venerdì 16 settembre 2011

MANOVRA BIS: SI CAMBIA. CHI PIU’ SPENDE MENO GUADAGNA

L’IMPERATIVO E’ RIDURRE I COSTI. DAL TAGLIO DEGLI ORGANICI SI RISPARMIERA’ IL 10% DELLA MASSA SALARIALE. AL DIRIGENTE IL 30% IN MENO DELLA RETRIBUZIONE DEL RISULTATO. FINALMENTE PAGANO I VERI RESPONSABILI!. SINDACI FATELI LAVORARE E CONTROLLATE, DATE SOLO LE LINEE POLITICHE, RIDUCE GLI ASSESSORI E LE TANTE SPESE SUPERFLEE.


 
Rispetto al testo di Ferragosto, per le amministrazioni statali che non conseguono gli obiettivi di risparmio non si toccherà più la tredicesima dei dipendenti, bensì si opererà un taglio del 30% della retribuzione di risultato del dirigente responsabile del mancato risparmio. I dipendenti delle p.a., tranne il personale non contrattualizzato, potranno essere destinati ad effettuare la prestazione di lavoro in altra sede sulla base di motivate esigenze produttive. Un trasferimento solo in ambito regionale, tranne che per il personale del Viminale. Si prevede una riduzione del 10% degli statali. In pratica, si dovrà operare un taglio degli organici che permetta un risparmio di spesa della massa salariale del 10%, rispetto a quella attuale. Restano festive le solennità civili del 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno e quella relativa al Santo Patrono di Roma. Anche gli enti tra 1.000 e 5.000 abitanti saranno soggetti al patto di stabilità. Inoltre, le regioni del meridione, potranno escludere dal Patto i finanziamenti del Fondo Fas. Dal 2012, i sindaci potranno diversificare l'addizionale Irpef secondo scaglioni di reddito.

Avranno però l'obbligo di ricalcare le stesse fasce di reddito stabilite per l'Irpef. Prevista anche una soglia di esenzione. La manovra prevede che negli enti con meno di 15.000 abitanti, giunte, consigli e commissioni si svolgano in un arco temporale che non coincida con lo svolgimento dell'attività lavorativa dei suoi componenti. Si prevede, poi, che i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che siano amministratori locali, da oggi possono assentarsi dal posto di lavoro solo il tempo necessario per partecipare ai lavori dell'assemblea e per il tempo che occorre a raggiungere l'aula consiliare. Gli enti con meno di mille abitanti si salvano dalla soppressione, ma hanno l'obbligo di associarsi per svolgere tutte le funzioni amministrative e tutti i servizi pubblici loro spettanti. Previste riduzioni anche nel numero degli amministratori. Salta, infine, la soppressione delle province, rinviata a un ddl costituzionale che l'esecutivo ha varato la scorsa settimana.

Il governo, poi, dovrà varare la riorganizzazione della spesa pubblica che, tra gli obiettivi, presenta l'accorpamento degli enti di previdenza (di fatto una «Super Inps») e l'integrazione operativa delle agenzie fiscali.

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