giovedì 29 settembre 2011

MA L’OPPOSIZIONE FA IL MALE DEL PAESE

NON C’E’ UNA PROPOSTA, FANNO PROPAGANDA NEGATIVA SULL’ITALIA

Ieri le borse sono andate bene. Quella di Milano benissimo. I giornali – tutti – riconoscono che le misure europee, nel cui contesto si situa pienamente la manovra italiana, hanno generato una grande fiducia nei mercati che si è riflessa dovunque. Lo spread è sceso a 326. Tutto questo proprio mentre gli attacchi al presidente Berlusconi aumentavano di volume. Vediamo – digitando su Google news, le ultime dichiarazione dei leader dell’opposizione, per vedere come si accordano con gli eventi reali. Pierluigi Bersani, segretario Partito democratico, 1- “Ogni giorno che passa siamo messi peggio. Il problema è che di manovra in manovra stiamo scivolando sempre più giù. Siamo su un fronte esposto, non so quello che accadrà domani, so solo che c'è una drammatica sottovalutazione della situazione". Bersani, 2 – “Non c’è il diluvio dopo Berlusconi, adesso c’è il diluvio!”. Pierferdinando Casini, presidente Unione di Centro: «Noi nella maggioranza? Prima via Berlusconi.Il Premier è il responsabile degli errori di Tremonti. Legge elettorale? Non abbiamo tempo per queste buffonate. Fiducia a Romano? L'unico che conosco è Prodi...» Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori: “E' inutile sperare che il dittatorello asserragliato nel bunker si fermi qui. Bisogna fermarlo, e c'è un modo solo. Che i cittadini, civilmente e pacificamente, ma con determinazione, si facciano sentire in tutti i modi possibili. Fino a che la loro voce non troverà ascolto anche nell'unica sede che può dire basta a questo scempio, la presidenza della Repubblica''.

Che cosa si può notare?

- Non c’è una proposta, neanche mezza, che non ripeta la tiritera che tutto va male, malissimo, che Berlusconi deve andarsene.

- Fanno propaganda negativa sull’Italia. Se i mercati li prendessero sul serio, ieri sarebbe dovuta crollare la Borsa e lo spread salire a 500.

- La crisi non è determinata da Berlusconi o dal nostro governo, e neanche dallo stato della nostra economia, ma dagli attacchi speculativi e dalle incertezze (speriamo passate) delle politiche econo-miche europee.

- Forse sarebbe il caso che i tre moschettieri dell’opposizione facessero un passo indietro. O magari in avanti, cercando di offrire un contributo costruttivo in una fase drammatica per tutto il mondo occidentale e non solo.

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