UN IMPORTANTE E CORAGGIOSO IMPEGNO.
In una intervista al Giornale, concessa nella sua villa ai piedi dei Colli Euganei, il ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan prende lo spunto del suo roseto per parlare dei tagli agli sprechi: "Le rose mi insegnano a essere il contrario di quei politici che quando arrivano nominano gli amici. Sarà la mia rivoluzione liberale: potare i rami secchi che allo Stato costano come vivi. Il ministero ha dirigenti di grande competenza, ma si può farlo funzionare meglio". "Il mio compito - aggiunge - è battermi per ottenere dall'Europa mille e cento milioni; i soldi saranno per chi coltiva. Bisogna frenare l'esodo dai campi: le rose fioriscono in Veneto come in Puglia". Sottolineando che il federalismo "è un'arte dalla non scontata applicazione" sottolinea che "abbiamo regionalizzato le Agea, enti delle politiche agricole.
Ora solo 7 Regioni l'hanno fatto. Così abbiamo sette Agea regionali e una nazionale. Cosa significa? Che abbiamo aumentato le spese di consiglieri e consiglieri". Il ministro aggiunge che le "440mila persone che hanno vissuto solo sul clientelismo della politica", "bisogna estirparle. Ma senza sostanze chimiche, solo mosse intelligenti e coraggiose".
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