sabato 3 novembre 2012

RITORNO AL ’94 ADEGUATO AL 2013!


ELEZIONI ABBINATE ALLA REGIONALI, RISPARMIO DI TANTI EURO
"Il risultato del Pdl in Sicilia è stato disastroso. Non vedo speranze per il partito. Bisogna rivoluzionare tutto, dal nome al programma". "Il Pdl è un vecchio marchio e non può durare tutta la vita, non è come la Nutella". Non usa mezzi termini Giancarlo Galan, forzista della prima ora, per tre volte presidente della Regione Veneto, ex ministro dell'Agricoltura e dei Beni Culturali nei governi Berlusconi. non risparmia parole dure nei confronti del segretario Pdl: "Alfano ha un'idea del partito troppo conservatrice, troppo impostata sulla destra. Io farò la campagna per le primarie per un partito di liberal aperto alle istanze riformatrici, che sono state dimenticate e cassate". Più in generale, la causa del flop del Pdl, per Galan, è non aver mantenuto le promesse: "Il nostro vero errore è quello di aver deluso gli elettori". E attribuisce a Tremonti la responsabilità della caduta del governo Berlusconi a novembre dello scorso anno: "Tremonti è il simbolo di quella promessa mancata: non siamo riusciti a tradurre in atti tutto il programma di rivoluzione liberale in cui credeva il nostro elettorato". Quanto al governo Monti, Galan conferma il suo sostegno: "Se si votasse la fiducia all'attuale esecutivo e io fossi un parlamentare, lo farei andare avanti. Non che sia felice di quello che ha fatto. Ma c'è una linea di fondo che condivido. Poi non capisco il vantaggio di andare alle urne un mese prima o dopo", spiega l'ex governatore del Veneto. E si sbilancia sul nome di un possibile nuovo leader del centrodestra: "Sarei contento se Monti si impegnasse a rappresentare questo mondo, ma mi piacerebbe anche un imprenditore come Diego Della Valle. C'è bisogno di una figura capace di accorpare il maggior numero di alleanze possibili nel blocco moderato". Il Cavaliere va dunque definitivamente in panchina? "L'ha detto lui chiaramente - ribadisce Galan - la scelta di farsi da parte l'ha già fatta". Per l'ex ministro i risultati sorprendenti in Sicilia del Movimento cinque Stelle non vanno spiegati come il trionfo dell'antipolitica: "Si tratta, piuttosto - afferma Galan - del successo di un'offerta politica che primeggia rispetto alla miseria delle proposte degli altri partiti. E’ la misura dell’insuccesso della politica, ma non è antipolitica. Niente tessere, niente sovrastrutture, niente direttivi, niente congressi…Grillo è moderno". Un'analogia con Forza Italia del '94? "Grillo ha copiato molte cose dal Berlusconi della prima discesa in campo - concorda Galan- ma le ha attualizzate. Invece noi abbiamo avuto un'involuzione in senso contrario, siamo tornati alle correnti, al direttivo comunale e provinciale, a tutte quelle strutture che appartengono alla vecchia politica, quella di quand'ero bambino"

Nessun commento:

Posta un commento