"Prendiamo atto di quanto emerso dall'incontro del 16 giugno in Regione sull'accordo di riconversione dell'ex Eridania - scrivono dal Comitato Articolo 32 - per ribadire all'assessore Tiberio Rabboni che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con decreto del 2 marzo 2010 in attuazione delle legge 27 dicembre 2006 n. 296 (data antecedente alla firma dell'accordo di riconversione) vengono stabilite le modalità con le quali gli operatori della filiera di produzione e distribuzione di biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, sono tenuti a garantire la tracciabilità e la rintracciabilità della filiera, al fine di accedere agli incentivi". "La realtà dei fatti è che ad oggi, nonostante gli accordi a livello nazionale di cui sopra, non sono stati ancora stipulati i contratti per fornire la biomassa necessaria ad alimentare la centrale ottenuta entro un raggio di 70 chilometri dall'impianto. La filiera 'tutta italiana', come afferma l'Ing. Cinti di Power Crop, manca sempre del requisito fondamentale del chilometraggio e sarà assoggettata al citato decreto per consentire un miglior controllo della qualità, della provenienza e, in prospettiva, della sostenibilità delle medesime. Il fatto che si dovrà integrare ancora una volta il progetto, in questo caso prevedendo l'interramento dell'elettrodotto e abbassando i camini, è la conferma delle copiose osservazioni depositate in Regione dai cittadini e dalle associazioni del territorio ogni qualvolta il progetto è stato ripresentato in Regione, e che hanno sempre sostenuto l'inadeguatezza tecnica e territoriale di questo tipo di impianto". "Infine riteniamo che nei 4 anni trascorsi dalla prima presentazione della riconversione (giugno 2006), e l'esiguità delle persone che sarebbero impiegate nella centrale non siano una risposta né sociale né economica alla situazione locale. Ci rammarica - concludono - che gli esponenti regionali, gli amministratori del Comune di Russi e di Powercrop, regolarmente invitati, si siano sottratti al confronto pubblico declinando l'invito rivoltogli alla serata di informazione che portava come titolo 'Centrale, a che punto siamo'".
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