“Mattia,
non ti augurerei mai di divenire figlio unico di madre vedova, perché vorrebbe
dire che sarei morto”. Con frasi come queste lui guardava a colei che lo ha
colto nelle prime ore di mercoledì. La guardava con il sorriso di chi accettava
la vita e il suo naturale epilogo con rispetto e dedizione per i doni che aveva
ricevuto. Mio padre era una brava persona e questa non è la definizione di un
figlio vanitoso, ma di un figlio orgoglioso di aver ricevuto complimenti su suo
padre, sia prima, che dopo la sua morte. Oggi non gronderei di commozione
insieme a voi se le centinaia di messaggi giunti in poche ore, non fossero
figli degli attestati di stima ricevuti in vita. Attestati giunti da tutte le
parti, politiche devo aggiungere, perché il ruolo pubblico di mio padre è stato
un nodo fondamentale per la mia famiglia. Eravamo e continueremo ad essere una
famiglia impegnata. Essere impegnati, per mio padre, significa dare anima e
corpo. Aggiungo ahimè anche il cuore, che lo ha abbandonato, perché il suo
desiderio di rispondere ai bisogni di tutti i suoi concittadini, era troppo
grande. Qualcuno – e questo non lo scorderò mai – una volta disse che per fare
il Sindaco serve il fisico. Mio padre ce l’ha messo tutto. Di lui si potrà dire
che ha fatto tutto quanto fosse in suo potere per raggiungere gli obiettivi che
si era prefissato. Molti di voi si sono resi disponibili verso di me e mia
madre, per qualsiasi cosa. A tutti voi ora rispondo pubblicamente che l’unica
cosa che potete fare per la Famiglia Galli è di onorare la sua memoria
ultimando gli obiettivi che aveva posto in essere, in primis l’ampliamento
della scuola, lo spostamento della caserma dei carabinieri, il decoro pubblico.
Vi sembrerà strano, ma ogni volta che spazzerete sulla strada davanti a casa
vostra, lo avrete fatto anche per lui. Mi permetto di darvi un consiglio, se
avete qualche cosa da dire ad una persona che amate, svegliatela, perché il
giorno dopo questa persona potrebbe non guardarvi più negli occhi. Godete della
mia esperienza e vivete ogni giorno come se fosse l'ultimo, non ve ne pentirete.
Grazie a tutti. Mattia Galli Bagnara di Romagna
Diverse centinaia di persone, forse più di un
migliaio, si sono ritrovate nella mattina di sabato 24 tra il castello e la
chiesa di Bagnara, per tributare al sindaco Angelo Galli un ultimo saluto.
Galli si è spento improvvisamente, per attacco cardiaco, nella notte tra
martedì 20 e mercoledì 21. A celebrare la messa è stato il vescovo di Imola
Tommaso Ghirelli, davanti ad alcune file di autorità pubbliche (praticamente
tutti gli amministratori della provincia) e una grande platea commossa e ancora
sconcertata, che la chiesa non è riuscita a contenere. Erano stati allestiti
uno schermo e un impianto audio anche al di fuori della chiesa per far
partecipare il maggior numero di persone possibile. Durante la cerimonia sono
intervenuti anche rappresentanti di quegli ambienti che, al di là dell'impegno
politico, avevano segnato maggiormente l'impegno di Galli, direttore di filiali
bancarie prima dell'incarico di sindaco. Angelo Galli è stato quindi ricordato
dai volontari della parrocchia di Bagnara, del mondo cattolico, del Lions Club,
ma anche dai ragazzi della scuola elementare, che il sindaco stava ampliando, e
infine, da un commosso discorso del figlio Mattia, che ha ringraziato le
tantissime persone interventure, spronando tutti a perseguire gli obiettivi di
mandato che a cui suo padre si stava dedicando. Data l'enorme affluenza,
nonostante la distanza del cimitero dal centro di Bagnara, la processione si è
svolta a piedi. (f.sav.)
Nessun commento:
Posta un commento