PER QUESTO NON E’ STATO PRESENTATO UN DISEGNO DI LEGGE. ORA SERVONO I FATTI
E’ da molti giorni ormai che la maggioranza parla del dimezzamento del numero dei parlamentari, norma da applicare in seno alla nuova manovra economica. Nonostante se ne parli da tempo, ancora non c’è la sicurezza che questa misura sarà applicata. «Non l’abbiamo presentato oggi semplicemente perché il dimezzamento del numero dei parlamentari è stato già approvato dal consiglio dei ministri del 22 luglio: 250 senatori e 250 deputati, è tutto scritto nel ddl costituzionale che prevede anche il Senato federale e altre cose», Questa la risposta ai giornalisti gli hanno chiesto il motivo per cui per questo provvedimento non è stato presentato ieri a Palazzo Chigi un ddl ad hoc, come per le nuove direttive per le regioni.
Il governo dovrebbe darsi da fare per approvare la riduzione del Parlamento, visto che, in caso di Referendum, il dimezzamento passerebbe “liscio”, non come nel 2006, quando gli italiani bocciarono il taglio degli onorevoli perchè il provvedimento era inserito nella discussa riforma costituzionale con premierato e devolution
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