mercoledì 14 luglio 2010

E IO PAGO: FINALMENTE ERRANI HA LA SUA TORRE MA PAGATA CON 100 MILIONI DEGLI EMILIANI ROMAGNOLI

Nemmeno per il Burj Khalifa, il grattacielo di Dubai alto 828 metri, c’è voluto così tanto tempo. Eppure a Bologna per tirare su la terza torre, progettata da Kenzo Tange (in foto) un sacco di anni fa, è dal 2000 che si aspetta col naso rivolto al cielo. E se il grattacielo più alto del mondo è costato un capitale e alla fine a pagarlo ci ha pensato il presidente degli Emirati, nonché emiro di Abu Dhabi, a sganciare la grana, molta di più di quanta ne era stata preventivata, per la torre sono stati, come sempre, gli emiliano romagnoli. La storia di questo travaglio che, se Dio vuole sta per vedere finalmente la luce, inizia nel 2000 quando la Regione, con apposito bando di gara, affida la realizzazione dei lavori alla ditta Baldassini che straccia tutti con un ribasso del preventivo del 26,5%. Fosse vero sarebbe la manna dal cielo. Ma al cielo la Baldassini non arriva mai: l’impegno è di far svettare la torre in 4 anni e il cantiere apre il 10 ottobre del 2000. Già a pochi mesi dall’inizio dei lavori iniziano i primi casini (economici e  va da sé) e la ditta chiede aggiustamenti di ogni sorta. A 3 anni dall’apertura del cantiere della svettante torre non svetta che il 25%. Un moncone orrendo e inquietante destinato a rimanere tale: il costo a questo punto è di 12 milioni di euro (contro i 32,4 previsti inizialmente dalla Baldassini). A lasciare perplessi, per non dire altro, è che il dirigente della Regione incaricato di seguire tutto l’iter della costruzione non manda negli spogliatoi la ditta. Anzi con un documento apposito, sollecitato da una comunicazione riservata e mai resa nota del direttore dei lavori, si prevedono pagamenti più ravvicinati per non mettere in difficoltà l’azienda. Che in difficoltà non ci finisce ma poi finisce col fare causa alla Regione.

Morale nel 2004 i lavori si interrompono e della torre resta sempre il famoso moncone. Immutato per i tre anni successivi, il moncone è un monito dell’inefficienza della Regione più efficiente. Bisogna metterci una pezza e la pezza ha un colore solo, in Emilia Romagna, il rosso. Ad aggiudicarsi la prosecuzione dei lavori è infatti un’associazione temporanea di impresa tra tutte le maggiori cooperative della zona. L’impegno assunto è quello di ultimare la torre ma non solo. Vai a capire perché nell’associazione tra imprese figurano anche coop che con l’edilizia non c’entrano niente, si occupano infatti di servizi o manutenzione. Non ci vuole poi molto a scoprire che assieme ai lavori per la torre chi ha vinto l’appalto ha vinto anche 25 anni di servizi in esclusiva. Alé. E poi ci sono i soldi che, visto che a cacciarli fuori sono i cittadini, sarebbe anche giusto che sapessero come sono stati spesi e quanto alla fine sarà costato ‘sto mini colosso. Solo per la realizzazione 51milioni e mezzo di euro alle coop (in cui rientra anche il canone di locazione che la Regione pagherà alle cooperative) a cui si aggiungono i12pagati alla Baldassini (e siamo a 63). Considerato poi che in quella torre devono finire degli uffici della Regione, e che gli uffici al momento sono in altri locali, è ovvio che l’amministrazione ha pagato degli affitti in questi anni. Affitti che dal 2005 ad oggi ammontano a 30 milioni di euro: 500mila al mese. Totale 93 milioni, dieci anni di lavori e 25 di servizi alle coop.
A rendere noti i dati, dopo averci lavorato a testa bassa per mesi, è stato Alberto Vecchi, consigliere regionale e vice coordinatore per l’Emilia Romagna del PdL. Da tempo Vecchi a colpi di interpellanze e interrogazioni sta col fiato sul collo di Vasco Errani e dei suoi per la questione della torre che non c’è. Oggi ha fatto i conti e quello che è emerso è raccapricciante, soprattutto se si fa un velocissimo raffronto: la torre della Regione è praticamente un lillipuziano se confrontata a quella di Dubai. I lavori in Arabia sono durati 5 anni e costati 1miliardo e mezzo, a Bologna durano da 10 anni e tra una spesa e l’altra sono costati 93milioni.
Poi dice che gli arabi hanno la flemma del deserto...

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