mercoledì 21 luglio 2010

SEMPRE I PRIMI: I TRENI IN EMILIA-ROMAGNA, CON LE TARIFFE PIU’ALTE DEL CENTRO NORD

IL GOVERNATORE ERRANI HA ANTICIPATO GLI AUMENTI DEL 5,5%!

BOLOGNA - La Regione Emilia-Romagna deve sospendere i "pessimi" aumenti ferroviari. Perché per ora sui treni "si muovono soltanto le tariffe". Al punto che con l'ultimo ritocco l'Emilia-Romagna si troverà con il primato dei biglietti e degli abbonamenti mensili più cari di tutto il Centro-Nord. Federconsumatori contesta dunque il rincaro del 5,5% stabilito dalla Regione a partire dall'1 agosto prossimo, giustificato in viale Aldo Moro come adeguamento alle "tariffe obiettivo" del progetto "Mi Muovo" che, a regime, darà agli utenti la possibilità di utilizzare un biglietto unico per tutti i mezzi pubblici.
"Un aumento che interviene 'a freddo' e su aspettative ben diverse degli utenti- lamenta in una nota l'associazione dei consumatori- ora sospesi tra servizi spesso inefficienti e il rischio del loro taglio". Un  aumento "che premia immeritatamente le imprese ferroviarie: denaro fresco in cambio di un generico invito a compiere progressi sul progetto 'Mi Muovo', senza individuare una data di attivazione". Oltre tutto, secondo Federconsumatori si tratta di rincari che consegneranno all'Emilia-Romagna il "primato assoluto delle tariffe più care del Centro-Nord per non abbonati o abbonati mensili". Infatti, dall'1 agosto, l'importo salirà a 2,5 euro per un biglietto di seconda classe per la fascia tra i 21 ed i 30 chilometri e arriverà a 46 euro per l'abbonamento mensile. Numeri ben al di là dei prezzi praticati dalle altre Regioni centro-settentrionali (con l'eccezione del Piemonte, dove il mensile costa 46,50 euro, compensati, però, dai 2,20 euro della corsa semplice). A conti fatti, per i circa 70.000 utenti giornalieri sulle tratte emiliano-romagnole, l'aumento diventa del 20% negli ultimi due anni. Un vero e proprio "accanimento vessatorio", sintetizza Federconsumatori. L'associazione va anche oltre. "La Regione ha ritenuto doveroso applicare l'adeguamento delle tariffe, ma da almeno due anni non ritiene altrettanto doveroso intervenire sui gestori (Trenitalia e Fer) per pretendere il rispetto dei parametri previsti dal Contratto di servizio". Parametri "regolarmente violati per quanto riguarda ritardi, guasti, soppressioni, tempi di percorrenza, pulizia". Una "indecenza consentita da un contratto troppo generico e con penali non adeguate". Per questo Federconsumatori, che stigmatizza anche la mancata consultazione sull'aumento delle tariffe, rinnova alla Regione "la richiesta di un rinnovo urgente e non formale del contratto, imperniato su nuovi parametri più stringenti per i gestori ferroviari".  fonte «Agenzia Dire» e l'indirizzo «www.dire.it

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