«Ho deciso di dare un contributo
a questo difficile e ambizioso processo senza chiedere in cambio posizioni o
rivendicare ruoli», così Luca Cordero di Montezemolo nella lettera-invito alla
manifestazione. «Si chiamano a raccolta le migliori energie del Paese in un
progetto di ricostruzione civile, economica e morale» convinti che le prossime
elezioni avranno «un valore storico». Il lavoro avviato dai centristi per la
costituzione di quella Lista per l’Italia ha tanti punti di convergenza con
l’iniziativa del Manifesto. «Sarò a Milano a un’assemblea delle donne dell’Udc,
ma seguirò attentamente i loro lavori», ha dichiarato Casini. Resta aperto il
«nodo» di Fermare il Declino, cioè la disparità di visione che ha allontanato
Oscar Giannino, uno degli iniziali ideatori del movimento. Giannino non
condivide il Manifesto, giudicato troppo blando su alcuni punti programmatici
come le liberalizzazioni o il ruolo che dovrebbe spettare alle organizzazioni
sindacali. Ma il punto più controverso ruoterebbe attorno alla «retorica sul
governo dei tecnici», come ha sostenuto l’economista Luigi Zingales. I
promotori di Fermare il Declino sono stati invitati singolarmente e non come
associazione, ma quasi certamente nessuno di loro ci sarà, a cominciare da
Alessandro De Nicola. Il Movimento «Verso la Terza Repubblica» é stato
attaccato da Rosy Bindi, presidente dell’assemblea nazionale del Partito democratico,
che lo ha definito «cavallo di Troia per il Monti bis».
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