UN MODO DI FARE POLITICA CHE PROPRIO NON CI PIACE. AHINOI,
RITORNANO LE INUTILISSIME BATTAGLIE DI CAMPANILE.
La Provincia di Forlì Cesena approva all'unanimità nel pomeriggio l'ordine
del giorno che chiede che il capoluogo della Romagna sia Forlì-Cesena. Un
documento che aveva suscitato perplessità a Ravenna, fino ad ora capoluogo
"designato" e anche a Rimini. Forlivesi e cesenati rivendicano per
loro il capoluogo della provincia. Questa la spiegazione: è vero che Ravenna è
la città più popolosa ma viene battuta dalla somma degli abitanti di Forlì e
Cesena, finora appaiate in un'unica provincia. Ecco quanto sostenuto dal
numero uno della Provincia Forlì-Cesena, Massimo Bulbi: “Non è ininfluente
il capoluogo e non lo è in particolare alla luce dell’ultimo decreto in cui si
dice che gli organi delle Province non possono avere sedi decentrate. E qui
parliamo anche della sede degli uffici, non solo degli organi politici. Poi si
dice che anche gli uffici periferici dello Stato saranno collocati dove vi è la
Prefettura, che verrà collocata nel capoluogo. Insomma, ci deve essere
un’assunzione di responsabilità dei sindaci su questa partita, lo dice il
decreto legge. Se non si vuole assumere questa responsabilità bisogna dirlo.
Ricordo che nella prima versione del decreto di luglio il capoluogo sarebbe
dovuto essere il capoluogo della provincia più popolosa, poi per un’azione di
lobby parlamentare di qualche provincia la seconda stesura del decreto il
capoluogo è stato definito nel precedente capoluogo col maggior numero di
abitanti. Ma dove siamo, che non possiamo neanche porre questo ragionamento sul
capoluogo altrimenti siamo al ‘mercato delle vacche’?"
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