QUANTA DEMAGOGIA, C’E’ TANTO DA TAGLIARE ANCHE A BAGNACAVALLO
Il consiglio comunale di Bagnacavallo, nella seduta di ieri, ha approvato un ordine del giorno sulla manovra correttiva dei conti pubblici, con 11 voti favorevoli (gruppi Pd e Rifondazione - Partito dei Comunisti Italiani) e due astenuti (lista civica Bagnacavallo Insieme). Prima della discussione sono usciti dalla sala i gruppi Lega Nord-Pdl e Uniti per Bagnacavallo. Il consiglio comunale a maggioranza giudica la manovra come "iniqua, sia dal punto di vista istituzionale che sociale, poco incisiva sotto il profilo delle misure strutturali per sostenere e rilanciare l'economia, l'impresa e il lavoro, non allineata, e per certi versi addirittura contrastante, con gli obiettivi condivisi del federalismo fiscale, del riordino istituzionale, della semplificazione e innovazione della pubblica amministrazione, del contenimento dei costi della politica e del riconoscimento del merito alle amministrazioni locali che operano in modo virtuoso, cooperativo e leale con lo Stato. A parere del PDL, importante che il ministro Tremonti, di fronte alla necessità della manovra per non finire come la Grecia abbia assicurato la disponibilità ad «aprire una discussione sul patto di stabilità» chiaramente a saldi invariati. Se poco o molto lo si vedrà strada facendo in parlamento. Con la manovra e con i decreti attuativi del federalismo. Crediamo che il Comune di Bagnacavallo nelle sue possibilità possa benissimo affrontare i tagli necessari utilizzando al meglio le risorse, ha una Giunta con quattro addetti stampa, partecipa all’Unione dei Comuni delegando tante competenze e mantiene ancora 7 assessori, tantissime spese inutili, in una famiglia quando si sa che ci sono pochi soldi, si comincia a verificare, analizzare, risparmiare e portare così un necessario contributo per eliminare le tante e tante spese superflue non produttive degli enti locali, Comuni, Provincie e Regioni (Errani ha adottato i dromedari nel Shara) che sono tante. Per tale motivi il PDL e la Lega sono usciti dall’aula.
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