lunedì 7 giugno 2010

L’ACQUA DEVE ESSERE PUBBLICA! IL CONSORZIO ACQUEDOTTO VAL LAMONI TORNI AI COMUNI DI FAENZA, BRISIGHELLA E MARRADI

LO CHIEDE RAFFAELLA RIDOLFI CAPO GRUPPO PDL DEL COMUNE DI FAENZA, IL COMITATO ACQUA ACCOLGA LA NOSTRA RICHIESTA.

Con un ordine del giorno presentato al Presidente del Consiglio Comunale di Faenza, Raffaella Ridolfi consigliere provinciale a Ravenna e capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale a Faenza chiede di  riportare il Consorzio Val Lamone nella piena disponibilità gestionale dei Comuni di Faenza – Brisighella – Marradi. Raffaella Ridolfi ricorda come nel maggio 1999 il Consorzio Acquedotto Val Lamone, costituito tra i Comuni di Brisighella, Faenza e Marradi, deliberò il superamento del Consorzio stesso e, nel settembre successivo, il consiglio comunale di Faenza, a maggioranza, decise di recedere dal Consorzio Val Lamone e di conferire al Consorzio Ami di Imola gli impianti faentini “per un importo stabilito di sei miliardi”, impegnandosi inoltre a portare all’Ami anche gli impianti dell’intero ciclo delle acque, di proprietà Amf di Faenza, per un importo complessivo di 34 miliardi e 555 milioni, e la somma di 3 miliardi e 500 milioni attribuita dalla Stato al Comune per la discarica; come l’operazione, politicamente discutibile e giuridicamente precaria, finì per risultare di dubbia legittimità rispetto alla legislazione vigente” e che il sindaco di Brisighella, il 14 dicembre dello stesso anno, espresse nell’ambito dell’assemblea consortile la propria “netta contrarietà a sciogliere il Consorzio stesso”, ritenendolo “utile anche alla luce dei finanziamenti statali a cui poteva accedere”. “L’inaspettata posizione dell’amministrazione di Brisighella  creò così ulteriori contraddizioni e problemi ai Comuni di Faenza e Marradi, che erano pronti a fare carte false pur di regalare tutto all’Ami” come  le stesse amministrazioni di Faenza e Marradi proposero la modifica della convenzione e dello statuto per fare posto ad Ami al fianco del Comune di Brisighella, senza revocare i precedenti “incompatibili” atti deliberativi; ed ancora ricorda  che all’epoca la società Romagna acque avrebbe offerto esattamente il doppio per la quota faentina del Consorzio Acquedotto Val Lamone ed ancora oggi non si capiscono le motivazioni che portarono invece a vendere la quota, con delibera del Consiglio comunale di Faenza, al Consorzio Ami di Imola. Raffaella Ridolfi conclude impegnando il Sindaco e la Giunta a farsi promotori, di concerto con i Comuni di Brisighella e Marradi, di tutte le iniziative politiche ed amministrative tese a riportare nell’originale forma pubblica il consorzio acquedotto Valle del Lamone oggi fuori dal controllo diretto dei tre Comuni come anche la recente vicenda della società Formula Imola ha ampiamente riproposto.    

Il comitato Acqua Pubblica incontra l'assessore all'ambiente e il presidente del Consiglio Comunale

Nei giorni scorsi una delegazione del Comitato Acqua Pubblica Faenza e Comprensorio è stata ricevuta dall'Assessore alle Politiche  Agricole e Ambientali Roberto Savini e dal Presidente del Consiglio Comunale Luca De Tollis, a cui è stata consegnata la richiesta d'attuazione dell'Ordine del Giorno  del 25 giugno 2009 che impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a sottoscrivere il Manifesto dell'Acqua, redatto dal Comitato Internazionale per il Contratto Mondiale sull'Acqua e ad aderire al Coordinamento Enti Locali per l'Acqua Pubblica. La delegazione ha anche invitato Savini e De Tollis a proporre al Consiglio Comunale la modifica dello Statuto Comunale introducendo il riconoscimento dell'acqua come bene comune pubblico e patrimonio dell'umanità e di tutte le specie viventi e l'accesso all'acqua potabile come un diritto umano fondamentale, inalienabile e inviolabile di ciascuno, che pertanto deve essere soggetto, comunque, a controllo pubblico. E' stata inoltre rimarcata l'importanza di riconoscere il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, attraverso la modifica statutaria che molti comuni in Italia hanno già adottato.
La delegazione ha successivamente esposto le proprie posizioni e le azioni intraprese sul territorio, soffermandosi in particolare sugli ottimi risultati ottenuti dalla raccolta delle firme che hanno portato in un mese oltre 2500 cittadini del territorio  faentino a sottoscrivere i quesiti referendari, promossi dal Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua, che chiedono l'abrogazione di tutte le norme che hanno reso possibile la privatizzazione della gestione dell'acqua potabile in Italia. L'Assessore Savini si è detto sensibile alle tematiche esposte, ricordando che a titolo personale ha sottoscritto i tre quesiti referendari e si è impegnato a presentare formalmente entro due settimane alla Giunta la richiesta del Comitato di attuazione dell'Ordine del Giorno "Tutela dell'Acqua e adesione al manifesto dell'acqua". Il presidente De Tollis ha sottolineato che sarà cura della presidenza informare i Capigruppo presenti in Consiglio sulle richieste del Comitato e, verificata la volontà politica, agevolare il più possibile le procedure per un eventuale Cambio di Statuto. Il Comitato, apprezza la disponibilità dell'amministrazione e si augura che le richieste avanzate vengano accolte nel più breve tempo possibile. Infine auspica l'avvio di un percorso di collaborazione per riportare l'acqua e la gestione del servizio idrico integrato nuovamente fra i beni comuni a servizio della collettività.


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