse (cui ha dedicato un best-seller, Falce e carrello ). Su alcuni giornali di ieri si potevano legge re due pagine comprate appositamente da Esselunga per raccon tare il caso «Modena, via Canalet to », un caso lampante, secondo la società lombarda, di violazio ne della libera concorrenza e di ingerenza politica.
La vicenda parte nel 2000, quando Esselunga si aggiudica per 24 miliardi di lire un terreno vicino al centro di Modena, sulla base di un Programma di riqualificazione urbana approvato dal Comune l’anno prima e che avrebbe consentito la costruzio ne di un supermercato in una por zione limitata dell’area acquisita dal gruppo di Caprotti. Però sia mo a Modena, nel cuore dell’Emi lia rossa, ed Esselunga gioca fuo ri casa, perché lì il distributore più forte si chiama Coop Estense, un competitor con delle ottime frecce nascoste nella faretra. Ba sta meno di un anno per accorger sene. Perché nel febbraio 2001, la Coop estense partecipa ad un’asta giudiziale che mette in vendita la parte rimanente del larea, in tutto nemmeno 9mila metri quadrati. Però fondamen tali, perché la norma fissa al 75% la quota di proprietà sufficiente ad essere padroni della destinazione del terreno, e con i suoi 44mila e passa metri quadri, Esse lunga ne controlla circa il 72%. 



Al lasta si presentano dei delegati di Esselunga da una parte e Ma rio Zucchelli, presidente di Coop Estense, dall’altra. Il quale rilan cia a suon di miliardi fino ad ag giudicarsi il piccolo lotto per la spaventosa cifra di 23 miliardi, cinque volte al metro quadro più di quanto pagato da Esselunga in precedenza. Un esborso enor­me, però sufficiente a rimettere in gioco tutto.Il senso dell’opera zione verrà così descritto dalla Gazzetta di Modena del giorno dopo: «La Coop estense ha paga to quell’area quattro volte il valo re di stima pur di impedire l’aper tura di un concorrente “scomo do” come Esselunga».
In effetti da quel momento ini zia un valzer di incontri con i tec nici del Comune, con assessori e sindaco, per capire come risolve re la matassa e a quale dei due contendenti assegnare l’«esclusi va » del nuovo supermarket. Si ar riva così al 2008 e l’assessore al l’Urbanistica Daniele Sitta (Pd, già esponente del Pci dal 1968 e già alto funzionario di società del la galassia cooperativa) «propone ancora una volta ai rappresen­tanti di Esselunga di insediarsi in altro luogo e cedere a Coop Esten se il proprio lotto in via Canalet to. Altrimenti il Comune avrebbe cambiato le «destinazioni d’uso» cancellando «l’uso commercia le ».
Un’eventualità sciagurata per Esselunga, ribadita però dal sindaco di Modena Giorgio Pighi l’anno scorso, e nuovamente da Sitta pochi giorni fa («è arrivato il momento di “sfilare” a quello spiazzo il futuro centro commer ciale e di programmarne la co struzione altrove»). Una normale “guerra” tra ope ratori che si contendono, anche ferocemente, una promessa di business? Non sembrerebbe, per ché l’area acquistata a carissimo prezzo da Coop Estense pare del tutto inadatta alla costruzione di un ipermercato (un pezzo di ter­ra che dà sulla ferrovia...). E che dunque, secondo Esselunga, rivela chiaramente «l’intendimento originario», cioè «l’eliminazione dell’unico supermercato possibi le in via Canaletto, quello di Esse lunga ».
Accuse già tradotte in un ricorso al Tar, da cui la società lombarda è uscita sconfitta, e che adesso è al vaglio del Consiglio di Stato. Il sindaco di Modena re spinge ogni accusa e annuncia querele. Esselunga Spa fa sapere però che «non accetterà questa condotta» e farà di tutto per op porsi facendone un caso naziona­le. Per far vincere, contro falce e carrello, «concorrenza e libertà».

L’INTERPELLANZA SUL RICORSO AL TAR DI RAFFAELLA RIDOLFI

giovedì 13 maggio 2010

LO SPAZIO A TERRE DI FAENZA ALLE MAIOICHE DOPO IL RICORSO DELLA COOP E’ ANCORA OPPORTUNO E COME CONCILIA CON IL BILANCIO?


INTERROGAZIONE DI RAFFAELLA RIDOLFI 
La Coop Adriatica ha concesso in comodato gratuito per 30 anni al Comune di Faenza 400 mq circa all’interno dell’Ipercoop le Maioliche da destinare a luogo di promozione dei prodotti tipici di Faenza e del territorio faentino; tra le clausole del contratto il Comune di Faenza si è accollato il pagamento dell’Iva; Il Comune di Faenza per allestire gli spazi aveva deciso di rivolgersi ad una società o cooperativa legata a Coop Adriatica;
Il costo dell’allestimento dello spazio aveva un costo significativo; dal momento del contratto il Comune di Faenza avrebbe dovuto accollarsi gli oneri derivanti dal contratto specificatamente in relazione al condominio; L’Amministrazione manfreda ha sempre sostenuto di poter gestire le spese derivanti da tale operazione affidando il tutto alla società Terre di Faenza che a sua volta avrebbe fatto un bando per concedere l’utilizzo dello spazio anche in considerazione del fatto che tale spazio non ha vocazione solo espositiva ma vi è prevista un’attività di ristorazione; Il primo bando per l’assegnazione dello spazio in questione è andato deserto ed in corso il secondo;
Considerato che: l’Ipercoop le Maioliche è ormai aperto da 11 mesi, le procedura per allestire e dare in gestione lo spazio concesso in comodato gratuito al Comune sono partite con un notevole ritardo;tale spazio è  adiacente all’altro punto di ristorazione già presente nell’Ipercoop; La Coop Adriatica ha fatto ricorso contro il Comune di Faenza e la Provincia di Ravenna per aver permesso lo spostamento e l’ampliamento del polo commerciale CONAD; Si parla di un imminente inizio lavori per la costruzione di un nuovo outlet.
Ritenuto che: L’idea dello spazio all’interno dell’Ipercoop le Maioliche dedicato ai prodotti tipici del territorio faentino nasce principalmente per sedare l’irritazione dei commercianti del centro storico e le polemiche di coloro che sostenevano che la costruzione di due poli commerciali di notevoli dimensioni nel Comune di Faenza a 3 KM di distanza l’uno dall’altro avrebbero ucciso i commercianti del centro storico; L’escamotage utilizzato di far credere che con tale punto dedicato ai prodotti del territorio si sarebbero invogliati coloro che frequentavano l’Ipercoop a visitare il centro storico della città ora come allora sembra poco credibile; Evidentemente se oggi Coop Adriatica ritiene dei dover ricorrere contro il Comune di Faenza e la Provincia di Ravenna per l’apertura del Polo commerciale Conad evidentemente si sono resi conto che il bacino dei consumatori non è sufficientemente ampio per garantire la sopravvivenza di due strutture di tal guisa;
La precedente amministrazione Comunale ha sempre accolto totalmente quanto richiesto sia da Coop Adriatica così come da Conad e che entrambe hanno beneficiato di ampliamenti di superfici; per agevolare la frequentazione dell’Ipercoop le Maioliche si è addirittura predisposta una corsa bus che raggiungeva il polo commerciale; difficilmente sii comprende il ricorso di Coop Adriatica visto che, coloro che sono destinati ad avere i maggiori danni dall’apertura dei due poli commerciali i commercianti del centro storico, attraverso le loro associazioni maggiormente rappresentative, non hanno ritenuto vi fossero gli estremi per un ricorso al Tar contro il Comune di Faenza, La Provincia di Ravenna, Coop Adriatica e CONAD; 
Interroga Il Sindaco e la Giunta per conoscere:se quanto riportato in premessa corrisponde a verità; se ritenga inopportuno visto il ricorso di Coop Adriatica contro il Comune di Faenza affidare l’allestimento dello spazio concesso in comodato gratuito ad una società legata a Coop Adriatica; Come intenda agire viste le difficoltà che sembra incontrare la realizzazione dello spazio dimostrativo dei prodotti del territorio faentino al fine di non appesantire i bilanci della società Terre di Faenza e di conseguenza quelli del Comune; Come intende tutelarsi nei confronti di Coop Adriatica visto il ricorso promosso al TAR; Se ritenga vi siano effettivamente le condizioni per permettere anche la costruzione di un nuovo outlet. Raffaella Ridolfi 

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